C'è un Moratti che vince
Milano vince l'Expo con Letizia. Sconfitta diplomatica dei turchi
85 voti favorevoli per Milano contro 65 per Smirne: il capoluogo lombardo si aggiudica l'Expo 2015. Un voto agitato, quello dei delegati dei 154 paesi membri del Bureau International des Exposition (Bie), che ha avuto una trama piuttosto contorta. Alle 17.00 iniziano le procedure di voto, ma qualcosa va storto: le pulsantiere non funzionano, o forse i nuovi paesi membri non le sanno usare; per alcuni istanti la vittoria sembra aggiudicarsela Smirne. Ovazione e balli turchi in sala. Ma il voto è nullo, tutto da rifare. Ammainate la bandiere di Smirne. I delegati, in plenaria a porte chiuse, ricominciano l'operazione. Ore 18.30, questa volta è vero: Milano vince. Urlo in sala del sindaco Letizia Moratti, artefice di questo successo, che commossa commenta: "Sono contenta per Milano, ma sono contenta per tutto il mondo perché sarà un'Esposizione universale per tutto il mondo". Cominciano i festeggiamenti e in sala le bandiere con la mezza luna si sostituiscono al tricolore e allo scudo crociato milanese. E' un trionfo accompagnato dal grido "Letizia, Letizia", che lascia di ghiaccio la delegazione turca. Milano si è candidata con il progetto "Nutrire il Pianeta, Energia per la vita", che con
di Costanza D'Anzieri
Anticipazione dal Foglio di martedì 1 aprile
Nonostante l'assedio turco al Palazzo dei congressi dove si riuniva il Bureau International des Expositions cominciasse dalle fondamenta, con i corridoi del metro tappezzati di foto di tramonti sull'Egeo, di cascate e palme, nonostante le bandiere con la mezzaluna ovunque, le cravatte a strisce rosse e bianche, che tutti, dal presidente Gül all'ultimo dei giornalisti indossavano, nonostante tutto questo Milano ha vinto, una vittoria che è anche una rivincita, dopo che il governo Prodi aveva perso i campionati Europei di calcio. “Il voto non si decide all'ultimo minuto, contano i rapporti personali, tra governi, oltre alle proposte economiche”, spiega Michele Perini, presidente della Fiera di Milano, uno dei milanesi più coinvolti nella battaglia per l'Expo, e tra i vincitori di ieri insieme alla Moratti. I fatti di cronaca recenti, dalla crisi di governo alla vicenda Alitalia, “hanno pesato poco, solo su alcuni paesi, i più informati, ma è difficile che abbiano spostato voti”, sostiene Perini. Anche se Smirne ha promesso collegamenti diretti un po' a tutti, persino all'Oman, mentre Alitalia abbandonava Malpensa, che ora ricomincia a sperare. Letizia Moratti non è più solo il sindaco dell'Ecopass, la sua amministrazione ha conquistato 1,4 miliardi di costi, 3 miliardi da spendere per le infrastrutture. Nuove linee di metropolitana, due milioni di metri quadri di superfici espositive, e, si stima, 70 mila nuovi posti di lavoro. “Abbiamo già chiesto alle forze politiche che almeno una metà di questi vengano riservati ai giovani con meno di 35 anni, ma ci hanno guardato come dei marziani”, dice al Foglio Riccardo Cortese, del comitato giovani per l'Expo. Una vittoria che arriva un po' a sorpresa, quando anche i milanesi ormai non ci speravano più e già cominciavano a dare la colpa allo stile dei negoziatori turchi, che abbracciano, baciano e cercano di sedurre i delegati stranieri con metodi da suk, anche perché la tv turca aveva già annunciato la vittoria di Smirne.


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