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Parla la Pasionaria del Cav.

Berlusconi statista fa impazzire i trinariciuti. Niente crisi sui processi

“Guai a chi mette in relazione quello che succede nelle aule di giustizia con le sorti di questo governo. Basta guerre. Berlusconi lo possono anche crocifiggere in un tribunale, ma lui non anteporrà mai i suoi problemi all’interesse dell’Italia. Se il governo farà quello che deve, se saprà davvero difendere il nostro paese in Europa, allora possa durare cent’anni Enrico Letta!”. Ogni tanto Daniela Santanchè sorprende i suoi intervistatori, la donna tostissima si rivela tostamente moderata, volutamente fattiva, lievemente iperbolica (“noi e il Pd abbiamo messo la casacca della nazionale, e insieme diciamo Forza Italia”). Leggi anche Gasparri: "Se Berlusconi viene interdetto i parlamentari Pdl si dimettono" - Krugman, Monti, Berlusconi e Letta sui “no” da dire a Merkel

19 GIU 2013

Domani la Consulta sul processo Mediaset

Santanché al Foglio: "Sui processi a Berlusconi non ci sarà nessuna crisi di governo"

In un’intervista pubblicata sul Foglio di domani, Daniela Santanché, nel giorno in cui la Consulta deciderà sul legittimo impedimento di Silvio Berlusconi nel caso Mediaset, spiega perché l’ex presidente del Consiglio fa impazzire i trinariciuti della sinistra e perché sui processi non ci sarà nessuna crisi. “Guai a chi mette in relazione quello che succede nelle aule di giustizia con le sorti di questo governo. Basta guerre. Berlusconi lo possono anche crocifiggere in un Tribunale, ma lui non anteporrà mai i suoi problemi all’interesse dell’Italia".

18 GIU 2013

Sta per scoccare l’ora fatale

Ipotesi sulla decisione Cost. del 19 giugno (nei palazzi, al Quirinale)

“Sostituire all’interno della maggioranza Silvio Berlusconi con Vito Crimi e Roberta Lombardi non è cosa di per sé facilissima. E anche fosse, credo che difficilmente un ribaltone potrebbe incontrare la sensibilità politica di un uomo come Giorgio Napolitano”, dice Emanuele Macaluso, che di quella sensibilità presidenziale, è noto, condivide qualche sfumatura. E dunque il Quirinale resta il contrafforte più solido delle larghe intese e di una maggioranza agitata dai guai giudiziari del Cavaliere e dai progetti obliqui, minacciosi e allusivi, che vengono coltivati nei corridoi meno esposti del Pd, dove si maneggia incautamente la parola “ribaltone” mentre, alla luce del sole, l’ex segretario Pier Luigi Bersani spaventa Enrico Letta recuperando il vecchio corteggiamento al mondo in mezza decomposizione di Beppe Grillo.

18 GIU 2013

Mistero Zanonato

Renato Brunetta si è un po’ arrabbiato, Angelino Alfano ha comprensibilmente chiesto spiegazioni a Enrico Letta, e lui, il presidente del Consiglio, prudente com’è, per un attimo, ma solo per un attimo, ha sospettato di Pier Luigi Bersani, cioè dell’ex segretario che ha ripreso a fare manovra politica nel marasma pre-congressuale del Pd. Lui, Bersani, è il grande elettore di Flavio Zanonato, cioè il ministro dello Sviluppo che, scavalcata la cautela allusiva del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, ha bruciato in effigie la bandiera elettorale del Pdl: “L’aumento dell’Iva è inevitabile”, specie se ritocchiamo l’Imu come vuole Silvio Berlusconi.

15 GIU 2013

Euro? Raus

Le maniere forti con la Germania

“L’Italia decresce a colpi di due punti percentuali all’anno, in poco tempo ci ritroveremo ai livelli degli anni 70, con costi umani e sociali enormi, la situazione si farà rapidamente drammatica. Alla Germania non importa se il sud dell’Europa va a fondo, il governo italiano non ha grandi idee da proporre in Europa e non sbatte i pugni. E insomma, uscire dall’euro è una soluzione estrema, ma se ne può cominciare a parlare”. Dice così Sergio Cesaratto, economista, professore all’Università di Siena, e osserva con preoccupazione il processo che la Corte costituzionale tedesca ha aperto contro il presidente della Banca centrale Mario Draghi. Leggi Letta alla Ue: "Sul lavoro non abbiamo più tempo"

