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Oggi un incarico al Pd

Napolitano ascolta tutti ma al testardo Bersani chiede numeri sufficienti

Malgrado l’insistenza pervicace di Pier Luigi Bersani, “intestardito” nel rivendicare per sé il diritto all’incarico e alla nomina, Giorgio Napolitano ha resistito e ieri ha messo Pd e Pdl nelle condizioni di riaprire i canali diplomatici: all’improvviso spira un refolo di trattiva e il Quirinale aspetta solo di intercettarne gli sviluppi, poi oggi pomeriggio parlerà e deciderà cosa fare. Il presidente della Repubblica ha completato ieri le consultazioni con le forze politiche e non prima di oggi pomeriggio conferirà un incarico la cui natura dipende però dai contatti notturni – e ancora molto cauti – appena avviati tra Pd e Pdl. Cerasa “Grasso Koalition”

22 MAR 2013

Tutto tranne B.

L’unico punto d’incontro fra le correnti del Pd è il fallimento di Bersani

Sono pochissimi quelli che arrivano al punto di volergli impedire persino di ricevere l’incarico, quelli che manderebbero subito Pietro Grasso da Napolitano. Eppure nel Partito democratico il gruppo del TTB (Tutto Tranne Bersani) diventa maggioranza su un punto: se il segretario fallisce si deve cominciare a parlare con il Pdl e subito, perché il voto è un suicidio. “Bersani vuole un governo di combattimento con nomi nuovi, e ci vuole provare sul serio”, conferma Paola De Micheli.

20 MAR 2013

La marcia sul Cav.

Costretto a un percorso di guerra fra tribunali, procedimenti d’ineleggibilità e norme sul conflitto d’interesse, Silvio Berlusconi si prepara a combattere. Come sempre è il Cavaliere ad accorgersi per primo del pericolo, più dei suoi tanti obbedienti cavalli, più dei suoi deputati e senatori che in queste ore inseguono scombiccherati negoziati sulla nomina di un capo dello stato “di garanzia”. Berlusconi avverte, non senza timore, la geometrica potenza di fuoco che gli si va dispiegando di fronte: un Parlamento favorevole al suo grillage giudiziario, il Pd sempre più concorrente del Movimento 5 stelle: non è più tempo di compromessi, non è aria. Cerasa: Renzi prepara il pugnale per impedire a Bersani di andare subito alle elezioni - L 'editoriale Napolitano e il governo senza partiti - Di Michele: Bersani si fa il governo Shangri-La  

20 MAR 2013

Bersani fa scouting col loden

desso esplodono rancori fino a ieri a stento sopiti, gli uomini più vicini a Luca Cordero di Montezemolo non perdonano a Mario Monti i suoi “troppi errori”, e lui, il professore, appare distante, quasi disinteressato, freddo, mentre il suo braccio destro Federico Toniato, l’ambasciatore dei negoziati più delicati, il suo grand commis, è oggetto di un feroce processo interno al partito (“è lui ad avergli suggerito tutte le mosse sbagliate, come l’assurda candidatura al Quirinale e al Senato”). E in questo tramestio si è insinuato, serpigno, Pier Luigi Bersani. Leggi L'offerta di Bersani alla Lega di Claudio Cerasa

19 MAR 2013

Schede bianche

Il Pdl prova a scoprire le carte del Pd (sempre più preoccupato da Bersani)

La seduta inaugurale del Parlamento si è svolta in un clima di funerea agitazione, i presidenti di Camera e Senato non sono stati eletti e il destino della legislatura appena iniziata appare sempre più incerto. Tutto sembra ormai ruotare intorno alla prossima elezione del capo dello stato. Pier Luigi Bersani ha forse rinunciato mesto a inseguire Grillo – “quelli sono inafferrabili”, dice il neo deputato Pippo Civati – e appare politicamente sconfitto, malgrado Nichi Vendola lo spinga (quasi l’unico) a votare a Montecitorio o a Palazzo Madama un candidato di Grillo.

