Alla fine Daniela Santanchè contiene a stento un entusiasmo nervoso, dopo giorni e giorni in altalena, d’indecisione e di baruffe, spintonata tra gli artigli delle colombe e gli amletismi di Silvio Berlusconi. E dunque, mentre Angelino Alfano si limita a buttarle un’occhiata di debole astio sull’uscio di Palazzo Grazioli – lui che, arrivato in ritardo a casa del grande capo, s’è ritrovato sul piatto del pranzo una decisione già presa – la Pitonessa, stanca, si abbandona a una confessione liberatoria, “finalmente il partito fa qualcosa per Berlusconi”, dice con tono lupesco.