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Tendenza Rcs

I tormenti dei montiani che non vogliono fare la costola della sinistra

I montiani Rcs sono guardinghi, non ancora delusi, ma impegnati a premere sul professore, nel tentativo di riorientare Mario Monti, lui che per il momento si fa pericolosamente accarezzare da Repubblica ed è pure, temono loro, destinato a ricongiungersi in maggioranza con il Pd di Pier Luigi Bersani, così come vorrebbero Pier Ferdinando Casini e Andrea Riccardi. Come sostiene Angelo Panebianco, che ne ha scritto il 22 dicembre scorso sul Corriere della Sera, “Monti potrebbe scegliere la strada più rischiosa e ambiziosa, potrebbe cioè porsi come federatore di una vasta area di elettorato che è delusa da Berlusconi”.

27 DIC 2012

Finale di partita

Monti si è dimesso, domani è il giorno del memorandum per il 2013

Al momento in cui questo giornale va in stampa Mario Monti ha concluso il suo ultimo Cdm e, salito al Quirinale, ha rassegnato le dimissioni al termine di una giornata caratterizzata ancora da grande incertezza intorno al suo futuro in politica. Questa mattina Giorgio Napolitano inizierà delle rapide consultazioni per poi sciogliere le Camere in giornata: il voto è fissato per il 24 febbraio. Il professor Monti, invece, parlerà domani in conferenza stampa e, verosimilmente, presenterà – come anticipato dal Foglio lo scorso 12 dicembre – un memorandum sulle riforme da fare (e quelle da consolidare), un appello a tutte le forze politiche e al paese.

22 DIC 2012

Tre col cerino in mano

Premier insondabile, sondaggi indecifrabili. La fifa di LcdM e Casini

Il professore più che altro prende appunti, inarca le sopracciglia, fa qualche domanda diligente ma offre poche risposte ai suoi molto pragmatici interlocutori, che rimangono comprensibilmente delusi (anche se dissimulano). Dopo averlo incontrato a Palazzo Chigi, Pier Ferdinando Casini, Luca Cordero di Montezemolo e Andrea Riccardi sono tornati ai rispettivi impegni professionali con una sola, insufficiente, certezza: Mario Monti farà una conferenza stampa per presentare una sua agenda, un Memorandum delle “riforme che sono ancora da fare e di quelle che vanno invece consolidate”, una specie di programma che il premier vuole offrire al paese. Leggi La campagna elettorale rilassa Lady Spread - Leggi D’Alema e Monti tirano la morale come una coperta corta. Velo d’ipocrisia

20 DIC 2012

Riunioni segrete all’Umiltà

Cronache da un Pdl sull’orlo di una scissione montiana (a nervi tesi)

Alle due del pomeriggio i dirigenti del Pdl, gli animatori del grande centro filomontiano, preoccupatissimi salgono alla spicciolata, su, su, in ascensore fino allo studio di Angelino Alfano a Via dell’Umiltà. Gaetano Quagliariello, Raffaele Fitto, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri, Andrea Augello, la riunione è lunga, si gioca l’ultimo tentativo di farsi adottare da Mario Monti malgrado Silvio Berlusconi, che una sua pazzotica idea iperpopulista ormai ce l’ha, e malgrado lo stesso professor Monti che a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere ancora non ha le idee chiare. Leggi Il Pd senza valigia di Claudio Cerasa - Leggi l'editoriale Il presidenzialista riluttante

19 DIC 2012

Una poltrona per troppi

Tutti per Monti, premier in franchising o riserva per il Quirinale

“Non ce lo vedo a girare per le piazze e i mercati, a salire su un palco magari con un megafono in mano”. E’ l’amico più fedele di Silvio Berlusconi a parlare così, in termini evanescenti, della candidatura di Mario Monti alle elezioni. Dalle parti del Cavaliere, tra quelli che gli stanno intorno sul serio, al di là delle dichiarazioni pubbliche, ci credono poco, pochissimo, e un po’ sorridono dei giornali che si esercitano intorno “a scenari fantapolitici”.

