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Io vorrei, non vorrei…

Il panettone amaro di Renzi tra la palude di Letta e il Cav. volatile

Il loro è un ambiguo rapporto di sottintesi, allusioni, scambi fragili e diffidenti. E Matteo Renzi si sente in bilico, ama il gioco temerario, ma non riesce a stringere l’imprevedibile Silvio Berlusconi in un accordo sulla riforma elettorale, e così avverte il rischio dell’impaludamento, lo spettro della sua lettizzazione definitiva, mentre il premier e Angelino Alfano vorrebbero costringerlo a siglare entro gennaio un formale patto di legislatura sul modello della grande coalizione tedesca.

24 DIC 2013

Sul ring con Renzi e Alfano/2

L’onesto Alfano un po’ in bambola, pressato dai fantasmi del Cav. anche mentre Renzi lo incalza

Non sa fingere noncuranza e spiritosa frivolezza, non ha la disinvoltura ludica del suo maestro Silvio Berlusconi, e dunque appena il segretario ragazzino lo incalza, creatore non profondo ma giocoso e sorgivo di fantasie e intuizioni, Angelino Alfano va in bambola, gli risponde con fervori un po’ noiosetti e quadrati. “Sediamoci attorno a un tavolo e discutiamo di come riformare il Senato. Parliamo di tutto e poi decidiamo”, gli dice balbettando.

19 DIC 2013

Nap. e i tre pestiferi

Non lo capiscono e lui non li capisce, e dunque si rivolge a Berlusconi e a Grillo, a loro chiede di non “evocare golpe immaginari”, anziano e magro si cala con precauzione nella poltroncina di broccato, nello studio del Quirinale, e agli sberleffi da palcoscenico, alla recitazione ribalda, diligente risponde sempre per iscritto, corregge, rilegge, poi diffonde seguendo un cerimoniale dominato da una regolarità avversa e monotona.

18 DIC 2013

L’ombra del forcone

I primi arrivano oggi con i treni della sera, da Genova, da Torino, secondo la polizia si mischieranno con la tifoseria autoctona da stadio Olimpico, temibile – lei sì – in quanto addestrata nei circhi massimi del teppismo. E a Roma già si predispongono le misure di sicurezza, eccezionali, in uno strano clima, al di sopra del rigo. Angelino Alfano si veste da Mario Scelba, mentre il presidente della Repubblica, solitamente misurato, invita alla “massima attenzione”.

17 DIC 2013

Così, tra Renzi e Letta, il triumviro Franceschini vive di vecchia rendita

L’uno vorrebbe andare avanti a cannonate, l’altro a rimbalzi d’inerzia, l’uno è avido di futuro e non coltiva diplomazie, l’altro è tutto una diplomazia e vive al condizionale. In mezzo, tra Matteo Renzi ed Enrico Letta, segretario del Pd e presidente del Consiglio, fraterni duellanti, c’è lui, Dario Franceschini detto Tarzan, ministro dei Rapporti col Parlamento, sovrano dei gruppi parlamentari del Pd, agilissimo nel saltare da una liana all’altra nell’intricato sistema di correnti che compone la misteriosa foresta del Partito democratico.

13 DIC 2013

Renzizzarsi un po’

A sconvolgerli è il dubbio dell’insensatezza, l’idea d’essere tante macchinette umane che stanno al mondo senza una ragione d’esserci, supremamente facoltative. Silvio Berlusconi sta imponendo alla sua galassia politica una renzizzazione a tappe forzate, volti nuovi e un tempo afoni come Annagrazia Calabria e Alessandro Cattaneo, la deputata e il sindaco trentenni, spuntano come gramigna a ogni angolo del Castello Grazioli, i club Forza Silvio, affidati a Marcello Fiori, si gonfiano di ragazzini, giovani professionisti, facce imberbi, anche l’Esercito di Silvio, con il suo arruffato e simpatico comandante Simone Furlan, conquista la prima fila e persino il sacro diritto d’accesso allo studio privato del Presidente.

12 DIC 2013

Odi et Amo. La fascinazione del Cav. per Matteo

“Dall’autobus sono scesi D’Alema, Veltroni, Bersani e Bindi. Io no”. Ed è col suo sorriso difficile, ma costante anche nei momenti di pericolo, che Silvio Berlusconi soppesa la vittoria del trentottenne Matteo Renzi, più infante dei suoi figli, lo guarda di sottecchi questo giovane avversario, gli telefona a mezzanotte per complimentarsi, compiaciuto e incerto, pauroso e complice, dolce e improvvisamente sprezzante, “ancora deve farsi le ossa”.

10 DIC 2013

Sacrifici umani

E’ come se avesse un fiuto esatto delle debolezze dei suoi committenti e remoti avversari, i politici e i grandi burocrati dello stato, piccole deità della dissipazione, “se vogliamo tagliare ci saranno resistenze”, dice, sollevando lo sguardo su una stanza piccina e un po’ triste che gli fa da studio a via XX Settembre, ministero dell’Economia, un santino ingiallito di Giorgio Napolitano incorniciato da un ramoscello d’ulivo (secco), un inquietante ritratto d’anonimo deputato con baffi umbertini (“non so chi sia”), un gagliardetto dell’Inter su modesta scrivania impiegatizia (“la mia debolezza”).

06 DIC 2013

Buttarla in palude

Si consumano vendette antirenziane sulle spoglie del Porcellum

Si guardano in cagnesco, gli uni festeggiano, gli altri mugugnano, si scagliano accuse, “volete impaludare tutto”; “no, siete voi che volete le elezioni anticipate”. E così, mentre il Parlamento si anima d’una strana febbre, con la Camera che contende al Senato la precedenza nei lavori sulla riforma elettorale, la sentenza della Consulta che tutto ha fatto detonare si trasforma in uno strano randello, un contundente sampietrino, uno sputo schiumoso scagliato da una parte all’altra dei corridoi del Partito democratico.

06 DIC 2013

Berlusconi e l’arte dell’indecidibile

E già i suoi ironici e disillusi cortigiani lo chiamano “modulo Galliani”, perché così come il Cavaliere calcistico ha deciso di non decidere nel suo Milan governato da due amministratori delegati, Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, così il Cavaliere politico ha deciso di non decidere riguardo a Forza Italia, partito senza incarichi (anzi, governato da comitatoni regionali da 50 elementi ciascuno), né sembra aver maturato idee chiare riguardo al destino del governo, di cui rimane mezzo socio e mezzo oppositore.

04 DIC 2013
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