Le origini di sinistra dei volontari per la sicurezza
Cercasi robusti pattuglioni di robusti cittadini per difendere le ronde
Dall'otto agosto, forse, vedremo le ronde di volontari presidiare le “zone grigie dove il senso di insicurezza è percepito e molto forte, o per la presenza di illegalità vera e propria o per disprezzo delle regole”, parole di Marta Vincenzi, sindaco di Genova e deputata del Pd (senza elle), che apprezza il decreto: “Il quadro che emerge dalle anticipazioni è molto positivo”.
Dall'otto agosto, forse, vedremo le ronde di volontari presidiare le “zone grigie dove il senso di insicurezza è percepito e molto forte, o per la presenza di illegalità vera e propria o per disprezzo delle regole”, parole di Marta Vincenzi, sindaco di Genova e deputata del Pd (senza elle), che apprezza il decreto: “Il quadro che emerge dalle anticipazioni è molto positivo”.
Tali ronde (da ora in poi, per motivi che vedremo, chiamati “pattuglioni”), si apprende, grazie agli studi di uno “storico, pubblicista e ricercatore” (fonte Ansa), potrebbero essere state inventate dal Pci, a Modena, subito dopo la fine della guerra: lo storico, ricercatore e pubblicista si chiama Roberto Gremmo, già segretario dell'Union Piemonteisa, già direttore di Lombardia Autonomista (dichiarò: “Il nostro giornale può raggiungere tirature da capogiro”), già noto per la polemica che lo contrappose all'altra lista autonomista, Piemont Autonomista, capeggiata da Gipo Farassino, noto cantante dialettale.
La ricerca di Gremmo (ancora già noto per avere scoperto una falsa lapide tombale partigiana che proverebbe come tutta la storia della Resistenza non sia nient'altro che un falso storico creato ad arte) verrà pubblicata sulla rivista “Storia Ribelle” (rivista i cui articoli sono scritti tutti da Roberto Gremmo), e si basa su documenti custoditi dall'Archivio di stato nei fascicoli della “Divisione affari generali riservati” della Pubblica sicurezza.
L'idea di “istituire squadre civili con il compito di collaborare al mantenimento dell'ordine venne al segretario della Camera confederale del lavoro di Modena, Galavotti, dopo un attentato, il 5 novembre 1945, alla sede locale del Partito comunista. Ricevuta la proposta da Galavotti, “il prefetto Zanetti – scrive Gremmo – chiese un parere al governo e il 20 novembre il capo della polizia gli rispose sostenendo che ‘l'opera volontaria dei componenti i pattuglioni di vigilanza' sarebbe stata gradita”.
In ogni caso – sostiene ancora Gremmo – anche quell'attentato era fasullo, trattandosi in realtà di un autoattentato comunista architettato per dimostrare “esistenza di reazione in atto”. In parole povere, ai comunisti i pattuglioni piacevano così tanto che si fecero addirittura un autoattentato per facilitare la loro istituzione.
Fuori da ogni tentativo di fare umorismo, i pattuglioni che vedremo, forse, dall'otto agosto, saranno composti di uomini e donne, senza legami politici o tessere di partito, che assolutamente disarmati, tranne torce e cellulari, pattuglieranno le “zone grigie” dove l'allarme sociale è molto alto per la presenza d'illegalità vera e propria o, quantomeno, per un profondo e radicato disprezzo per le regole: praticamente pattuglioni disarmati in funzione di ricognitori kamikaze, mandati in avanscoperta dalle forze dell'ordine, che nel frattempo pattuglierebbero cosa? Gli ingressi dei locali dove si serve l'aperitivo suppongo.
A Milano, in un corso dedicato alla formazione dei pattuglioni (corso, a quanto pare, obbligatorio) si sono presentati in sei, tre ragazzi e tre ragazze. A Milano. Sono curioso di sapere cosa succederà al sud.
Adesso io non so bene come sono messi al nord per quanto riguarda la delazione, la maldicenza, il chi fa la spia non è figlio di Maria, ma sono abbastanza certo che in certe zone ispirate, per così dire, al principio di omertà, e coincidenti a quelle zone dove vige il non rispetto delle regole, non sono viste di buon occhio le persone, volontarie, che senza percepire alcun compenso, se ne vanno in giro di notte a farsi gli affari degli altri, soprattutto se vestiti con pettorine fluorescenti ben visibili al buio (le pettorine dovrebbero essere utilizzate come deterrente: il delinquente malintenzionato alla vista della pettorina si terrorizzerebbe).
Intanto Mark Muller, proprietario di una concessionaria a Kansas City (Missouri), regala un ak-47 per ogni Pickup acquistato, secondo l'idea, dominante nei rednecks, per la quale il patto sociale hobbesiano verrebbe garantito maggiormente se a vigilare su esso ci sono da entrambe le parti delle Colt ben oliate e pronte a fare fuoco.
Sono molto preoccupato per i “pattuglioni di sinistra”, e sono convinto che bisognerebbe istituire delle pattuglie di cittadini armati per proteggerle.


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