14 GIU 2013

Parla il ministro

Quagliariello: “Quattro mesi per fare le riforme, altrimenti ce ne andiamo”

“Le riforme istituzionali non devono diventare la foglia di fico per coprire l’impotenza di fronte alla crisi economica. Gli interventi che dobbiamo fare sono urgenti, e non ho intenzione di vivere questo lavoro con attitudine burocratica. I ministri del Pdl, in questo governo, dovranno essere il motore dell’iniziativa politica. Se non dovessimo riuscirci, se dovessi capire che sulle Riforme non si fa sul serio, ebbene, allora, io ne prenderei atto, ben prima dei diciotto mesi di tempo che il governo si è dato”. Gaetano Quagliariello, ministro delle Riforme, presiederà questa mattina alle 10 e 30, presenti Enrico Letta e Angelino Alfano, la prima riunione della commissione di esperti. Editoriale Il centrodestra perde negli enti locali. Prevedibile, e a volte giusto

12 GIU 2013

Quagliariello al Foglio: "Quattro mesi per fare le riforme, altrimenti ce ne andiamo"

In un'intervista al Foglio che sarà pubblicata domani , il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello si rivolge al premier Enrico Letta: "Se dovessi capire che sulle riforme non si fa sul serio, ebbene, allora, io ne prenderei atto, ben prima dei diciotto mesi di tempo che il governo si è dato”. Riprendendo, poi, le parole del vicepremier Angelino Alfano, Quagliariello aggiunge: “O questo governo dà un orizzonte all’Italia e offre un progetto europeo, oppure l’intera operazione delle larghe intese diventa letale”. E, riferendosi infine al suo ruolo nell’esecutivo: “Non sono al governo per scaldare una sedia".

11 GIU 2013

Parla Mucchetti

Perché il braccio di ferro con Merkel è un lavoro da Pd

Massimo Mucchetti, ex vicedirettore del Corriere della Sera e oggi deputato democratico, spiega al Foglio come si può combattere la politica dura della feldmarescialla Merkel proprio nei giorni in cui la Bundesbank, a vario titolo, mette sotto accusa la Bce e il suo presidente italiano Mario Draghi. “La contrapposizione alle politiche di austerità è una bandiera della sinistra europea, e dunque Silvio Berlusconi sfonda una porta aperta quando critica Angela Merkel. Il problema è che, se Berlusconi se ne fa interprete unico a nome dell’Italia, il contributo del nostro paese a questo riorientamento delle politiche economiche perde peso. Dunque c’è un ruolo specifico del centrosinistra italiano".

11 GIU 2013

Troppi ma buoni

Governare con i “saggi”. Così Napolitano ha creato la sua Camera

“Ricordatevi che la vostra non sarà una lotta tra guastatori e difensori della purezza costituzionale”. Li ha coccolati con lo sguardo mentre li ha accolti al Quirinale, tutti e trentacinque quanti sono questi suoi professoroni costituzionalisti, il meglio degli atenei d’Italia, i suoi “saggi”, lo strumento ricorrente e permanente della politica presidenziale di Giorgio Napolitano, che è tutela del governo, delle larghe intese, della grande coalizione e persino un calmante per gli spasmi timorosi del Cavaliere inguaiato fra tribunali e Corte costituzionale. E già ci sono lamenti, tormenti e protagonismi, “le riforme in Italia mirano a dare sostanza a quella vena di autoritarismo che ci portiamo dietro da sempre”, ha detto Lorenza Carlassare, giurista, amica di Gustavo Zagrebelsky, membro della nuova commissione che pure critica.

07 GIU 2013

Il Berlusconi tormentato e i suoi Parrucconi

“Io sono un contrafforte del governo, ci ho investito su questa storia delle larghe intese. Ma prima di essere abbattuto da un plotone d’esecuzione giudiziario, è lecito che il contrafforte si scansi”. Circondato da falchi rapaci e placide colombe, che recitano a soggetto la sceneggiatura che il Cavaliere ha scritto per tutti loro, Silvio Berlusconi si macera in un solo, enorme, interrogativo.

06 GIU 2013
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