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Accordo a Palazzo. Comunque vada, Monti deve durare

“Cerchiamo soluzioni, non altri guai”, dice Maurizio Gasparri. E il capogruppo del Pdl in Senato intende dire molte cose, ma forse anche che i partiti, alla fine, si faranno bastare qualsiasi tipo di risultato Mario Monti dovesse conquistare in Europa: pochissimo, anche nulla, sarebbe in realtà sufficiente. Niente sgambetti parlamentari. Il fantasma della crisi di governo, le minacce e i mugugni continuano ad agitarsi nell’aria, ma allo stato gassoso, mentre nel Palazzo sono invece riprese nuove trame sulla riforma della legge elettorale.

29 GIU 2012

Procure prigioniere

Dice Luciano Violante: “Di Pietro, Grillo, Travaglio e parte del suo giornale sono un unico blocco politico-mediatico che gioca con il disagio popolare. Sulla eventuale trattativa stato-mafia si deve indagare; ma alcune utilizzazioni delle indagini giudiziarie sono inquietanti, penso al tentativo di aggredire il Quirinale. Una parte del mondo giudiziario è oggi utilizzata a mo’ di clava all’interno di un progetto distruttivo. Quando andai dal dottor Ingroia a Palermo ebbi l’impressione di un ufficio giudiziario ‘prigioniero’ dei mezzi di informazione”. Leggi Disinformare, complicare, spiegare, alludere, depistare, e altre stragi di stato di Giuliano Ferrara - Leggi Romanzo di una trattativa di Paolo Cirino Pomicino - Leggi Giugno 2012, attacco al Quirinale di Salvatore Merlo

28 GIU 2012

Confusione e dissimulazione

Il Cav. fa il moderato ma si prepara al voto, Alfano fa il duro con Monti

“Berlusconi ha fatto esattamente il contrario di quello che doveva fare, ed eccoci qua a parlare di alleanza tra riformisti e moderati con il Pd”. Pier Ferdinando Casini sorride e senza fatalismo perché sente che le cose gli vanno bene e non era affatto detto; nelle effusioni con Pier Luigi Bersani il capo dell’Udc è tornato a fare manovra (“che è essenza della navigazione”) e ha ritrovato, sembra, anche un suo orizzonte, “che è la prosecuzione del montismo con i mezzi della politica” dice Ferdinando Adornato mentre assieme a Roberto Rao (“faccio fatica a decifrare la linea del Pdl”) scorta Casini in direzione dello studio del presidente della Camera.

27 GIU 2012

Romanzo breve di un golpe estivo

Giugno 2012, attacco al Quirinale

“Qui si tenta di indebolire il Quirinale per creare una situazione di marasma al vertice delle istituzioni dalla quale deriverebbe inevitabilmente la caduta del governo Monti”. La sentenza è di Eugenio Scalfari e potrebbe essere l’epigrafe di un film nerissimo, un prodotto della fantasia più violenta di John Carpenter, “assalto al distretto 13” come “Giugno 2012 attacco al Quirinale”: una storia di ambiguità, complicità e complessità evidenti ma imprendibili. Leggi l'editoriale Il linguaggio della non verità

23 GIU 2012

A forza di ammuine si riparla di voto

“Chi vuole affondare il governo attacca il Quirinale e usa Elsa Fornero come un grimaldello”. Enrico Letta fa ricorso a una metafora bellica, dice che i nemici si annidano un po’ dovunque, “persino dentro casa”, dunque anche nel Pd dove per primo Stefano Fassina aveva parlato di elezioni anticipate.

21 GIU 2012

Per una Lira

Sulla nuova bandiera degli urlatori del Pdl c’è scritto “No Euro”

“Il ritorno alla lira è una seria opzione politica sulla quale il centrodestra deve investire subito. Per salvare l’Italia”. Antonio Martino e Daniela Santanchè, il professore liberale e la pasionaria della destra “con la bava alla bocca”, non potrebbero essere più lontani, diversi l’uno dall’altra, forse persino incompatibili per stile e carattere; dunque certo non vorrebbero, ma dicono entrambi la stessa cosa: torniamo alla lira, senza indugi. “La Santanchè è perniciosa. Se la prenda Grillo”.

20 GIU 2012

Decomposizione per quote

Otto candidati, zero regole. Il Pdl alle primarie col botto

I candidati alle primarie del Pdl, malgrado ancora non esistano nemmeno le regole per farle, sono otto (circa, perché il numero cresce e tende all’infinito). Vittorio Feltri ha rilasciato un’intervista allusiva a Libero, ma è l’unico che certamente non si candida, anzi, ieri il direttore un po’ se la rideva; anche delle telefonate di sostegno ricevute. Dunque niente Feltri, ma tutti gli altri, sì, loro si candidano proprio tutti. In ordine sparso: Caldoro, forse Carfagna, Galan, Brambilla, Alfano, Santanché, Meloni… E’ in arrivo anche una non meglio specificata candidatura “cattolica”, roba da far impallidire i due (massimo tre) candidati alle primarie del Partito democratico.

16 GIU 2012

“Preparatevi al peggio”

Pdl in tumulto su una legge anticorruzione nata morta

Tra assenti, astenuti e contrari la maggioranza assoluta del gruppo del Pdl ieri non ha votato la legge anticorruzione: solo 112 voti favorevoli su un esercito di 210 deputati. Il capogruppo Fabrizio Cicchitto dice che “al Senato voteremo la fiducia solo se si approverà anche la responsabilità civile dei magistrati”, e il presidente della Camera Gianfranco Fini trae le ovvie conclusioni: “Questa legge non si farà mai”.

15 GIU 2012

Marketing, caos, sorpresa primarie

Il Pdl è un marasma alla cui origine, e alla cui fine, c’è ancora (e sempre) Silvio Berlusconi. Nel teatrino del suo squinternato partito, il Cavaliere ancora dirige, recita e fa recitare tutti i ruoli: benedice le centomila linee politiche, non ne ha una che sia soltanto sua e non ne predilige (così pare) nessuna. Uno, nessuno e centomila Berlusconi.

08 GIU 2012

“Reato di lottizzazione”

I guai con l’Agcom e il giallo di quel “no” della Rai a Monti

La “strana maggioranza” (Pdl, Pd, Udc), con l’accordo parziale della Lega e l’astensione di Idv e Radicali, ieri ha eletto i componenti delle autorità alle Comunicazioni e alla Privacy. Un accordo politico che ha fatto inalberare i potenziali alleati del Pd Nichi Vendola e Antonio Di Pietro, con il carico di Grillo (“Monti chiuda l’Agcom”) e di Repubblica (“una spartizione”). Malgrado l’accordo su Agcom e privacy, i rapporti tra i partiti di maggioranza rimangono tesi e confusi.

07 GIU 2012
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