Solo così si può uscire dalla confusione politica italiana

Redazione

Una delle più celebri frasi di Mao Tse Tung recita: “La confusione è grande sotto il sole, la situazione è eccellente”. La prima parte si attaglia senza dubbio all'attuale panorama italiano. Una vasta maggioranza parlamentare, che conserva un apprezzabile livello di consenso popolare, nonostante le difficoltà economiche e sociali, appare imballata e incerta. Il principale partito di opposizione ottiene importanti successi di partecipazione alle sue iniziative ma non riesce a elaborare una proposta politica.

    Una delle più celebri frasi di Mao Tse Tung recita: “La confusione è grande sotto il sole, la situazione è eccellente”. La prima parte si attaglia senza dubbio all'attuale panorama italiano. Una vasta maggioranza parlamentare, che conserva un apprezzabile livello di consenso popolare, nonostante le difficoltà economiche e sociali, appare imballata e incerta. Il principale partito di opposizione ottiene importanti successi di partecipazione alle sue iniziative, a cominciare dalle primarie, ma non riesce a elaborare una proposta politica che le consenta di contare per quel che vale nel paese. C'è sempre qualche emergenza moralistica o giudiziaria, amplificata in modo esorbitante, a rendere convulso un confronto politico che fatica, invece, ad avviarsi sulle questioni di fondo, economiche, sociali, istituzionali.

    La situazione, insomma, almeno a prima vista, non appare affatto eccellente. Però in questo quadro caotico può farsi strada, almeno nei due partiti fondamentali, una riflessione sulle certezze di autosufficienza che sono state coltivate da ambedue, e questo dubbio può rivelarsi fonte di novità proficue. Se vogliono mantenere il loro ruolo centrale nell'assetto bipolare, senza essere trascinati sul terreno prescelto dai loro alleati o concorrenti, i due maggiori partiti devono trovare un terreno di confronto, naturalmente aspro e polemico quanto si vuole, ma reale, sulle scelte necessarie per rendere efficiente un sistema istituzionale barocco e antiquato, e forse anche per delineare le prospettive della promozione dello sviluppo, pur in un quadro di finanza pubblica da tenere sotto controllo. L'alternativa consiste nel confronto tra interpretazioni diverse e competitive dell'interesse nazionale, non nella negazione della possibilità di esercitare una funzione utile. Dalla confusione può nascere confusione, ma forse anche una nuova consapevolezza dell'interesse comune alla stabilità.