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Quel buon sondaggio su Monti che spinge LCDM a scendere in campo

“Adesso scende in campo, stavolta sul serio. Vuole intercettare l’aura di Monti”. Gli amici di Luca Cordero di Montezemolo (LCdM) hanno ormai abituato i cronisti a diffidare della serpentina di annunci che da più di un anno, a intervalli irregolari, danno per “vicinissimo”, “sicurissimo” e “imminente” l’impegno di LCdM nella contesa politica. Eppure stavolta al Foglio viene riferito un “ragionamento”, un calcolo, che il presidente della Ferrari ha condiviso con i suoi intimi.

23 MAR 2012

Decreto. O no?

In Transatlantico Pier Luigi Bersani si ferma a parlare con Cesare Damiano. Toni concitati. “Non so come faremo, ma io non la concludo così. Questa riforma del lavoro va cambiata, non la faccio, è una roba inconcepibile”. E poi: “Non voglio morire monetizzando il Lavoro”. Intorno a loro, intanto, fanno capolino prima Enrico Letta, poi Walter Veltroni. Tutta altra musica. Di lì a poco comincia un giro di consultazioni: metà del partito la riforma di Elsa Fornero la voterebbe così com’è.

22 MAR 2012

Spunta un Pisanu “tutto per l’Italia”. Sghignazzi sul Fini preistorico

Giovedì sera Beppe Pisanu è tornato a varcare la soglia di Palazzo Grazioli. Appuntamento chiesto da lui a Silvio Berlusconi, che dopo mesi e mesi di rapporti a dir poco freddi lo ha salutato con piacere. Il senatore del Pdl, ed ex ministro dell’Interno, era accompagnato da alcuni dei suoi uomini più fedeli a Palazzo Madama, tra cui Ferruccio Saro. Pisanu si è proposto al Cavaliere per una mediazione con Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini in vista delle elezioni del 2013.

21 MAR 2012

Questione di quidditas

La zizzania politica non c’è ma si vede (fino alle elezioni)

“Noi sosteniamo il governo Monti lealmente, in opere e omissioni”. La battuta di Angelino Alfano funziona abbastanza e rende l’idea di quello che (non) accade. Casini, Bersani, Alfano e i loro partiti, dopo molti mesi di cauta e imbarazzata concordia, superata la fase dei vertici clandestini nell’ombra del Palazzo, e anche quella delle strette di mano alla luce del sole, a meno di due mesi dalle elezioni amministrative riscoprono un po’ i pregi della litigiosità, del teatro politico.

15 MAR 2012

Tendenza Publitalia

Così Galan e Micciché riportano Casini verso la Casa delle libertà 2.0

“Per salvare il berlusconismo bisogna andare oltre il Pdl”, dice Giancarlo Galan con una limatura di sorriso. Mentre Gianfranco Micciché allarga le braccia, segno di resa, ovvero di massima accondiscendenza nei confronti dell’amico: “Per me Giancarlo ha sempre ragione”. E l’altro, di rimando: “Siamo gli ultimi due berlusconiani rimasti. Il Pdl va chiuso, e il polo dei moderati ricostruito con Casini”.

14 MAR 2012

Il Cavaliere silenzioso

Né Vespa né vertice, il Pdl si ritrova un poco isolato

E’ in un contesto di intenso tramestio interno al Pdl che ieri il dossier Rai e il dossier Giustizia hanno provocato il primo serio momento di tensione tra il governo tecnico di Mario Monti e il partito di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Il segretario del Pdl ha disertato una riunione con il presidente del Consiglio e gli altri leader della maggioranza, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, spingendo poi Monti ad annullare il vertice in cui si sarebbe dovuto discutere dei possibili nuovi assetti della televisione di stato.

08 MAR 2012

Le prime elezioni senza Berlusconi

07 MAR 2012

“Tutti per l’Italia”, ma con Alfano

Giovedì sera. Mentre i leader del Ppe lasciavano la sala, ognuno diretto verso l’aeroporto di Bruxelles, Silvio Berlusconi incrocia Pier Ferdinando Casini. Gli sorride, gli stringe la mano, quasi gli fa una carezza: “Questa cosa della grande coalizione è importante”; e Casini: “Altroché se è importante, sei stato bravo”; e il Cavaliere: “Vieni in aereo con me, torniamo insieme a Roma e ne parliamo”; e il capo dell’Udc: “Adesso non posso, ho da fare. Ma tanto parlo con Alfano tutti i giorni”.

03 MAR 2012

Cartello elettorale aperto

La risposta del Cav. alla crisi dei partiti si chiama “Tutti per l’Italia”

Sciogliere il Pdl, tendere la mano a Pier Ferdinando Casini e a Gianfranco Fini, salvare il bipolarismo: tutti in un nuovo cartello elettorale dal nome patriottico, evocativo, ecumenico. Questo: “Tutti per l’Italia”. L’idea circola dentro e fuori della nomenclatura di partito, impegnata in questi giorni con i congressi e il tesseramento del Pdl. Berlusconi ci pensava e ieri l’ha confidata in giro: il Cavaliere è pronto a buttarla lì, tra le gambe dei moderati italiani del Terzo polo, di Francesco Rutelli, di Casini, di Fini.

01 MAR 2012

Tra tessere e liste civiche, il Cav. cerca di salvare il Pdl dell’Alfàn prodige

Le alleanze sono il tormento del Pdl, e alla fine, battendo il dito sull’ultimo sondaggio che gli ha consegnato Alessandra Ghisleri (20 per cento, in discesa), il Cavaliere non ha avuto bisogno di insistere: bisogna costruire delle liste civiche dovunque per affiancare nelle elezioni amministrative “il partito di Alfano” (è così che qualcuno comincia a chiamare il Pdl, mentre il segretario è “l’Alfàn prodige”).

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