15 DIC 2012

Il presidente riluttante

L’Europa candida Monti a capo del centrodestra, il Cav. ci sta, lui tituba

Lo sapeva Angela Merkel, lo sapeva Wilfried Martens, ovvero il presidente del Ppe che lo ha scortato nella stanza tra gli sguardi sorpresi di taluni, e lo sapeva anche Franco Frattini che ci lavorava da una settimana. Silvio Berlusconi invece ieri ha appreso solo a pochi minuti dal pranzo che anche Mario Monti si sarebbe seduto a tavola con i vertici del Partito popolare europeo a Bruxelles, una riunione di partito non un vertice istituzionale (“qui mi sento a casa”, ha detto il professore). Leggi Dall’Unione bancaria a quella politico economica, le condizioni a Bruxelles le detta sempre Merkel - Leggi Per il Financial Times è Draghi l'uomo dell'anno - Leggi   Ichino spiega perché Bersani deve firmare subito un impegno con Monti sull’agenda europea di Claudio Cerasa

14 DIC 2012

Fate il vostro gioco

C’è del metodo nel caos organizzato dal Cav., ma lo conosce solo lui

“Cavaliere, si ricandiderà?”, chiede Bruno Vespa. E lui: “Vuole la risposta di ieri, di stamattina, di oggi a pranzo o di adesso?”. E’ nell’(auto)ironia che si rivela l’amletismo di Silvio Berlusconi, l’ex premier che ieri, in versione Pietro Metastasio (“confuso nel dubbio funesto…”) ha fatto calare, con cinismo ludico e un po’ matto, una fitta coltre di confusione su tutta la linea: la sua candidatura, sui rapporti con la Lega (“ottimi, ma se non fanno l’accordo cadono le giunte in Piemonte e Veneto”) e sulle relazioni con Monti (“un disastro, ma se si candida lui io mi ritiro, purché riunisca tutti i moderati compresi i leghisti”). Leggi Beati gli ultimi

13 DIC 2012

Confesso che non lo voto

“Rischia di uccidere la sua storia”. Il ritorno del Cav. visto da Geronzi

“Berlusconi farebbe meglio a non ricandidarsi”, pensa Cesare Geronzi, che gli è stato e gli è ancora amico, e che lo votò nel 1994, ai tempi della discesa in campo, come racconta lui stesso nel suo libro intervista con Massimo Mucchetti (“Confiteor, potere banche e affari. La storia mai raccontata”, Feltrinelli). Ma sono trascorsi quasi vent’anni da allora, e oggi, seduto sul divano di una bella casa, a Roma, il banchiere sospira: “Credo proprio che stavolta non lo rivoterei". Leggi I mercati non temono la pre-crisi di governo. Come mai?

08 DIC 2012

Prima di andare a perdere ci può ripensare

Così il Cav. si è fatto ridare la palla

Al termine di una giornata tesa e confusa dal sapore di pre-crisi (e di molta ammuina), il segretario del Pdl Angelino Alfano annuncia la ricandidatura di Silvio Berlusconi, mentre il Parlamento conferma (con l’astensione del Pdl) la fiducia al governo Monti e approva la legge sull’incandidabilità dei condannati in via definitiva a pene superiori ai due anni. Fra molti strepiti, un po’ affettati, pare che le forze politiche, ieri si siano alla fine accordate per un leggero anticipo delle elezioni. Ma tutto deve passare prima dal Quirinale, laddove Alfano è atteso per oggi. Leggi Quella tentazione del Pd di soffiare sulla crisi di governo di Claudio Cerasa

07 DIC 2012

Squilli senza fiato

Il Pdl è così stordito da Berlusconi che non riesce a ribellarsi

Nella palude anche le rivolte contro il capo affondano da sole, si impantanano, e così il Pdl stordito non ha nemmeno la consolazione vitalistica di essere attraversato da un chiaro scontro interno. Silvio Berlusconi fa la sfinge ad Arcore e lascia che gli venga attribuito ogni genere di intenzioni (ieri sera era orientato a ricandidarsi), mentre Gianni Alemanno agita le insegne dei rivoltosi: “Non penso che sia riproponibile la candidatura di Berlusconi”.

04 DIC 2012
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