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Mentre Monti fa il duro con Bersani, Casini & Co. si attovagliano col Pd

Mario Monti resta fermo, polemizza con il Pd e sorride all’elettorato del Pdl, mentre Andrea Riccardi e Pier Ferdinando Casini nel frattempo trafficano negli angoli bui del Palazzo e cucinano un patto all’amatriciana con il Partito democratico. Movimenti, certo, ancora sotterranei, sommersi, dunque fragili e incerti, ma di cui il professore, che ama il controllo, ha avuto sentore tanto da essersi, così pare, un po’ infastidito.

26 GEN 2013

Pdl squattrinato

Il mistero del Cav. che fa campagna elettorale col braccino corto corto

“Non c’è un euro in cassa”, dice Maurizio Bianconi, il tesoriere sconsolato del Pdl. Così la campagna elettorale si fa solo in tv, gratis, e gli uomini del Cavaliere si interrogano sulla strategia propagandistica del loro generale: la mossa del risparmio, “ultimo enigma della mitografia berlusconiana”, scherza il senatore Andrea Augello, lui che nella politica porta una certa sensibilità letteraria. D’altra parte, tra i dignitari del Pdl echeggiano ancora le parole di qualche mese fa, il grande capo danaroso che diceva: “Tranquilli, state tranquilli ho prenotato gli spazi. Tutti nostri i cartelloni in città”.

25 GEN 2013

Agenda bis

“E’ scritto tutto qua”. Pietro Ichino, il giuslavorista amatissimo dal professor Monti, pronuncia queste parole e contestualmente deposita un faldone alto e spesso sul tavolo rettangolare della sala riunioni al primo piano di via Properzio 32, quartiere Prati, sede di ItaliaFutura, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo. E’ la riforma del lavoro che il giuslavorista ha già pronta per Mario Monti, è la sublimazione (e contemporaneamente il superamento) della riforma Fornero.

19 GEN 2013

Cui prodest?

Il patto Monti-Bersani era una velina, il prof. prepara l’agenda bis

Pietro Ichino, Alberto Bombassei, Andrea Olivero, Nicola Rossi, Benedetto Della Vedova, con i consigli – a distanza – di Elsa Fornero. E’ con questa équipe che Mario Monti sta scrivendo la sua “agenda bis”, il programma di governo, quello vero, dettagliato, con una proposta di riforma del lavoro capace di provocare svenimenti dalle parti della Cgil di Susanna Camusso e del Pd a trazione laburista di Stefano Fassina. La nuova agenda, cui lavorano in squadra le teste pensanti del gruppo montiano, è infatti un testo “completamente alternativo al programma del Partito democratico”, spiega al Foglio chi la sta scrivendo. Leggi l'editoriale No alle nozze gay, la versione di Monti

18 GEN 2013

Favoriti e svenuti nel Pdl

Il Cav. dice sì a tutti ma prepara sorprese choc nelle sue liste elettorali

Li ha fatti svenire tutti, i suoi uomini, i dignitari del partito riuniti a tarda sera attorno a un grande tavolo di Palazzo Grazioli: “Nelle regioni in bilico decido io, non voglio uomini che indossano il volto della sconfitta”. Insomma il Cavaliere ha domato ancora una volta i suoi tanti cavalli: in Sicilia, in Lombardia e nel Lazio i posti sicuri in lista li sceglie lui, e solo lui. Nessuno è garantito e così nel Pdl si diffonde la ben nota sindrome della tremarella, il panico pre-elettorale (esempio: i tre coordinatori siciliani, visto il risultato delle regionali e del comune di Palermo, non sono precisamente araldi di vittoria).

