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Il getto vegetale

Quando martedì scorso li ha raggiunti a Montecitorio, in quel corridoio buio ed elegante che alla Camera tutti chiamano “Corea”, pare li abbia trovati immersi in una singolare conversazione. “Francamente la stanza di Berlusconi non mi sembra la più adatta”, diceva Bersani nel tono più diplomatico di cui è capace; e Alfano comprensibilmente risentito: “Visto che l’ultima volta siamo stati nella tua di stanza, adesso possiamo anche usare quella di Berlusconi”.

01 APR 2012

Il gran sensale Casini assicura il suo futuro nella foto inopportunity

E’ stato un attimo, quasi una folgorazione, un’intesa istintiva ma assoluta con il gran sensale Pier Ferdinando Casini. Il leader dell’Udc stava per ritrarre Bersani e Alfano, l’uno accanto all’altro, un po’ stanchi ma sorridenti, quando Monti, in un lampo, capisce e perfeziona l’idea. Il professore spreme l’occasione, ingrana un’andatura svelta e finalizzata: “Aspetta, la facciamo insieme”. Click. Meglio di qualsiasi comunicato. Alla fine il tecnico e l’uomo di partito si sono stretti la mano, una muta marea di gratitudine nello sguardo.

28 MAR 2012

Bipolarismo addio

L’accordo elettorale c’è, ma il gioco degli specchi non rassicura Casini

“Il gioco di specchi si è attenuato. Ma la guardia resta alta”. I sorrisi, la stretta di mano con Angelino Alfano e Pier Luigi Bersani a Montecitorio, e quel sigillo su un accordo di massima per la legge elettorale, lo hanno rassicurato un po’. Ma Pier Ferdinando Casini resta diffidente. L’accordo è molto impreciso, vago. Così meglio diffidare: “La guardia resta alta”, dice. A occhio lo schema che ha approvato ieri con i suoi colleghi segretari di Pdl e Pd è proprio ciò che il leader dell’Udc ha sempre desiderato. Guarda la puntata di "Qui Radio Londra" Perché (forse) non potremo più decidere chi governa il paese

28 MAR 2012

Il triangolo delle élite

Nel volto di Vincenzo La Via, ormai ex direttore finanziario della Banca mondiale e da ieri direttore generale del Tesoro, si scorge la sconfitta politica di Vittorio Grilli. Il viceministro dell’Economia, quando ormai era apparso inevitabile che quella casella così importante al Tesoro non potesse più restare scoperta come forse avrebbe preferito lui, aveva tentato di orientare Mario Monti sul più amichevole Alberto Giovannini, banchiere, ex professore della Columbia University, alla guida negli anni Novanta di un controverso fondo speculativo (Ltcm) fallito nel 1998.

24 MAR 2012

Quel buon sondaggio su Monti che spinge LCDM a scendere in campo

“Adesso scende in campo, stavolta sul serio. Vuole intercettare l’aura di Monti”. Gli amici di Luca Cordero di Montezemolo (LCdM) hanno ormai abituato i cronisti a diffidare della serpentina di annunci che da più di un anno, a intervalli irregolari, danno per “vicinissimo”, “sicurissimo” e “imminente” l’impegno di LCdM nella contesa politica. Eppure stavolta al Foglio viene riferito un “ragionamento”, un calcolo, che il presidente della Ferrari ha condiviso con i suoi intimi.

23 MAR 2012

Decreto. O no?

In Transatlantico Pier Luigi Bersani si ferma a parlare con Cesare Damiano. Toni concitati. “Non so come faremo, ma io non la concludo così. Questa riforma del lavoro va cambiata, non la faccio, è una roba inconcepibile”. E poi: “Non voglio morire monetizzando il Lavoro”. Intorno a loro, intanto, fanno capolino prima Enrico Letta, poi Walter Veltroni. Tutta altra musica. Di lì a poco comincia un giro di consultazioni: metà del partito la riforma di Elsa Fornero la voterebbe così com’è.

22 MAR 2012

Spunta un Pisanu “tutto per l’Italia”. Sghignazzi sul Fini preistorico

Giovedì sera Beppe Pisanu è tornato a varcare la soglia di Palazzo Grazioli. Appuntamento chiesto da lui a Silvio Berlusconi, che dopo mesi e mesi di rapporti a dir poco freddi lo ha salutato con piacere. Il senatore del Pdl, ed ex ministro dell’Interno, era accompagnato da alcuni dei suoi uomini più fedeli a Palazzo Madama, tra cui Ferruccio Saro. Pisanu si è proposto al Cavaliere per una mediazione con Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini in vista delle elezioni del 2013.

21 MAR 2012

Questione di quidditas

La zizzania politica non c’è ma si vede (fino alle elezioni)

“Noi sosteniamo il governo Monti lealmente, in opere e omissioni”. La battuta di Angelino Alfano funziona abbastanza e rende l’idea di quello che (non) accade. Casini, Bersani, Alfano e i loro partiti, dopo molti mesi di cauta e imbarazzata concordia, superata la fase dei vertici clandestini nell’ombra del Palazzo, e anche quella delle strette di mano alla luce del sole, a meno di due mesi dalle elezioni amministrative riscoprono un po’ i pregi della litigiosità, del teatro politico.

15 MAR 2012

Tendenza Publitalia

Così Galan e Micciché riportano Casini verso la Casa delle libertà 2.0

“Per salvare il berlusconismo bisogna andare oltre il Pdl”, dice Giancarlo Galan con una limatura di sorriso. Mentre Gianfranco Micciché allarga le braccia, segno di resa, ovvero di massima accondiscendenza nei confronti dell’amico: “Per me Giancarlo ha sempre ragione”. E l’altro, di rimando: “Siamo gli ultimi due berlusconiani rimasti. Il Pdl va chiuso, e il polo dei moderati ricostruito con Casini”.

14 MAR 2012

Il Cavaliere silenzioso

Né Vespa né vertice, il Pdl si ritrova un poco isolato

E’ in un contesto di intenso tramestio interno al Pdl che ieri il dossier Rai e il dossier Giustizia hanno provocato il primo serio momento di tensione tra il governo tecnico di Mario Monti e il partito di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Il segretario del Pdl ha disertato una riunione con il presidente del Consiglio e gli altri leader della maggioranza, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, spingendo poi Monti ad annullare il vertice in cui si sarebbe dovuto discutere dei possibili nuovi assetti della televisione di stato.

08 MAR 2012
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