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Nap. e i tre pestiferi

Non lo capiscono e lui non li capisce, e dunque si rivolge a Berlusconi e a Grillo, a loro chiede di non “evocare golpe immaginari”, anziano e magro si cala con precauzione nella poltroncina di broccato, nello studio del Quirinale, e agli sberleffi da palcoscenico, alla recitazione ribalda, diligente risponde sempre per iscritto, corregge, rilegge, poi diffonde seguendo un cerimoniale dominato da una regolarità avversa e monotona.

18 DIC 2013

L’ombra del forcone

I primi arrivano oggi con i treni della sera, da Genova, da Torino, secondo la polizia si mischieranno con la tifoseria autoctona da stadio Olimpico, temibile – lei sì – in quanto addestrata nei circhi massimi del teppismo. E a Roma già si predispongono le misure di sicurezza, eccezionali, in uno strano clima, al di sopra del rigo. Angelino Alfano si veste da Mario Scelba, mentre il presidente della Repubblica, solitamente misurato, invita alla “massima attenzione”.

17 DIC 2013

Così, tra Renzi e Letta, il triumviro Franceschini vive di vecchia rendita

L’uno vorrebbe andare avanti a cannonate, l’altro a rimbalzi d’inerzia, l’uno è avido di futuro e non coltiva diplomazie, l’altro è tutto una diplomazia e vive al condizionale. In mezzo, tra Matteo Renzi ed Enrico Letta, segretario del Pd e presidente del Consiglio, fraterni duellanti, c’è lui, Dario Franceschini detto Tarzan, ministro dei Rapporti col Parlamento, sovrano dei gruppi parlamentari del Pd, agilissimo nel saltare da una liana all’altra nell’intricato sistema di correnti che compone la misteriosa foresta del Partito democratico.

13 DIC 2013

Renzizzarsi un po’

A sconvolgerli è il dubbio dell’insensatezza, l’idea d’essere tante macchinette umane che stanno al mondo senza una ragione d’esserci, supremamente facoltative. Silvio Berlusconi sta imponendo alla sua galassia politica una renzizzazione a tappe forzate, volti nuovi e un tempo afoni come Annagrazia Calabria e Alessandro Cattaneo, la deputata e il sindaco trentenni, spuntano come gramigna a ogni angolo del Castello Grazioli, i club Forza Silvio, affidati a Marcello Fiori, si gonfiano di ragazzini, giovani professionisti, facce imberbi, anche l’Esercito di Silvio, con il suo arruffato e simpatico comandante Simone Furlan, conquista la prima fila e persino il sacro diritto d’accesso allo studio privato del Presidente.

12 DIC 2013

Odi et Amo. La fascinazione del Cav. per Matteo

“Dall’autobus sono scesi D’Alema, Veltroni, Bersani e Bindi. Io no”. Ed è col suo sorriso difficile, ma costante anche nei momenti di pericolo, che Silvio Berlusconi soppesa la vittoria del trentottenne Matteo Renzi, più infante dei suoi figli, lo guarda di sottecchi questo giovane avversario, gli telefona a mezzanotte per complimentarsi, compiaciuto e incerto, pauroso e complice, dolce e improvvisamente sprezzante, “ancora deve farsi le ossa”.

10 DIC 2013

Sacrifici umani

E’ come se avesse un fiuto esatto delle debolezze dei suoi committenti e remoti avversari, i politici e i grandi burocrati dello stato, piccole deità della dissipazione, “se vogliamo tagliare ci saranno resistenze”, dice, sollevando lo sguardo su una stanza piccina e un po’ triste che gli fa da studio a via XX Settembre, ministero dell’Economia, un santino ingiallito di Giorgio Napolitano incorniciato da un ramoscello d’ulivo (secco), un inquietante ritratto d’anonimo deputato con baffi umbertini (“non so chi sia”), un gagliardetto dell’Inter su modesta scrivania impiegatizia (“la mia debolezza”).

06 DIC 2013

Buttarla in palude

Si consumano vendette antirenziane sulle spoglie del Porcellum

Si guardano in cagnesco, gli uni festeggiano, gli altri mugugnano, si scagliano accuse, “volete impaludare tutto”; “no, siete voi che volete le elezioni anticipate”. E così, mentre il Parlamento si anima d’una strana febbre, con la Camera che contende al Senato la precedenza nei lavori sulla riforma elettorale, la sentenza della Consulta che tutto ha fatto detonare si trasforma in uno strano randello, un contundente sampietrino, uno sputo schiumoso scagliato da una parte all’altra dei corridoi del Partito democratico.

06 DIC 2013

Berlusconi e l’arte dell’indecidibile

E già i suoi ironici e disillusi cortigiani lo chiamano “modulo Galliani”, perché così come il Cavaliere calcistico ha deciso di non decidere nel suo Milan governato da due amministratori delegati, Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, così il Cavaliere politico ha deciso di non decidere riguardo a Forza Italia, partito senza incarichi (anzi, governato da comitatoni regionali da 50 elementi ciascuno), né sembra aver maturato idee chiare riguardo al destino del governo, di cui rimane mezzo socio e mezzo oppositore.

04 DIC 2013

Portavalori negoziabili

La lobby della Terra Santa lavora per Letta (fin dai tempi di Ruini)

Quando, a maggio di quest’anno, Enrico Letta e Angelino Alfano hanno dovuto immaginare un luogo dove riunire per la prima volta i ministri del loro nuovo governo di grande coalizione, appena formato, non ci hanno messo molto a individuare l’abbazia di Spineto, a Sarteano, in provincia di Siena. Per loro, così come per Gaetano Quagliariello e per Maurizio Lupi, un luogo dello spirito, evocativo della loro antica amicizia, almeno quanto lo è stato per anni la Terra Santa dei pellegrinaggi patrocinati da monsignor Rino Fisichella.

03 DIC 2013

Decaduti in piedi

Così Forza Italia prepara la campagna dei cento giorni per il governicidio

“Noi restiamo in piedi”, dice Renato Brunetta con un soffio, quasi consegnando al giornalista un’ammissione di colpa o la parola d’ordine di una congiura. E d’altra parte Silvio Berlusconi è “tonico e pimpante”, dicono da Arcore, dove si è rinchiuso, in famiglia, con Marina e Pier Silvio, Francesca e Dudù. Studia il programma dei prossimi cento giorni all’opposizione, tra manifestazioni nei teatri e sogni euroscettici, referendum, proclami, boicottaggi costituzionali (Brunetta e Paolo Romani, ieri al Quirinale). L'editoriale Il paradosso del Cav. Zagrebelsky - Napolitano: "Con nuova maggioranza serve un passaggio parlamentare". E Forza Italia può bloccare le riforme - Brunetta Le elezioni del febbraio scorso sono nelle mani della Suprema Corte

29 NOV 2013
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