Castello di Arcore, interno sera. Il tavolo ovale è quello piccolo della sala da pranzo intima, quella che a Villa San Martino si usa per le cene più distese, famigliari. Ci sono i figli, Marina e Pier Silvio, il fratello Paolo, l’onorevole avvocato Niccolò Ghedini e più tardi arriva anche Daniela Santanchè, la pasionaria che qualche ora prima ha assistito alla lettura della sentenza di condanna nell’aula del tribunale, “interdizione perpetua dai pubblici uffici”. Aria pesante, facce lunghe, il Cavaliere si lamenta, “ci avevano garantito delle cose e niente, niente, niente sta andando come doveva”.
Editoriale “Braccio di ferro” a Bruxelles