Non sarà un ministro straniero a interrompere la causa di Pio XII

La causa di Pacelli va avanti. Nonostante la bufera di carta suscitata da alcune dichiarazioni rilasciate all'Ansa dal relatore della causa, il gesuita Peter Gumpel, il processo di beatificazione di Pio XII va avanti. Né sembra che la dichiarazione di un ministro israeliano che ha definito “inaccettabile” la beatificazione dell'ultimo pontefice romano di Roma possa fermarla. (Anzi, nei Sacri Palazzi ciò che si definisce “inaccettabile” è la tentata ingerenza di un ministro di uno Stato in una questione interna alla Chiesa). Da buona fonte si ribadisce quindi che già da prima dell'estate è chiara la volontà nei Sacri Palazzi di pubblicare il decreto sulle virtù eroiche approvato all'unanimità dai cardinali e vescovi membri della Congregazione delle cause dei santi nel maggio 2007. Questo tipo di decreto, come quelli riguardanti i miracoli o il martirio dei candidati all'altare, acquistano vigore dopo che il Papa ne autorizza la pubblicazione. Ma prima di procedere in questo senso è stato dato l'incarico al padre Ambrosius Eszer, domenicano tedesco molto autorevole e stimatissimo dal Papa, di dare una ultima revisione ad alcuni faldoni di documenti. Il lavoro di padre Eszer, che è stato fino a poco tempo fa relatore generale della Congregazione delle cause dei santi, sta procedendo celermente e quindi non è escluso che entro l'anno, o subito dopo, venga dato l'annuncio. Questo non vuol significare ovviamente che Pacelli in quel momento diventerà automaticamente beato. Per far salire Pio XII all'onore degli altari sarà necessario infatti che venga formalmente riconosciuto un miracolo attribuibile alla sua intercessione. Il che non sembra essere dietro l'angolo.