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Ingiustizia e libertà

Il Cav. ancora in bilico tra dialogo e improcedibilità

Alla Camera, la maggioranza, con una lettera al presidente Gianfranco Fini, ha chiesto di sollevare il conflitto di attribuzione tra organi dello stato intorno al processo sul caso Ruby che vede imputato il premier Silvio Berlusconi. L’iter prevede adesso il voto dell’ufficio di presidenza, e poi il voto dell’Aula. Ma sono sorti dei dubbi procedurali che riguardano la composizione dell’ufficio di presidenza.

01 MAR 2011

Camera oscura

Il Pdl prepara un dossier anti Fini perché il Quirinale si mobiliti

“La situazione è istituzionalmente insostenibile e lei si trova in contraddizione tra la sua figura di presidente della Camera e quella di leader di un partito politico”. Fabrizio Cicchitto aveva appena finito di pronunciare queste parole quando in Aula alla Camera ha fatto il proprio ingresso Silvio Berlusconi. Al che, Gianfranco Fini, guardando il premier, ha risposto: “Concordo con lei, la situazione è istituzionalmente insostenibile”.

25 FEB 2011

C’è migrante e migrante

Così l’emergenza libica rafforza il Cav. e obbliga Fini al contrattacco

La fortuna dell’uno è la sfortuna dell’altro. Silvio Berlusconi si è reinserito in un meccanismo di fisiologia politica e parlamentare, recupera deputati, avanza sul dossier giustizia e per effetto della crisi libica riacquista anche una misura internazionale non collegata alle gaffe o al proprio allegro stile di vita.

25 FEB 2011

Gentiluomini in rivolta

La rivolta dei gentiluomini dentro Futuro e libertà si consuma in silenzio e con sofferenza, e non ha niente a che fare con il mercimonio delle poltrone. Nessun proclama, nessuna pubblica abiura, poche e meste recriminazioni da cuori infranti. “Ho l’impressione di essere stato scaricato come fossi un sacchetto di monnezza abbandonato sul ciglio della strada”, ha detto Pasquale Viespoli, l’ex capogruppo di Fli al Senato, a un collega.

24 FEB 2011

Ritorno alla politica

Crescere, riformare e combattere. Il piano del Cav. è in tre mosse

Recuperato ieri Giulio Tremonti, osservato lo sgretolarsi del gruppo di Fini al Senato, e confermato l’asse con Umberto Bossi, adesso Silvio Berlusconi intende fare una mossa tripla per rompere l’assedio congiunto dei magistrati di Milano, dei giornaloni e delle opposizioni. Tre carte da giocare insieme: crescita, giustizia, federalismo. Lunedì arriverà a Montecitorio il dispositivo che – come anticipato ieri dal Foglio – facendo perno sull’articolo 96 della Costituzione, porterà a votare “l’improcedibilità” nei confronti del Cav. sul caso Ruby.

17 FEB 2011

Improcedibilità

Un’ultima carta parlamentare per bloccare l’assedio giudiziario: chiedere alla Camera, a voto segreto, e in base all’articolo 96 della Costituzione, “l’improcedibilità” contro il presidente del Consiglio. L’alternativa, spiegano i consiglieri del premier, è una condanna in primo grado a Milano entro settanta giorni a decorrere dalla prima udienza sul caso Ruby (fissata ieri per il 6 aprile). La carta recita: “Il presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati”.

16 FEB 2011

Futuro e libertà è appena nata e già rischia la sua prima scissione

“Questi mi hanno davvero scocciato”. Sembra che Gianfranco Fini ieri abbia commentato così la litigata tra i suoi nuovi colonnelli, quel gruppo dirigente di Fli che in pochi giorni ha impaludato il presidente della Camera in una meccanica correntizia che ricorda tanto la vecchia An, ma in sedicesimo. Che succede? Italo Bocchino ha ottenuto il ruolo di vicepresidente del partito (praticamente un segretario), ma è contrastato dai senatori di Fli. Leggi Che cosa odia Gianfranco Fini di Alessandro Giuli

15 FEB 2011

Processo non breve

Il Cav. sotto assedio giudiziario trova poco conforto in Napolitano

Silvio Berlusconi ha incontrato al Quirinale, per più di un’ora, un Giorgio Napolitano iperattivo nel proprio ruolo di stabilizzatore. Il presidente della Repubblica, che ha parlato anche al Csm, è intervenuto ieri su tutti i campi che gli stanno più a cuore e che sono all’origine – da settimane – del suo mai celato “turbamento”: il profilarsi di un violentissimo scontro istituzionale tra governo e magistratura, le spinte centripete e nativiste che gettano un’ombra sui festeggiamenti per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia. Nei corridoi di Palazzo si sussurra persino che i due temi, nelle inclinazioni quirinalizie, siano collegati. Ovvero: la motivazione più forte che ha trattenuto sinora Napolitano dal pronunciare un sonoro “basta”.

11 FEB 2011

Il Quirinale vuole Futuro e sobrietà

Gianfranco Fini rispetta – non senza fatica – gli autorevoli suggerimenti che gli arrivano dal Quirinale. Così, questo fine settimana, a Milano, l’ex leader di An sarà eletto presidente di Futuro e libertà, ma contestualmente alla sua acclamazione, al congresso fondativo della nuova formazione, si autosospenderà dall’incarico. Nei giorni scorsi aveva già fatto cancellare il proprio nome dal simbolo del nascituro partito. Ma perché? La risposta dei bene informati è: “Giorgio Napolitano vult”. Fini ha deciso per un mezzo passo indietro dall’impegno politico (da qualche tempo ha anche diradato le uscite pubbliche e le esternazioni).

11 FEB 2011

Un tesoro di ostacoli

“La nostra agenda è dettata, è definita dall’Europa in Europa”, così ha detto ieri Giulio Tremonti, che ha partecipato ai primi cinque minuti della conferenza stampa con la quale Silvio Berlusconi ha presentato il Piano crescita varato dal Cdm. Nessun commento sulle modalità di erogazione degli incentivi, niente sul piano per il sud, nessun riferimento agli indici di sviluppo (che il Cav. aveva individuato in “3 e 4 per cento in cinque anni”). Niente neppure sulla riforma dell’articolo 41 della Costituzione sulla libertà d’impresa.

09 FEB 2011
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