17 GEN 2013

Mattatore e spalla

Il Cav. nel circo disarmato di Santoro, il nemico è Monti

Il Cavaliere da solo, gladiatore in un’arena di leoni sdentati, sorride, fa domande al pubblico, legge lui una letterina al povero Travaglio (“sono il suo core business”), scherza (“Santoro, siamo da lei o siamo a Zelig?”) e l’altro, il conduttore, gli fa da spalla, come Macario con Totò: “No, lei è molto più Zelig di me”. Fino alla confessione finale: “Mi sto proprio divertendo”. Silvio Berlusconi a “Servizio Pubblico” doveva essere una finale di Coppa dei campioni, partita dura e fallosa, la vendetta per quella telefonata di molti anni fa (“Santoro, si contenga”) ed è stata invece un’amichevole, anzi, le due squadre si sono pure unite, a tratti hanno giocato contro il comune nemico, l’assente Mario Monti. Guarda le foto di Berlusconi nell'arena dei leoni sdentati - Leggi Berlusconi-Santoro, chi ha vinto? dal blog Cambi di Stagione

11 GEN 2013

Disastro Celeste

Formigoni, l’incompiuto di Lombardia arrivato all’ultimo dietrofront

“Ha calato le braghe, e per cosa? Per un posto al Senato, dove sparirà tra gli altri peones”. Il giudizio è così violento perché è quello di un cuore infranto, di un amico tradito: sono i vertici di Comunione e Liberazione, in Lombardia, a chiudere così, con queste parole, la carriera ventennale di Roberto Formigoni. Ed è un’agonia mesta. Il presidente della regione più ricca d’Italia ha deciso, o meglio si è piegato, manca poco all’annuncio ufficiale: non sosterrà Gabriele Albertini, candidato anche di Mario Monti, nella sua corsa al Pirellone contro la Lega, malgrado le promesse e le dichiarazioni, malgrado l’investitura e l’investimento. Leggi Renzi Light di Claudio Cerasa

10 GEN 2013

La farsa dell'odio di classe

Più che un pauperista bastonatore del profitto, è un paradigma della doppiezza italiana. Nichi Vendola non ha mai detto che “i ricchi devono andare all’inferno”, com’è stato un po’ sommariamente riportato ieri da alcuni quotidiani: il presidente della Puglia si riferiva infatti, più modestamente, ai grandi evasori fiscali (e dunque in realtà il suo inferno si popola di un’altra antropologia: quella dei ricchissimi che eludono il fisco). Eppure Vendola, al quale ovviamente i termini della questione non sfuggono, ieri non ha voluto precisare il suo pensiero né tantomeno ha voluto smentire i giornali.

09 GEN 2013

Mistero charme

Perché Montezemolo ha fatto tanto per costruire la sua non candidatura?

“Sono sollevato, come se avessi fatto quattro figli in una sola volta. Una sensazione incredibile, mi sono sgravato di un peso che mi toglieva il sonno”. E’ agli amici che Luca Cordero di Montezemolo (LCdM) ha confessato, con queste esatte parole, appena qualche giorno fa, il sollievo che prova adesso all’idea di non doversi candidare alle elezioni. Quando glielo ha comunicato, alcuni giorni prima di farne parola con i collaboratori (delusi) della fondazione ItaliaFutura, il vecchio amico e socio Diego Della Valle gli ha dato una pacca sulle spalle e ha tirato pure lui un solidale sospiro di sollievo: “E’ meglio così, ci avrebbero messo poco a distruggerti”.

03 GEN 2013

Agenda 2013

Monti benedice la sua lista per l’Italia e sfida Bersani e berlusconiani

Mario Monti sarà, anche formalmente, il capo della coalizione: “La mia persona c’è e si impegna”. E dunque anche il suo nome apparirà sulle schede elettorali: “Un rassemblement a vocazione maggioritaria” (guai per Pier Luigi Bersani), ha spiegato il premier uscente, composto da partiti, movimenti, associazioni e società civile, tutti riuniti sotto la sigla (provvisoria) “Agenda Monti per l’Italia”. Al termine di una lunghissima riunione romana con le forze che lo sosterranno, il professore bocconiano si è presentato – nota bene: da solo – in conferenza stampa e a modo suo, freddo ma improvvisamente ironico, essenziale ma non arido, ha chiarito i contorni della “salita in campo”: ci sarà una lista unica al Senato, e una costellazione di liste federate a Montecitorio. Leggi Un Monti a vocazione maggioritaria

29 DIC 2012
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