Agricoltura, moda, cinema e gratta e vinci. Ecco chi si salva dalla crisi
Cereali (+12), olio (+10) e vino (+7), ma anche poker e gratta e vinci. Ecco tutti i settori che resistono alla crisi.
Roma. C'è un made in Italy che naviga di bolina con successo in questa crisi economica. Settori industriali, e non solo, che in uno scenario generale di depressione stanno archiviando un soddisfacente 2008. Recenti dati Istat fotografano un buon stato di salute del comparto manifatturiero, che nei primi dieci mesi dell'anno ha registrato un attivo di 52 miliardi di euro, superando i 51 di tutto il 2007. “Segno che la nostra industria è solida” ha commentato il sottosegretario allo Sviluppo economico Adolfo Urso.
A tenere è, in primo luogo, l'agricoltura italiana. Per l'anno in corso si stima un incremento dello 0,6, dove si segnalano in particolare gli ottimi andamenti di cereali (+12), olio (+10) e vino (+7). Risultati che soddisfano il ministro Luca Zaia, che al Foglio dice: “L'agricoltura, anche, se non soprattutto, in questo momento di difficoltà rappresenta uno degli assi portanti dell'economia italiana”. Il titolare del dicastero delle Politiche agricole invita i consumatori a scegliere prodotti italiani, “non per fini autarchici, ma perché sono prodotti di qualità e la loro produzione va sostenuta con entusiasmo”. Il sottosegretario Antonio Bonfiglio aggiunge: “La flessione dei prezzi registrata nel terzo trimestre pone in serio rischio la redditività degli agricoltori”.
“Chiuderemo un ottimo 2008” ha annunciato Diego Della Valle durante il Milano Fashion Global Summit di fine novembre. Il settore moda e lusso non ha risentito granché della recessione. “Finora abbiamo venduto un sogno – ha proseguito il presidente del gruppo Tod's – ora dovremo portare più valore nel prodotto”. La banca d'affari Merrill Lynch ha rivisto le stime per i prossimi anni, limando le percentuali di crescita. Il 2008 chiuderà con un aumento del fatturato dell'8 per cento sull'anno precedente, dato che si assesterà sul 5,7 per il prossimo biennio 2009-10. “Continueremo a investire per poter beneficiare per primi della ripresa” ha affermato Giancarlo Di Risio, amministratore delegato della Gianni Versace spa. Risultati positivi anche per l'area benessere. Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Ferterme, ha previsto una crescita del 2 per cento sulle terme e del 5 per le spa. Il Sole 24 Ore anticipa crescite anche per il biologico (+10) e la cosmesi venduta in farmacia (+4) e erboristeria (+5).
Buone le performance archiviate dal cinema. L'anno in corso si chiuderà con una sostanziale tenuta (-1) dei biglietti venduti rispetto all'anno boom 2007, che aveva segnato un incremento del 12 per cento. “L'aspetto da sottolineare è la crescita del prodotto italiano – sottolinea Riccardo Tozzi, presidente dei produttori cinematografici dell'Anica – alla fine degli anni Novanta i film nazionali rappresentavano il 12 per cento, oggi siamo al 34, una quota unica in Europa, se si esclude la Francia”. Rispetto a dieci anni fa, inoltre, c'è un minor intervento assistenziale dello stato. “Siamo passati da un 60 per cento al 15 per cento di copertura per le sovvenzioni pubbliche”, aggiunge Tozzi. Il positivo incremento per il rappresentante dell'industria cinematografica si deve a un maggior ventaglio di offerte. “Si spazia dal cinepanettone a ‘Gomorra', dai film per teenager tratti dai libri di Federico Moccia all'impegno politico de ‘Il Divo' di Paolo Sorrentino”.
Il successo del poker on line
Ha stupito anche il ministero dell'Economia il boom dei giochi e delle scommesse. L'Italia è al terzo posto nel mondo per spese sulla fortuna. “In media un italiano spende 800 euro all'anno” spiega Fabio Felici, direttore di Agicos. Nel 2008 il fatturato è stato di 47,5 miliardi di euro (+12,5 sul 2006) e nel 2009 si prevede un ulteriore incremento dell'8 per cento, puntando a sforare i 51 miliardi di euro. I giocatori sono circa 30 milioni, di cui 12 accaniti. Grande successo ha avuto il lancio a settembre del poker on line, dove in soli tre mesi sono girati 200 milioni di euro, cifra che in tutto il 2009 dovrebbe arrivare a 1,2 miliardi. Il ministero dell'Economia, al momento del lancio, ne aveva previsti soltanto un terzo. “Siamo un settore in grande espansione che dà lavoro a duecentomila persone e continua ad assumere – dice al Foglio Felici – e quest'anno all'erario dal nostro comparto arriveranno circa 8 miliardi di euro”.


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