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Sulle intercettazioni Napolitano dà ascolto al Cav. (ma il decreto no)

Altro giro, altro fango

Silvio Berlusconi ha provato a “sensibilizzare” Giorgio Napolitano, in quanto presidente del Csm, sulla “barbarie delle intercettazioni” telefoniche che già oggi riempiranno ancora i quotidiani con spezzoni di conversazioni private del premier e degli imputati nelle inchieste parallele di Bari e Napoli. Salito al Quirinale anche per riferire al presidente della Repubblica dei contatti avuti martedì a Strasburgo con le autorità europee, ieri il presidente del Consiglio a un certo punto ha avanzato l’ipotesi di presentare immediatamente un decreto sulle intercettazioni.

15 SET 2011

Camera oscura

Quel che resta di Fini? Troppa libertà, futuro incerto e molti rimpianti

“Se soltanto si fosse dimesso prima del 14 dicembre…”, sospira Fabio Granata, che forse è il più generoso e rodomontesco dei deputati di Futuro e libertà, uno di quelli che non finge, perché a lui è chiara la natura di quei fischi consanguinei, pochi ma taglienti, che domenica hanno spinto Gianfranco Fini a chiudere frettolosamente il comizio di Mirabello: “Si era creata attesa.

14 SET 2011

Il Cavaliere e lo scorpione

Così diversi, così lontani, eppure mai così vicini. “Anche loro sono dei vecchi arnesi della politica. Stanno là dentro da più di trent’anni”. Per la prima volta, la settimana scorsa, mentre parlava alla festa di Atreju, Silvio Berlusconi, per un attimo, prima di ritrovare lo slancio giovanilistico che gli è più consueto, è finito con l’accostare la propria immagine a quella dei vecchi professionisti della politica, che ovviamente, per lui, stanno soprattutto a sinistra.

13 SET 2011

Berlusconi interviene alla festa di Atreju

Quelli che tutto è pronto per sostituire il Cav. (Ma poi chi glielo dice?)

In teoria è tutto pronto, ma in pratica c’è un problema: chi lo va a dire a Silvio Berlusconi? Nel Pdl in cui, per citare Denis Verdini (fonte Corsera) “è tutto uno sbattere d’ali”, esiste un piano apparentemente perfetto per sostituire in corsa il Cavaliere con Angelino Alfano alla presidenza del Consiglio. Ne hanno discusso alla corte di Palazzo Grazioli, lunghi conciliaboli (un po’ tremebondi) che fino a ieri si sono sempre interrotti sulla soglia dello studio privato del presidente del Consiglio. Ci vuole fegato.

09 SET 2011

La paura della tempesta perfetta sveglia l’Italia ma fa tremare l’euroarchitettura

Mai come stavolta le preoccupazioni del Quirinale sono servite al Cavaliere per respingere, con garbo, Giulio Tremonti e ammorbidire anche le “talvolta irragionevoli” (sono parole del premier) posizioni della Lega. Lunedì sera, dopo aver letto un comunicato della presidenza della Repubblica dal contenuto volutamente generico ma dal tono ammonitorio (“si è ancora in tempo per introdurre in Senato misure capaci di rafforzare l’efficacia e la credibilità della manovra”), Gianni Letta ha ricevuto una telefonata che ne esplicitava ulteriormente il senso. Leggi Governo debole, decisioni forti - Leggi Zenga zenga in Padania

07 SET 2011

Due delfini in gara

Formigoni e Alfano per ora vanno insieme, poi si vedrà

Sono animati da una reciproca e cordiale diffidenza, si conoscono da tempo, si telefonano talvolta, si descrivono amici e persino si assomigliano: l’uno più giovane e siciliano, l’altro più anziano e settentrionale, praticano entrambi l’arte della dissimulazione che è antica ginnastica democristiana. E dunque Roberto Formigoni storce un po’ il naso quando il segretario del Pdl ricandida Silvio Berlusconi alla presidenza del Consiglio per la terza volta in una sola settimana, ma non lo dice. Si tratta di un’ingenuità, pensa Formigoni, per il quale valgono “le parole che il Cavaliere ha consegnato a Fedele Confalonieri sul suo prossimo ritiro”.

06 SET 2011

Aria di nuova emergenza

Per il Cav. la manovra non cambia, ma serve ordine nella confusione

Forse la manovra cambierà ancora, la Commissione europea ha mandato segnali di sfiducia, i ministeri di spesa sono in rivolta contro i tagli di Giulio Tremonti e il Quirinale osserva preoccupato l’iter di un provvedimento che sembra non avere copertura finanziaria. La via d’uscita per la maggioranza è un maxi emendamento da inserire alla Camera, ma solo nel caso in cui le pressioni dell’Europa (e del Quirinale) sul governo, specie se accompagnate da ulteriori segnali di nervosismo sui mercati, dovessero farsi irresistibili.

03 SET 2011

Emendare stanca

Tremonti prova in un giorno convulso a sfilare il Cav. dal “pasticcio”

Dopo aver telefonato al suo ministro dell’Economia e aver concordato che “la strada da prendere è obbligata”, ieri il Cavaliere è volato di buon mattino a Parigi per la Conferenza internazionale sulla Libia, ha disertato il Consiglio dei ministri, e come promesso mercoledì sera ha lasciato Giulio Tremonti a sbrogliare – nelle parole abbastanza unanimemente attribuite al premier – “il pasticcio nel quale mi hanno infilato”.

01 SET 2011

Il Cav. e il suo caro presidente

Martedì Silvio Berlusconi si è rivolto a lui in televisione chiamandolo “il nostro presidente della Repubblica”, e la novità è tutta lì, nell’aggettivo possessivo. “Nostro”. Non era mai accaduto prima, al contrario è sempre stato con estrema difficoltà che Gianni Letta ha frenato la tentazione di fare della presidenza di Giorgio Napolitano un tema di propaganda e di iniziativa nel segno della rottura istituzionale. Leggi Era meglio non agitarsi

01 SET 2011

La spuntatina

Alfano e Maroni più forti dopo sette ore di fatica per sgonfiare Tremonti

“Dovremmo dare soltanto segnali di fermezza. La manovra deve restare così com’è, il problema dell’Italia oggi è quello di offrire garanzie ai mercati inquieti”. Ad Arcore, di fronte a Silvio Berlusconi, a Umberto Bossi, a Roberto Maroni e ad Angelino Alfano, appellandosi al buon senso Giulio Tremonti ha fatto un ultimo tentativo per fermare gli emendamenti che, approvati ieri da Lega e Pdl, in effetti finiranno con il modificare sensibilmente il volto della manovra economica per come l’aveva progettata lui. Il vertice ha avuto esiti molteplici: quello tecnico racconta dell’abolizione del contributo di solidarietà e di misure che colpiscono gli evasori fiscali. Leggi Bollori e capitomboli dei capitalisti su vecchie, nuove e nefaste tasse - Leggi il testo dell'audizione in Commissione Bilancio del Senato del vicedirettore generale della Banca d'Italia, Ignazio Visco

30 AGO 2011
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