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Un Castello per due

Quel che resta del Pdl tra sospetti, bad company e quattrini indispensabili

Glielo hanno ripetuto, anche ieri, “non possiamo spegnere il Pdl, ci serve il finanziamento pubblico”. E allora il Cavaliere, abituato agli smembramenti aziendali, l’ha fatta semplice, lì per lì ha tracciato una lunga linea retta su un foglio di carta, “qui c’è Forza Italia, e qui il Pdl”. E dunque, come Mosè, Silvio Berlusconi ha separato le acque del suo agitato centrodestra in due perfette metà, Forza Italia a sinistra, il Pdl a destra, due rive dello stesso mare, due partiti per un po’ destinati a convivere nella confusione dei tempi, forse anche due gruppi parlamentari distinti, ma chissà, fianco a fianco.

25 SET 2013

Berlusconi secondo Minoli

Il conte di Montecristo promette di tenerci ancora compagnia

“Se il giovane seduttore del 1994 avesse visto oggi questo anziano leone del 2013, sono certo che proverebbe una specie d’intima soddisfazione. Accidenti, direbbe il giovane, sei vecchio e ancora ce la fai alla grande”. Silvio Berlusconi ha appena finito di parlare e Giovanni Minoli, sporgendo dalla poltrona dove pare seduto un po’ in bilico, spegne l’enorme televisore del salotto di casa. Guglielmo Epifani, il segreterio del Pd, ha appena definito “eversivo” il videomessaggio del Cavaliere, e lui, Minoli, critico in poltrona, prossimo conduttore di un programma alla radio del Sole 24 Ore che si chiamerà “Mix24” (“si parte il 30 settembre”), è invece entusiasta. Leggi Il testo integrale del video messaggio di Berlusconi

18 SET 2013

L’esproprio e i traditori spingono Berlusconi all’ultima battaglia

“Non c’è alternativa”, scuote la testa Daniela Santanchè, che con il Cavaliere ha stabilito una rara corrente d’intonazione. “Da una parte c’è la fine certa”, dice la pasionaria, “dall’altra il voto anticipato, la possibilità di un lavacro elettorale. Potrebbe anche non andarci bene, potremmo anche fallire, ma bisogna tentare. Non c’è scelta”, ma solo un ultimo colpo di coda, la sfida tra una oscura certezza e l’incognito miraggio del lieto fine. Certo niente è ancora deciso, Silvio Berlusconi registra, cestina e poi registra ancora un videomessaggio che forse, forse, oggi sarà trasmesso dalle sue televisioni. Cerasa Effetto “Renzbollah”

18 SET 2013

Parla Flavio Briatore

Mr. Billionaire consiglia al Cav. di contrattaccare con fatalismo governista

“Non mi permetto di dare consigli a Berlusconi, che si trova in una situazione pazzesca. Ma le elezioni non sarebbero una cosa buona in tempo di crisi economica, anche perché non cambierebbe niente”. Flavio Briatore ha un punto di vista interessante, la sua è una sensibilità simile a quella del Cavaliere, spiccia e prensile, funzionalista, un po’ ribalda. E dunque l’imprenditore, l’amico di Silvio Berlusconi e Daniela Santanchè, quello che al Cavaliere non troppo tempo fa ha messo a disposizione le spiagge candide di Malindi, distilla un pensiero che potrebbe appartenere al sovrano di Arcore in persona, e pure all’intera antropologia del ventennio berlusconiano, ammesso che esista. L'editoriale Game over del Pd

13 SET 2013

Parla Ennio Doris

Il banchiere del Cav. invoca un disarmo bilaterale di un anno

“L’Italia ha bisogno di uno o due anni di stabilità. E’ un problema di sistema. Sono d’accordo con il presidente della Repubblica quando dice che senza unità e senza coesione non c’è via d’uscita dalla crisi economica”. Poi Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, volto finanziario di Silvio Berlusconi, l’amico, il socio, il consigliere aggraziato, fa una pausa teatrale, silenzio… “Coesione fa rima con pacificazione”, dice.

