Nove colonne

Il Cav. e il Governo del Buonumore

Redazione

Facce ride show. Il Governo del Buonumore. Bagaglino prêt-à-porter. Non solo Putin. Silvio Berlusconi organizza la sua tournée in tutte le redazioni dei giornali.

    Dal Foglio del 19 marzo 2008

    Facce ride show. Il Governo del Buonumore. Bagaglino prêt-à-porter. Non solo Putin. Silvio Berlusconi organizza la sua tournée in tutte le redazioni dei giornali. Dopo aver offerto lo spettacolo del Bagaglino al leader del Cremlino in occasione del vertice di Porto Rotondo, Berlusconi ha deciso di accompagnarsi con la stessa allegra brigata nelle redazioni delle più importanti testate e così ravvivare la mesta atmosfera post elettorale.

    Governo del Buonumore. Comincia da par suo il Corriere della Sera che per la prima volta nella sua storia vede trasformare l'algida Sala Albertini in un festoso Salone Margherita. In assenza del direttore Paolo Mieli, momentaneamente impegnato a Roma in un convegno con la Littizzetto, è il vicedirettore Pierluigi Battista a fare gli onori di casa. Grande è la delusione di Angela Melillo, veterana delle pagine di Mieli, fedele lettrice de “La Goccia cinese”, ma lo spettacolo deve continuare. Con gli occhiali appannati per via dei profluvi di acqua di colonia usati dalle soubrette, il dottor Battista, beato tra cotanta allegria, si ritrova costretto a fare simpaticamente il remake di “Vedo nudo”, cavallo di battaglia di Nino Manfredi. Martufello invece, dal canto suo, prima coinvolge il neobentornato Paolo Franchi per una scenetta genere capocomico e spalla dal titolo: “Vieni avanti, riformista!”, dopo si concentra su Alberto Alesina, Francesco Giavazzi e Pietro Ichino per organizzare lo sketch del “trio terzista” non senza il tormentone della mossa. Quest'ultima affidata alla stella di via Solferino, alla divina, all'unica vedette. A Maria Laura Brambillà. Grande delusione invece per Beppe Severgnini. Si presenta al cospetto di Ninni Pingitore, gli legge tutte le sue battute per riuscire a strappare un solo unico commento: “A Severgnì, e facce ride”.

    Facce ride show allora. Saranno Valeria Marini e Pamela Prati, le vedette storiche del Salone Margherita, a recarsi presso largo Fochetti, nella redazione della Repubblica, per accompagnare Berlusconi in visita. Saranno le due signore a farsi carico del ruolo di consolatrici presso l'augusto disappunto del Fondatore, pregustatore deluso della vittoria democrat, mentre Berlusconi stesso si occuperà di intrattenere l'intero corpo redazionale del giornale di Ezio Mauro con un fior da fiore di barzellette. Con Leo Gullotta, uomo del dialogo, il Cavaliere visita la redazione dell'Unità. Con le credenziali di Aida Yespica, amica personale di Chávez, Berlusconi arriva fino ai desk di Liberazione, sempre memore della strategia della dolcezza.Sempre ton sur ton, il Cavaliere sa quali tasti toccare e per la visita alla Stampa, a Torino, è stata espressamente richiesta la presenza della più autorevole firma. Ovviamente una signora, naturalmente Lucia Annunziata cui verrà dedicata una sessione speciale del Bagaglino: un monologo in maglioncino nero esistenzialista di Pippo Franco, sempre ton sur ton e molto decliné.

    Solo in due visite il Cavaliere rinuncia alla compagnia del Bagaglino. Una è quella della redazione del Sole 24 Ore dove si recherà con tutta l'équipe e lo staff di Diva Futura, giusto per meglio orientare gli analisti e gli esperti di economia tra le bufere della recessione. L'altra è la redazione del Tg1. Il futuro premier si presenterà al cospetto di Gianni & Riotto detto Johnny con l'intero corpo bandistico della ridente cittadina di Raffadali. Ricco e allegro l'elenco dei brani scelti, quasi un pot-pourri dei ricordi e delle nostalgie agresti.

    Facce ride show e va bene, ma è un vero colpo di scena questo della banda di Raffadali al Tg1, un motivo in più per omaggiare un grande protagonista dell'informazione, il caro Johnny, salutato dai colpi magistrali della grancassa, suonata per l'occasione da un antico e vero amico: Totò, Totò Cuffaro. Dalle persecuzioni alle percussioni. Per amore di Johnny, solo per Johnny.