L'offensiva del cardinal Caffarra

Così l'Emilia Romagna garantisce le coppie di fatto

Marianna Venturini

E' la novità inserita nella legge finanziaria regionale dell'Emilia Romagna. “Un elemento di antidiscriminazione che allarga la platea dei cittadini che utilizzano i servizi sociali”, come l'ha definita il governatore della regione, Vasco Errani. O ancora “un escamotage subdolo per introdurre un precedente legislativo”, come precisa il consigliere regionale del Pdl, Andrea Leoni.

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    E' la novità inserita nella legge finanziaria regionale dell'Emilia Romagna. “Un elemento di antidiscriminazione che allarga la platea dei cittadini che utilizzano i servizi sociali”, come l'ha definita il governatore della regione, Vasco Errani. O ancora “un escamotage subdolo per introdurre un precedente legislativo”, come precisa il consigliere regionale del Pdl, Andrea Leoni. Si può dire in tanti modi, resta il fatto che all'interno della Finanziaria 2010, l'Emilia Romagna approverà un equiparazione tra famiglie e coppie di fatto. L'articolo 42 del testo, infatti, parla di “diritto ad accedere  ai servizi pubblici e privati in condizioni di parità di trattamento e senza discriminazione, diretta o indiretta, di razza sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”. In pratica sul territorio emiliano romagnolo ci sarà l'equiparazione totale delle coppie, veri e proprio Dico.

     “Nel 2006 era stato presentato il progetto di legge Zanca,
    sulle pari opportunità e contro le discriminazioni – spiega al Foglio Leoni. Il centrodestra ha combattuto il più possibile perché non vedesse mai la luce, ma l'articolo 42 riprende gli stessi principi”. Il consigliere del Pdl parla di escamotage “perché il testo non parla apertamente delle coppie di fatto e questo lascia possibilità di applicazione alle forme più eterogenee di nuclei parafamiliari. Così si aprono le fonti di finanziamento a tutti. I diritti di accesso a servizi come casa, scuola, sanità e ogni altro servizio pubblico sono equiparati”.

    L'arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, ha rivolto un appello a Errani, alla giunta e al consiglio regionale perché non si proceda all'equiparazione alla famiglia di forme di convivenza di natura diversa. Secondo Cafarra, l'approvazione dell'articolo 42 avrebbe “effetti devastanti sul nostro tessuto sociale”.

    Il governatore Errani ha difeso il contenuto dell'articolo 42
    : “Riconosciamo anche alle diverse forme di convivenza il diritto all'accesso ai servizi regionali. E lo facciamo applicando una norma nazionale”. Per il capogruppo del Pd in regione, Marco Monari, “non è un tentativo di normare il concetto costituzionale di famiglia, ma solo un articolo che stabilisce delle garanzie”. Il voto sulla Finanziaria da parte della giunta regionale dovrebbe arrivare entro Natale. “La famiglia tradizionale è presa d'assalto. Ci opporremo come possibile al voto d'aula”, conclude Leoni.


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