16 MAR 2013

Dopo le minacce manettare

Il Pd e Pdl si fanno più cauti e gli ambasciatori riprendono a parlarsi

Di prevalenza tacciono, perché il presepio della politica è già sufficientemente agitato e perché i canali diplomatici si sono improvvisamente aperti, e in ogni direzione, anche del Pdl, per eleggere i presidenti di Camera e Senato. Meglio restare coperti. E dunque non si sente pronunciare nemmeno una parola stonata dalle parti di Enrico Letta, Dario Franceschini, Beppe Fioroni, Massimo D’Alema. Cautela e diplomazia, tutto sembra fermo, eppure tutto si muove: è lì, attorno a questi uomini, che si condensano i dubbi, che prendono forma le incertezze e i timori per la strategia delle manette e dell’abbraccio con Grillo, per il programma adottato da un Pier Luigi Bersani “poco lucido”. Leggi Sardo dice perché Bersani ha i numeri per governare e convincere Napolitano di Alessandra Sardoni

15 MAR 2013

La trincea del Quirinale

Napolitano accerchiato da pm e Pd trinariciuto rischia di non farcela

Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano, le tre disperazioni d’Italia, tre profili lontani, persino  contrapposti, eppure in queste ore solidali nella comune consapevolezza di essere, ciascuno per ragioni diverse e a modo suo un attore senza sceneggiatura, al centro di un lugubre pasticcio politico. “I tentativi di Napolitano sono ormai solo una premessa per il lavoro del prossimo presidente della Repubblica”, dice con rassegnazione Emanuele Macaluso. Leggi l'editoriale Il giustizialismo delle classi dirigenti

14 MAR 2013

Maggioranza delle manette

In Parlamento il Pd è pronto anche a votare l’arresto di Berlusconi

“Questo è il Parlamento che può votare sì all’arresto di Berlusconi”, dice Pippo Civati, il deputato lombardo del Pd che in autunno correrà per la segreteria del partito. Se ne comincia a parlare, ma che succede (“noi che facciamo?”) se la procura di Napoli, tra qualche mese, come sembra, chiederà l’autorizzazione all’arresto di Silvio Berlusconi? L’interrogativo, la paura, ma anche la tentazione di liberarsi del mostro caimano, serpeggia nei corridoi laterali del Pd e si gonfia nella stanze della segreteria di Pier Luigi Bersani. “Con tutti i paradossi del caso”, come dice Civati, perché “Beppe Grillo non vuole fare un governo con noi, ma sa già che vuole il Cavaliere in carcere”.

13 MAR 2013

L’uomo che aveva rimontato

Il fatale isolamento (e il senso di disperazione) del Cav. e del suo partito

Nicolò Ghedini è sicuro: “Non si fermeranno”. E l’avvocato di Silvio Berlusconi allude alla procura di Napoli, agita lo spettro di una richiesta d’arresto che il capogruppo di Grillo, Vito Crimi, quasi rende reale: “Voteremo perché Berlusconi venga arrestato, perché risulti ineleggibile”. La novità è che nel prossimo Parlamento, in Aula, c’è una maggioranza favorevole al grillage giudiziario. Intontiti dalle botte che arrivano da tutte le parti, terrorizzati dall’incognito (cosa succederà adesso al capo, cosa al partito?), gli uomini del Cavaliere si stringono, spersi, attorno al vecchio leader.

12 MAR 2013

Cosa succede all’ombra della saggezza di Napolitano, dei baffi dalemiani e dei video del Cav.

Silvio Berlusconi si veste da statista e, archiviata con la campagna elettorale anche la restituzione dell’Imu, tende l’unica mano che il Pd può afferrare: “Non si deve partire dalle alleanze, ma dalle cose da fare”. E’ il primo mattone di una complicata architettura disegnata nei dedali sotterranei che, attraverso i cunicoli del Quirinale, collegano il Pdl al Pd. E infatti, a chi frequenta casa D’Alema, il Cavaliere ieri è sembrato il vecchio Massimo, cioè la volpe baffuta che in questi giorni si rivolge alla “saggezza del presidente della Repubblica”.

27 FEB 2013
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