Il metodo antistronze
Era il libro che tutti aspettavamo, tutti noi che, lucidi fino al masochismo, abbiamo dato della stronza persino a Bridget Jones: “Il metodo antistronze” (edizioni Aliberticastelvecchi) di Danny Samuelson, ebreo ortodosso ashkenazita, figlio di un rabbino, si eleva da un normale e accuratissimo compendio di misoginia alle più alte vette della più dolce misantropia.
Era il libro che tutti aspettavamo, tutti noi che, lucidi fino al masochismo, abbiamo dato della stronza persino a Bridget Jones: “Il metodo antistronze” (edizioni Aliberticastelvecchi) di Danny Samuelson, ebreo ortodosso ashkenazita, figlio di un rabbino, si eleva da un normale e accuratissimo compendio di misoginia alle più alte vette della più dolce misantropia; la stronza non è solo donna, anche nell'intimo di ogni maschietto è annidata una stronza pronta a fare capolino. E via con un'accuratissima descrizione delle differenze tra lo stronzo e la stronza: non possiamo svelarle tutte, ma “lo stronzo non crede nell'amicizia, la stronza (purtroppo) sì” è da applauso, ma anche “lo stronzo è distruttivo, la stronza è creativa”.
Appreso che abbiamo a riconoscere una stronza da un semplice stronzo, ecco la catalogazione in centouno categorie con relativo antidoto, roba da fare impallidire (e non sto scherzando) l'Etica Nicomachea di Aristotele, che come si sa catalogava con esatto cinismo “l'amicizia per soldi” tra le forme di amicizia sincera. Per esempio, la “stronza a termine”, lei è quella che “si mette con voi, si fidanza o addirittura vi sposa, perché in quel momento non c'è niente di meglio”; si passa dalla eco-stronza alla socio-stronza alla stronza-social per approdare alla groupie intellettuale “a differenza della groupie (tipo n. 82) che si interessa solo di popstar e celebrità, la groupie intellettuale è una fan del talento e una devota dell'intelligenza (…) il suo terreno di azione sono le presentazioni di libri, le gallerie d'arte, le fiere del libro, i convegni, e soprattutto la nuova pestilenza pubblica del secolo: i festival letterari e filosofici”.
E chi di noi non ha mai incontrato una strappona-mistica? “Passata dalla fitness alla wellness ha provato a fare aquagym, pilates, power yoga walking ed è approdata con entusiasmo alla medicina tradizionale cinese: cinquemila anni di tradizione sbriciolati e polverizzati in un menu acquisti à la carte”, l'antidoto? Mica facile: “Se la mandate affanculo, rischiate di passare per rozzi e incolti uomini della strada”. Ma tra tutte queste meraviglie, la nata-due-volte, la parlona, la zittona, la mignottona, c'è una categoria di fronte alla quale il cuore di Samuelson sembra sciogliersi, la stronza-del-giorno-dopo: questo tipo di stronza non pone problemi, vi ha accolto con affetto, vi ha parlato di sé, dopo il sesso vi ha abbracciato riconoscente e ha detto che è stato bellissimo. La mattina dopo vi svegliate con un'altra persona: una sconosciuta dal carattere sociopatico che vi pianta mille casini, e manifesta uno o anche piu' d'uno dei cento diversi tipi di stronzaggine. Per Samuelson si tratta di una persona che davvero si sta innamorando di voi e ne è spaventata: “potrebbe essere la volta buona, molti grandi amori nascono dalla stronzaggine del giorno dopo”. Il problema che sfugge al Maestro, è che le stronze lo hanno capito prima di lui, e che mentre vi dicono “bellissimo” già progettano le torture del giorno dopo per dimostrarvi quanto sono innamorate.


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