Quinta colonna

Il premier padre

Redazione

Si potrebbe dire così: che il Cav. è premier, di più: è padre. E paternamente offre il petto – saldo sotto il doppiopetto – a difesa delle sue “bambine” ministeriali, quando l'istinto galante scatta, la cortesia di genere s'impone, la premura si fa necessaria. E appunto, paternamente disse “non fare la bambina!” a Stefania che una volta s'impuntò – altro governo, altro consenso – per le quote rosa, pensa tu, che figurarsi se Silvio si fa fare la tara sulla sua disponibilità verso la percentuale rosa.

    Si potrebbe dire così: che il Cav. è premier, di più: è padre. E paternamente offre il petto – saldo sotto il doppiopetto – a difesa delle sue “bambine” ministeriali, quando l'istinto galante scatta, la cortesia di genere s'impone, la premura si fa necessaria. E appunto, paternamente disse “non fare la bambina!” a Stefania che una volta s'impuntò – altro governo, altro consenso – per le quote rosa, pensa tu, che figurarsi se Silvio si fa fare la tara sulla sua disponibilità verso la percentuale rosa. Ma infine tutto mirabilmente si ricompose, essendo il governo pure una grande famiglia, un solo desco e soprattutto un solo capo. Così, l'occhio paterno e governativo cade dove è necessario che cada, e il soccorso azzurro arriva là dove è necessario che arrivi. Mai, il Cav. lo fa mancare – né al Milan, per dire, né alle ministre. Stralunato da studenti scioperati e docenti incazzati, ora ha preso sotto benevola protezione la Mariastella, povera stella!, che è tutto un fiorire di slogan contrari, un rumore (e lei, che con Campana, vorrebbe solo il rumore del mare) per piazze e vicoli – e più lei parla e più quelli occupano, più lei dice e meno quelli vogliono intendere. “Ora la riforma la spiego io”, ha perciò fatto sapere Silvio spazientito. E, preso il telefono,  a Mariastella ha spiegato “quali sono le strategie per controbattere, a livello mediatico” (Messaggero). Potendo, lui sa bene che sarebbe un portento, come ministro dell'Istruzione. Non sarebbe male, potendo sarebbe portentoso, come ministro dell'Ambiente. E infatti, se Stefania non fa più la bambina non fa neanche la perditempo con l'ecologismo da riporto. Ma si sa come sono i francesi: vanno forti coi formaggi, ma se li lasci senza difesa capace che ti mandano i tuoi ministri alle riunioni di condominio insieme alla suocera di  Sarkozy. 

    Potendo, svolgerebbe la mansione
    E così, persino Oltralpe il Cav. ha mostrato il petto (avec doppiopettò) – a sostegno delle buone ragioni di Stefania, e di qualche ciminiera d'avanzo. Potendo, portentosamente svolgerebbe la nobile mansione di ministro delle Pari Opportunità – pure dispari, volendo, diciamo, allargare il panel governativo – e allora, mentre ha indirizzato sulla retta via mediatica Mariastella, ha indicato la retta via gastronomica a Mara, titolare dell'apposito dicastero. “Mangia, che sei troppo magra!”, le ha detto premuroso a Napoli. Lei – ovvio spaesamento a fronte d'interessamento – ha rassicurato: “Non ti preoccupare, Silvio”. Ma Silvio è così: paterno, un occhio sempre butta; leader, un'indicazione sempre dà. Tanto che una volta, di Mara (ottima ministra di suo) disse, con eccesso di celestiale visione, che era simile a santa Maria Goretti. Evangelicamente, un po' buon capo e un po' buon buon pastore, che sempre soccorre la sua pecorella in difficoltà. Se però non si chiama Gaetano.