Provate a dirle xenofoba

Redazione

A qualcuno sembrerà paradossale, ma il primo sindaco di colore italiano, eletto domenica scorsa, è leghista. Si chiama Sandra Maria Cane, detta Sandy, ed è diventata primo cittadino di Viggiù – comune di cinquemila anime nella Valceresio, al confine tra Varesotto e Canton Ticino – dopo essere stata candidata dalla Lega nord con l'appoggio del Pdl.

    A qualcuno sembrerà paradossale, ma il primo sindaco di colore italiano, eletto domenica scorsa, è leghista. Si chiama Sandra Maria Cane, detta Sandy, ed è diventata primo cittadino di Viggiù – comune di cinquemila anime nella Valceresio, al confine tra Varesotto e Canton Ticino – dopo essere stata candidata dalla Lega nord con l'appoggio del Pdl. Quarantotto anni,  aria seria, impiegata nel settore alberghiero, simbolo biancoverde del Carroccio orgogliosamente esibito all'occhiello del tailleur, Sandy Cane è nata a Springfield, nel Massachusetts, da padre afroamericano e da madre italiana, che di Viggiù era appunto originaria e che aveva conosciuto il futuro marito in Francia, dove era stata costretta a emigrare durante la guerra.

    Colorata come è colorato Barack Obama, Sandy Cane, che del presidente americano è grande ammiratrice, ha raccontato che nella Lega nord è stata “accolta benissimo” e che in trentotto anni vissuti in Italia le è capitato di essere stata offesa per il colore della sua pelle “una volta sola, da un ragazzo ubriaco in una discoteca”. Tesserata da quindici anni della Lega e militante convinta, si è candidata, ha detto, “perché adoro Viggiù, per me è fantastica, è il mio paese”. Già pensa al suo “rilancio turistico, con manifestazioni e attenzione alla cultura”, e dice che dell'Italia apprezza “il senso della famiglia, che però si sta perdendo un po', come negli Usa”.

    A Viggiù il neosindaco ci vive comunque dall'età di dieci anni, dopo la separazione dei genitori (altro particolare obamiano, se proprio si vuole). Sandy Cane non è l'immigrata classica, insomma, anche se la sua vita è stata segnata dalla povertà familiare, dagli sradicamenti e dalle difficoltà, e pure in questo il suo profilo è molto “americano”. Lei, del resto, trova che sia “molto americana” anche la Lega nord, per via di quella “richiesta di rispettare rigorosamente la legge, anche per i clandestini”. Sandy Cane è d'accordo, naturalmente, e magari qualcuno, per questo, la accuserà di xenofobia.