Così esuberi e condizioni di lavoro bloccano la trattativa Alitalia

Giuseppe Marchini

La nuova Alitalia rischia di perdere lo slot. La fessura di tempo, che si assegna alle compagnie per i decolli e atterraggi, sta per scadere per la cordata nazionale che potrebbe rimanere a terra. I diciotto imprenditori messi insieme dall'advisor Intesa Sanpaolo si stanno defilando dall'operazione. “Non esistono condizioni per proseguire le trattative” ha affermato ieri mattina un portavoce della Compagnia aerea italiana. Annuncio a cui è seguito il ritiro della delegazione di Cai che stava effettuando la due diligence sui conti Alitalia.

    Roma. La nuova Alitalia rischia di perdere lo slot. La fessura di tempo, che si assegna alle compagnie per i decolli e atterraggi, sta per scadere per la cordata nazionale che potrebbe rimanere a terra. I diciotto imprenditori messi insieme dall'advisor Intesa Sanpaolo si stanno defilando dall'operazione. “Non esistono condizioni per proseguire le trattative” ha affermato ieri mattina un portavoce della Compagnia aerea italiana. Annuncio a cui è seguito il ritiro della delegazione di Cai che stava effettuando la due diligence sui conti Alitalia.
    Due gli aspetti più delicati del negoziato: il numero degli esuberi e le nuove condizioni di lavoro. Sul primo aspetto l'intesa non è lontana, più complesso però trovare un accordo sui nuovi contratti proposti dall'amministratore delegato in pectore, Rocco Sabelli, che prevedono salari più bassi e minori ferie a dispetto di un aumento dell'orario di lavoro. “Il vero ostacolo, come sempre, sono i piloti. Se loro accettano gli altri seguono a ruota”, afferma una fonte vicina alle trattative. Anpac e, in misura minore, Unione Piloti però non intendono arretrare. Già in passato la loro intransigenza ha decapitato vari capiazienda. “Questa volta però in trofeo finisce la nostra testa” afferma uno scettico comandante istruttore di medio raggio. “Cai è come un finalista di Wimbledon che affronta il match point avendo davanti un avversario a terra, con la spalla lussata. Loro hanno scelto di tirarci addosso la pallina, proponendo contratti imbarazzanti. Non sarà elegante, ma non abbiamo armi per ribattere”.
    Il punto di rottura è stato più volte sfiorato. I ministri Maurizio Sacconi e Altero Matteoli hanno provato a mediare con il sindacato, ma, al momento di andare in stampa, senza particolare successo. Cai, ha precisato che alla rottura delle trattative non ha fatto seguire il ritiro dell'offerta. Alcuni assistenti di volo hanno inscenato ieri una manifestazione spontanea di protesta a Fiumicino. Il leader del Pd, Walter Veltroni, ha denunciato la gestione “dilettantesca” da parte del governo.