Riecco i francesi
La valigia dell'avvocato Fantozzi
E' un commissario straordinario dal basso profilo. Augusto Fantozzi, dal 29 agosto alla guida dell'insolvente Alitalia, sta interpretando il suo ruolo in maniera poco appariscente. Si è presentato ai dipendenti con una lettera aperta molto scarna. Poi non lo hanno più visto.
E' un commissario straordinario dal basso profilo. Augusto Fantozzi, dal 29 agosto alla guida dell'insolvente Alitalia, sta interpretando il suo ruolo in maniera poco appariscente. Si è presentato ai dipendenti con una lettera aperta molto scarna. Poi non lo hanno più visto. I lavoratori di Alitalia del resto sono ormai abituati a presidenze discrete e poco loquaci, dopo quelle dei due giuristi Berardino Libonati e Aristide Police. Fantozzi si mantiene a distanza anche dalla prima linea di management, che riceve indicazioni su come muoversi dall'avvocato Franco Paparella, collaboratore del commissario straordinario quando era ministro alle Finanze ai tempi del governo Dini.
Fantozzi ha scelto di restare nell'ombra perfino nella trattativa con i sindacati, iniziata giovedì presso la sede del ministero del Lavoro. Il commissario straordinario ha subito dichiarato ai rappresentanti dei lavoratori che la regia sarebbe spettata al padrone di casa, Maurizio Sacconi. Se qualcuno, insomma, si aspettava l'arrivo in Alitalia di un nuovo Enrico Bondi, il commissario e poi presidente della Parmalat, ha dovuto ricredersi. Con Bondi, Fantozzi condivide uno stile riservato, quasi timido. Ma il piglio e il nerbo dimostrati dal risanatore di Collecchio sono ben diversi. Fantozzi, 68 anni, titolare di un rinomato studio legale con sedi in Italia e all'estero, ha ricoperto già ruoli di alta responsabilità sedendo nei consigli di amministrazione di aziende importanti come Benetton, Lloyd Adriatico e Banca Antonveneta. Attualmente fa parte del board dell'Eni. Questa di Alitalia, però, è una sfida inedita perché si è esposto in prima persona. Per questo motivo, prima di sciogliere la riserva, Fantozzi ha voluto verificare in colloqui informali che ci fossero i presupposti per chiudere positivamente la sua breve, ma delicata, esperienza al vertice della compagnia aerea di bandiera.
I primi commenti positivi dei sindacati al Piano Fenice, elaborato da Intesa Sanpaolo, hanno rassicurato Fantozzi sulla fattibilità dell'operazione e ieri il commissario si è speso in messaggi di ottimismo, mentre rispunta anche il forte interessamento di Air France. Sul sito Internet dell'azienda ha fatto pubblicare un avviso per confermare il proseguimento dell'attività di volo chiarendo che tutti i biglietti già acquistati verranno onorati. Salvi anche i crediti acquisiti dai clienti con il programma frequent flyer Millemiglia. Uscendo poi da un vertice con il presidente dell'Enac, Vito Riggio, ai giornalisti Fantozzi ha dichiarato che “c'è molto interesse per la nuova Alitalia sia da parte nazionale che da parte dei grandi vettori” e ha indicato il primo novembre come “una data ragionevole per il decollo della nuova compagnia”.
Nel suo ufficio al sesto piano del quartier generale di Alitalia, Fantozzi riceve continui aggiornamenti sulla situazione debitoria dell'azienda in coerenza con il mandato ricevuto in difesa dei creditori. Al responsabile delle attività operative, Giancarlo Schisano, al direttore finanziario Vittorio Mazza e al capo degli acquisti Francesco Festa, Fantozzi ha chiesto di scremare la lista, dando priorità a chi fornisce servizi indispensabili per il prosieguo delle attività. Corsia preferenziale quindi alle compagnie petrolifere, ai lessors (le aziende che hanno noleggiato ad Alitalia decine di aerei) e alle catene alberghiere dove alloggia il personale di volo quando è in trasferta. Con la dichiarazione di insolvenza pronunciata ieri dal Tribunale di Roma, sarà ora possibile sbloccare i pagamenti e cominciare davvero le procedure per chiudere la vecchia Alitalia e lasciare spazio a quella nuova di Colaninno. Fantozzi ha però un'autonomia limitata, può autorizzare spese solo fino a 300 mila euro. Per fatture più pesanti è necessario l'avallo di Claudio Scajola, il ministro alle Attività produttive che lo ha formalmente nominato e che è il suo principale referente politico.


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