Il nichilismo di B-XVI
Bocciare in filosofia il professor Joseph Ratzinger è una tentazione irresistibile e anche Adriano Sofri, dopo Emanuele Severino, non vi si è sottratto. L'accostamento della barbarie nazista al nichilismo, contenuto in un discorso papale pronunciato a Castel Gandolfo, viene considerato da Sofri un doppio “errore”, che “offusca l'orrore nazista” invece di “indicare e svelare il male nichilista”.
Bocciare in filosofia il professor Joseph Ratzinger è una tentazione irresistibile e anche Adriano Sofri, dopo Emanuele Severino, non vi si è sottratto. L'accostamento della barbarie nazista al nichilismo, contenuto in un discorso papale pronunciato a Castel Gandolfo, viene considerato da Sofri un doppio “errore”, che “offusca l'orrore nazista” invece di “indicare e svelare il male nichilista”. Per farlo, Sofri, per così dire, “semplifica” le parole papali che forse ha conosciuto solo da una sintesi di agenzia, così da ottenere l'identificazione tra lager e nichilismo, che poi può criticare più agevolmente. In realtà Benedetto XVI non ha parlato dei “lager nazisti, simboli estremi del male, come il nichilismo contemporaneo”, non ha insomma definito una teoria filosofica o un atteggiamento mentale nichilista come “male estremo”. Ha parlato “dell'inferno che si apre sulla terra quando l'uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte”. Tenendo ben chiare le distinzioni, ha detto che “purtroppo questo triste fenomeno non è circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti”. Nel secolare confronto tra umanesimo ateo e umanesimo cristiano, Ratzinger vede un punto di accentuazione dell'antitesi che “alla fine del Secondo millennio, con il nichilismo contemporaneo, è giunta ad un punto cruciale”. E' la stessa descrizione che, sotto forma di “emancipazione” del pensiero contemporaneo dalla metafisica, hanno stilato i più laici tra gli storici della filosofia. La bocciatura di Sofri, basata su un equivoco, è del tutto infondata. Naturalmente è lecito rivendicare all'umanesimo ateo o comunque non cristiano la possibilità di non cadere nel nichilismo, nella volontà di potenza, nell'esaltazione dell'arbitrio. Sarebbe curioso, però, negare al Pontefice il diritto di difendere, in questa storica antitesi che peraltro riconosce, il valore dell'umanesimo cristiano basato sulla carità. Se invece di seguire il filo del ragionamento di Benedetto XVI gli si fa dire che l'umanesimo non cristiano è automaticamente nichilista e che il nichilismo porta invariabilmente ai lager, gli si attribuisce, paradossalmente, un atteggiamento deterministico che è proprio quello che ha più fermamente combattuto nella sua battaglia culturale contro l'assurda pretesa di dare valore assoluto al relativismo.


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