Edward Norton, Alanis Morissette e tredici parlamentari italiani al traguardo

Perché correre a New York

Francesco Vergani

L'obamiano Edward Norton ha corso per “strabattere” il record personale di Sarah Palin, e ti pareva. “Una runner più intelligente che veloce” mancava che dicesse, manco fosse al Bagaglino, a largo consumo di quelli di Mtv News. Record della Palin sulle 26,2 miglia: 3h59'36”, stabilito nel 2005, nella Hampy's Classic Marathon di Anchorage, Alaska.

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    L'obamiano Edward Norton (“L'incredibile Hulk”, il fighter di “Fight Club”, il produttore di “By the People: The Election of Barack Obama”, appunto: documentario in onda sulla Hbo da martedì 3) ha corso per “strabattere” il record personale di Sarah Palin, e ti pareva. “Una runner più intelligente che veloce” mancava che dicesse, manco fosse al Bagaglino, a largo consumo di quelli di Mtv News. Record della Palin sulle 26,2 miglia: 3h59'36”, stabilito nel 2005, nella Hampy's Classic Marathon di Anchorage, Alaska. Dove le maratone si corrono a metà agosto, mica all'inizio di novembre. Lontano dai giorni felici della vigilia e poi dello svolgimento della New York City Marathon.

    La maratona più famosa del mondo.
    Ieri al via con quasi 42.000 partenti. Tra questi il demomachista Norton, che ha puntualmente battuto la Palin correndo anche nel nome della Fondazione internazionale per la conservazione del territorio Maasai. 42,195 km completati in 3h48'01”, raccogliendo per strada circa 300.000 dollari “per compensare ai Maasai il valore delle mucche uccise dai leoni”, tra l'altro. Cosa non si farebbe per correre, per esserci correndo, per lanciarsi una mattina dal ponte di Verrazzano, al freddo, per scaldarsi a Brooklyn e per surriscaldarsi sul ponte di Queensboro, per trascinarsi nel Bronx, per arrivare a stento a Central Park, ma per arrivarci. Sulle proprie gambe. Contenti.
    C'è un mondo di motivi, di pretesti, di occasioni. Anthony Edwards (il dottor Mark Greene di “E.R.”) ha corso in 4h08'20” per la costruzione di un ospedale pediatrico in Kenya. Alanis Morissette ha corso in 4h28'45” un po' per i soliti Masaai un po' “per rassodare i glutei”. Dall'Italia, Linus ha quindi corso in 3h34'13” e l'ex fondista Alberto Cova in 3h45'54”, e l'ex calciatore Beppe Bergomi in 3h59'35”, tutti e tre un po' per l'Associazione bambini cardiopatici, un po' per l'apertura della Triennale di Milano a New York, un po' per far sapere a New York che anche a Milano si corre una maratona, ad aprile.

    Infine, il Montecitorio Running Team al completo ha corso
    per una raccolta fondi a sostegno della fondazione Il Cireneo. Un ente che aiuta i bambini autistici in Abruzzo. Ordine d'arrivo degli onorevoli podisti: 1° Davide Caparini (Lega) in 3h29'51”, 2° Maurizio Lupi (Pdl) in 3h48'12”, 3° Paolo Fadda (Pdl) in 3h49'04”, 4° Antonio Palmieri (Pdl) in 3h54'42”, 5° Sandro Gozi (Pd) in 4h07'49”, 6° Roberto Giachetti (Pd) in 4h20'18”, 7° e prima donna Chiara Moroni (Pdl) in 4h22'45”, 8° Lorenzo Ria (Pd) in 4h39'32”, 9° Marco Marsilio (Pdl) in 4h47'56”, 10° Stefano De Lillo (Pdl) in 5h10'40”, 11° Fabio Evangelisti (Idv) in 5h32'25”, 12° Paolo Vella (Pdl) in 5h42'01”, 13° Giovanni Dell'Elce (Pdl) in 7h35'31”. Perché il tapascione è trasversale.

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