'Cosa c'è dentro di me?' Rispondono i bloggers/ 10
Dentro di me un illustrissimo sconosciuto
Dentro di me c'è un illustrissimo sconosciuto. E' la scoperta, fortunatamente, non solo di Susan Boyle, ma di tantissime persone in questi mesi. E' la crisi, bellezza.
Abbiamo girato la domanda di Giuliano Ferrara: 'Cosa c'è dentro di me?' ai bloggers più influenti. Sulla carta si stanno esercitando sul tema della coscienza i filosofi, i docenti e gli scrittori con pagine bianche a disposizione. Sul sito osiamo di più: condensare la risposta nel post di un blog. Lo abbiamo chiesto a chi i post li fa quasi di mestiere. Oggi è la volta di Michele Boroni. Che ha un blog.
Dentro di me c'è un illustrissimo sconosciuto.
E' la scoperta, fortunatamente, non solo di Susan Boyle, ma di tantissime persone in questi mesi. E' la crisi, bellezza.
Questa situazione ha portato in realtà qualcosa di molto buono, un bel regalino sotto l'albero di natale 2008 che stiamo scartando un po' per volta in questi mesi.
Quale regalo? Ci ha costretto a fare un po' di ricerca dentro di noi, ha liberato del tempo per la scoperta di qualcosa che in fondo c'era già. Si potrebbe quasi dire che dentro ognuno di noi, è stato creato l'antidoto anticrisi.
L'alchimia si è realizzata nel laboratorio delle mura casalinghe protette dalle relazioni pacifiche con amici, affetti, amanti, mogli e mariti, il cosiddetto privato. Questo goduto ripiegamento su ciò che conta di più ha prodotto la pozione magica, l'alternativa, il rimedio curativo. La fatale domanda: cosa c'è dentro di me?
E' venuto il tempo che io - piccolo uomo o piccola donna – potessi giocare la mia grande occasione. Quella di chiedermi "o la và o la spacca", come per Susan Boyle. Cosa cavolo ho dentro di me in questa coscienza salvifica che mi vuole solista? Quale è il mio X factor che fa di me un essere unico ed irripetibile, leader di me stesso, anzi, Dio della mia vita?
Non devo improvvisarmi teologo, non devo ricorrere ad anni di terapie psy, non sono costretto ad affidare ad altri una ricerca, è già tutto lì. Qui.
Questa è la scoperta, pronta a manifestarsi se tendo l'orecchio, se mi avvicino, se mi autorizzo, se me ne frego di ciò che gli altri hanno previsto per me, se mi libero.
Un "poteressere pret-a-porter" che è il segnale, mica tanto piccolo, di una potente rivoluzione che va preparandosi, quella che parte dal basso, quella di una nuova saggezza.
Non devo più curare troppo le idee di altri, farmene paladino, mi basta solo tendere un mezzo orecchio, ispirarmi e vedere cosa mi risuona dentro.
Forse è davvero la fine della “gurulogia” e del saggio "autorizzato". La novità è che il saggio sono io e tutto ciò che mi serve richiede solo un piccolo sforzo di silenzio e di fiduciosa attesa. E' la mia grande occasione. E poi non ho più nulla da perdere, tanto c'è la crisi.
E vi pare poco?


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