12 SET 2013

Le due vie del prigioniero

Il Cav. nell’angolo, tra cupio dissolvi e lotteria dei referendum

Silvio Berlusconi ha registrato un altro videomessaggio, questa volta per il lancio di Forza Italia, un discorso duro con i magistrati, “forti della totale irresponsabilità e impunità di cui godono”, un intervento contro l’uso politico della giustizia, dai toni sostenuti eppure ancora ambiguo nei confronti del governo, il cui destino è incerto com’è incerto l’umore mobile del Cavaliere condannato. Ieri, per lui, è stata un’altra giornata di consulti e telefonate, colloqui e orizzonti di salvezza, cupe previsioni e improvviso ottimismo. “Anche se interdetto dai pubblici uffici puoi sempre fare ricorso e candidarti comunque”, gli dicono Niccolò Ghedini e Denis Verdini, che lo spingono all’azione risoluta.

11 SET 2013

Il Quirinale ferma la giostra

E’ forse l’ultima mediazione possibile, l’ultimo tentativo di raddrizzare il piano inclinato verso la crisi di governo. Ieri pomeriggio Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, il più vecchio amico di Silvio Berlusconi, ha avuto un colloquio con Giorgio Napolitano, in gran segreto, lontano da occhi e orecchie indiscrete. Ed è anche per questo, non è certo un caso, che ieri il presidente della Repubblica si è rivolto al Cavaliere con tono risoluto ma pure conciliante, un segnale di dialogo. Si sono riaperti i dedali sotterranei tra Arcore e il Quirinale, quei cuniculi tortuosi che si erano ostruiti nei giorni scorsi. L'editoriale Crisi, cui prodest. Il caos giova più ai manettari che a Berlusconi

06 SET 2013

Tutto in fumo, anzi no

La giostra del Cav. pare fermarsi sulla crisi, ma poi riparte pazzamente

Il Pdl vive su una giostra frenetica manovrata da un Silvio Berlusconi preoccupato e neghittoso, d’umore mobile, capace di svolte repentine, ordini improvvisi e contraddittori, ultimatum scagliati e poi ritirati. Martedì, con Denis Verdini e Daniela Santanchè, il suo coordinatore e la Pitonessa, l’architetto di retrovia del Pdl e la tostissima pasionaria, il Cavaliere aveva stabilito i tempi e i modi della crisi di governo. Terminato il colloquio, lasciato il tavolo dello studio di Arcore, Berlusconi aveva accompagnato gli ospiti fino alla porta di casa, e prima di accomiatarsi, guardandoli negli occhi, aveva confermato: “Va convocato un ufficio di presidenza per venerdì, il partito deve chiedere ai nostri ministri di dimettersi, prima che il Senato voti la mia decadenza”.

05 SET 2013

L'autunno della giustizia

Franco Coppi, il suo grande avvocato, non esclude che Silvio Berlusconi possa chiedere la grazia, ma lui, chiuso nella dimora di Arcore e confortato dall’altro avvocato, Niccolò Ghedini, si confessa con amici e parenti dicendo che non vuole chiederla. Ma chissà. La diplomazia è al lavoro e ieri sera, con lui, gli avvocati hanno parlato a lungo dell’ipotesi di chiedere un atto di clemenza al Quirinale. D’altra parte, fra i tanti pensieri che gli passano per la testa in queste ore incerte, c’è anche l’intima consapevolezza che i suoi guai giudiziari, la decadenza dal Senato, e persino gli arresti domiciliari, sono come certi veleni che spesso rompono il vetro che li contiene.

03 SET 2013

“Missione compiuta”

Dietro il successo del Cav. sull’Imu c’è la diplomazia dell’estenuante Brunetta

E alla fine, concluso il Consiglio dei ministri e abolita l’Imu, pare che Fabrizio Saccomanni, il ministro dell’Economia, lo abbia ringraziato ancora una volta, dopo aver sudato tutte le camicie che aveva, per stargli dietro: “Professore Brunetta, i suoi suggerimenti sono stati preziosi”. E d’altra parte era stato Enrico Letta a metterli nella stessa stanza, mesi fa, una specie di cabina di regia economica, una camera di compensazione escogitata per ingabbiare, sedare, impaludare ogni cosa, persino Brunetta: incontri settimanali, estate compresa, cadenzati dalle alterne dichiarazioni del capogruppo con fama di assaltatore (più che di mediatore).

29 AGO 2013
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