Forattini ci racconta di quando a quarant'anni ha iniziato a disegnare

Redazione

“Ho fatto il venditore di prodotti petroliferi, il rappresentante di dischi, l'attore, l'accademia di teatro, dove ho conosciuto colei che poi diventerà nota come Sofia Loren e anche Lina Wertmuller. Sono stato operaio. Sono stato tutto nella vita”. Tutto fino a quel quel concorso di Paese sera".

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    Il padre putativo dei disegnatori di satira si chiama Giorgio Forattini. Anzi, forse si potrebbe chiamarlo nonno.
    E' lui che a 40 anni suonati (anni '70) smette di fare il rappresentante di commercio e comincia la carriera di disegnatore. E' la storia di questo nonno della satira per immagini che ha dato l'impronta al concorso della Caverna.
    In questi giorni è impegnato a sistemare le sue vignette di una vita in una mostra milanese a Palazzo Reale, (“sì, un gran bel posto”). Accetta però volentieri di ricordare il concorso che iniziò la sua carriera di disegnatore, dopo “essere stato tutto nella vita”.

    La passione del disegno è chiara da subito. “Al liceo classico facevo le caricature dei professori”. Dopo la maturità classica c'è qualche anno di architettura, “che col disegno non c'entra nulla. Mi sono sposato molto giovane e non ho più preso una matita in mano”. Comincia a cercare e svolgere qualsiasi lavoro. “Ho fatto il venditore di prodotti petroliferi, il rappresentante di dischi, l'attore, l'accademia di teatro, dove ho conosciuto colei che poi diventerà nota come Sofia Loren e anche Lina Wertmuller. Sono stato operaio. Sono stato tutto nella vita”. Tutto fino a quel quel concorso di Paese sera. In quel giornale avevano cominciato a pubblicare le prime strip straniere. Si decide anche di indire un concorso per una nuova striscia italiana. Forattini partecipa. “Creai una striscia con un protagonista che si chiamava Stradivarius, che era un rappresentante di commercio che doveva vendere. Era un po' romantico, amava la musica e quando arrivava a casa si metteva a suonare il violino con la parrucca in testa”. Forattini aveva 40 anni. Faceva proprio il rappresentante di commercio e amava la musica. “Stradivarius era un po' autobiografico”.

    Vince il concorso, lo premia Dino Buzzati, viene assunto. “Facevo il grafico, disegnavo il giornale, però continuavo a pubblicare le mie strip quotidianamente”. Poi arriva la collaborazione con Panorama (“Si può dire che ne sia stato quasi un fondatore, ci lavoro da sempre”) e la cofondazione di Repubblica, con la sua vignetta quotidiana, “cosa che allora ancora su quotidiani non si usava”. Poi La Stampa, L'Espresso, il Qn, fino a una mostra a Palazzo reale che ripercorre tutta la sua carriera. “E' importante fare il mestiere che ti piace. E io quando disegno sono felice”. Il concorso della Caverna gliene ricorda uno simile che lui fece nel '78. “Inventai Satyricon, dedicato solo alla satira. Io davo il tema e i disegnatori mandavano le vignette. Da lì sono nati Vincino, che  è più giovane di me, Giannelli, Ellekappa, Altan… Tutti mi sono grati, un po' come a un padre putativo”.

    Ps. La mostra si intitola: “Forattini. Coraggio libertà sberleffo” e si inaugura il 3 luglio a Palazzo reale a Milano. Info qui.

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