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Letta difende il Quirinale ferito dal partito della zizzania (e del dopo Monti)

“La prospettiva delle larghe intese oggi è più lontana di ieri”, dice Enrico Letta. “Suonano tre campane d’allarme: l’attacco politico e violentissimo che mira a indebolire Giorgio Napolitano, lo stallo sulla legge elettorale e il contesto europeo; ovvero il paradosso di un’Europa nelle mani della Corte costituzionale tedesca che ha privato l’Italia dello scudo anti spread”. Il vicesegretario del Pd viene a buon diritto iscritto nel partito montiano, è un sostenitore del governo tecnico ed è stato uno dei pochi dirigenti a iscriversi sin dall’inizio anche nel partito della grande coalizione, delle larghe intese proiettate sul 2013.

20 LUG 2012

Vogliono i colonnelli

Il manifesto degli ex An per salvare il Pdl dal gran ritorno del Cav.

Come dice Altero Matteoli: “Non abbiamo nessuna intenzione di rifondare Alleanza nazionale, o un partito della destra”. Certo, la componente di An dentro il Pdl ha ritrovato antichi vincoli di solidarietà da tempo perduti, erano anni che non si vedevano insieme – “uniti nella lotta” – uomini come Gianni Alemanno e Ignazio La Russa, ma l’inclinazione prevalente non è quella di una scissione destrorsa dal partito di Silvio Berlusconi. Nel Pdl, o come si chiamerà, tutti gli ex missini in realtà vogliono restare ben piantati.

18 LUG 2012

Legge per chi ha “di bisogno”

Il Cav. è il porcellum ma i porcellini sono (quasi) tutti de sinistra

“Come diceva Churchill, un politico guarda alle prossime elezioni mentre uno statista guarda alle prossime generazioni… Ragazzi, mi raccomando, noi facciamo i politici”. Così Lorenzo Cesa, il numero due di Pier Ferdinando Casini, ha fatto sorridere tutti gli astanti e ha demistificato, ancora prima che iniziasse, una di quelle tante riunioni che in questi giorni corrono un po’ a vuoto sulla riforma della legge elettorale. Solo Beppe Grillo, con il candore sgrammaticato del neofita, qualche giorno fa ha detto quello che pensano in tanti (ma che nessuno dice).

14 LUG 2012

Vola, aquilone, vola

Ora sono i suoi a insistere per il gran ritorno del Cav.

Pdl, Udc e Lega hanno chiuso un accordo di massima sulla riforma della legge elettorale, una riforma proporzionale con sbarramento al 6 per cento e piccolo premio di maggioranza che, di fatto, con l’autorevole benedizione del Quirinale (“tutto purché si faccia”) potrà anche essere votata a maggioranza. E come tutti sanno, i tre partiti un tempo alleati, da soli, hanno numeri sufficienti per fare passare qualsiasi provvedimento sia alla Camera sia al Senato. Leggi Visto da sinistra

13 LUG 2012

Strategia dell’assaggio

Silvio Berlusconi pensa sul serio di ricandidarsi alla presidenza del Consiglio, e ieri lo ha confermato a quanti sono andati a trovarlo a Palazzo Grazioli dopo le indiscrezioni apparse sabato sul Foglio e poi ieri anche sul Corriere della Sera (“l’articolo del Corriere è un’intervista mascherata da retroscena”, rivelano da Palazzo Grazioli). Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello, Maurizio Gasparri, insomma tutto il gruppo dirigente, e persino quell’Angelino Alfano fino a ieri candidato in pectore a Palazzo Chigi, hanno già accettato la scelta del Cav., e con la stessa remissività con cui si va incontro all’ineluttabile.

12 LUG 2012

Come si è formata la squadra di Monti e perché Grilli da oggi è ministro

Mario Monti ha lasciato dopo otto mesi l'interim al ministero dell'Economia. Vittorio Grilli, da viceministro che era, è il nuovo titolare del ministero che fu di Giulio Tremonti. Con questa decisione il professor Monti ha dato seguito a una promessa, e a un accordo politico, stipulato più o meno formalmente nei giorni in cui si formava la squadra del nuovo governo tecnico. Quella che segue è la storia ufficiosa di come e perché Monti ha scelto Vittorio Grilli malgrado l'ex direttore generale del Tesoro non fosse gradito al secondo grande azionista dell'operazione tecnocratica dopo Giorgio Napolitano, cioè Mario Draghi.

11 LUG 2012

Il grancoalizioncellum

La legge elettorale serve, la prospettiva montiana di più

Giorgio Napolitano e i partiti, tutti, sanno che la riforma della legge elettorale, il superamento del cosiddetto porcellum, è la condizione perché nel 2013 possa continuare l’“agenda Monti”, forse con il professore ancora a Palazzo Chigi, o forse anche senza il professore (che ambienti del Pd vedrebbero bene nel ruolo di ministro dell’Economia con un premier politico). “Serve una diga che impedisca alla crisi dei partiti di entrare nello stato. Ci serve qualcosa che ci faccia assomigliare più alla Francia che alla Grecia”, dice Gaetano Quagliariello.

11 LUG 2012

Tienimi da conto il Cav.

Appena un mese fa non sarebbe stato così, forse Fabrizio Cicchitto, Angelino Alfano e Ignazio La Russa sarebbero svenuti, ma nel frattempo è cambiato molto, i sondaggi parlano chiaro e il Pdl sfilacciato li preoccupa tutti. Così giovedì notte a Palazzo Grazioli, quando Silvio Berlusconi li ha abbracciati con lo sguardo e ha detto loro che “sono io il punto di riferimento di tutte le anime della destra”, gli uomini del Cavaliere non solo hanno capito immediatamente che il Berlusconi “allenatore” si prepara a tornare in campo da “giocatore”, e dunque da candidato premier, ma hanno pure accettato la cosa.

07 LUG 2012

Felici e perdenti

Così i partiti affogano nel pozzo della Rai pensando di stare a galla

La Rai, dopo la vicenda esplosa con il rimbrotto puntuto di Gianfranco Fini a Renato Schifani, è diventata un pozzo dal quale i partiti ormai tirano su un’acqua intorbidita dalle loro simmetriche debolezze: del Terzo polo sfarinato; di Berlusconi e del suo Pdl in guerra per bande; del Pd che si rifugia nella società civile per agirare il vento dell’antipolitica; di Fini, precipitato nel sottoscala del Palazzo. “Vederlo ridotto così, a tentare una misera manovra di micropotere per un consigliere di amministrazione nella televisione di stato mi fa male”, dice Ignazio La Russa del suo vecchio generale, il capo di An.

06 LUG 2012

Dopo Monti c’è Monti

Basta mattane, il Pdl “non cazzone” pensa al 2013 grancoalizionista

“Ormai Berlusconi sa che deve abbracciare Monti. Il rischio, nella prossima legislatura, è che intorno al professore  si costituisca un fronte della responsabilità capace di governare e del quale noi non facciamo parte”, dice Franco Frattini. La riunione del Consiglio dell’Unione europea, il 28 e 29 giugno scorsi, ha rafforzato il governo tecnico e modificato gli equilibri nel rapporto dell’esecutivo con le forze politiche, anche – soprattutto – all’interno del Pdl.

04 LUG 2012
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