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In morte del giornale tabloid

La prima regola di Rebekah è non farsi notare. Con quei ricci rossi scompigliati e la fama da ragazza cattiva non è compito semplice, ma se vuoi fare carriera nei tabloid britannici – quelle macchine tritatutto in cui tutto diventa macellabile – come minimo non devi mai diventare materiale buono per un titolo da prima pagina. Rebekah, che oggi è il capo del colosso mediatico di Rupert Murdoch nel Regno Unito, si è ispirata a Paul Dacre, direttore del Daily Mail.

08 LUG 2011

“Dormi, cazzo”

Le illustrazioni sono belle e dolci, con bimbi dall’aria angelica che dormono tra cuccioli di leone o giocano saltando da una foglia all’altra come gioiose ranocchie, ma non fatevi ingannare: questo non è un libro per bambini. Il titolo lo dice con una certa chiarezza – “Go the F**k to Sleep”, liberamente traducibile in “Dormi, cazzo” – ma per evitare incomprensioni l’avvertimento è scritto anche sul retro di copertina, sia mai che un genitore distratto (dal poco sonno, naturalmente) finisca per metterlo sul comodino dei figlioli.

20 GIU 2011

Mamme disperate messe alla prova da campi estivi fatti dai Tea Party

L’estate è l’incubo dei genitori che lavorano, è il momento in cui una madre scopre di essere stata una cretina a riempirsi la bocca con dichiarazioni lette chissà dove sulla bontà delle liberalizzazioni e il-mercato-quanto-è-bello-signora-mia. D’estate una madre è statalista senza se e senza ma, va dicendo che bisogna aumentare le tasse e subito, entro la fine di giugno, perché altrimenti come faranno i comuni, le regioni, lo stato (qualunque cosa voglia dire) a predisporre campi estivi in città?

15 GIU 2011

Siria e Yemen, Shakespeare in war

Tutto l’amore e la violenza del clan siriano degli Assad

Un padre che perde un figlio è uguale a tutti gli altri padri, anche se si chiama Hafez Assad ed è un dittatore che ordina stragi e poi scende per strada dicendo che lui sì che protegge il suo popolo. Un padre che perde un figlio non sa, non può nascondere il suo dolore, anche se in decenni di potere ha imparato a insabbiare, a camuffare, a mettere a tacere. Al funerale di Bassel – il figlio designato a succedergli alla guida della Siria, il delfino coccolato, l’erede a un trono che non c’è ma è come se ci fosse – Hafez scoppiò a piangere.

15 GIU 2011

“E’ solo sesso online”

La frontiera twitteriana del più famoso dei pompini

Le foto non sono nulla, sono soltanto brutte, con quelle orrende mutande grigie e il “deal” dentro (copyright David Letterman), poi con il “deal” fuori (poteva finire senza?), i pettorali, l’espressione del maschio che vuol sembrare misterioso e invece appare per quel che è: eccitato. Anthony Weiner sta cercando di imporre un principio: il sesso virtuale non è tradimento, quelle donne non le ho mai incontrate, ci ho soltanto flirtato un po’ sulla rete, nulla di che, il matrimonio tiene e non ho alcuna intenzione di dimettermi. Leggi Le donne ai tempi degli scandali politico-sessual-twitteriani

09 GIU 2011

La blogger Amina è scomparsa, l’hanno caricata su un’auto rossa

Papà la sta cercando da ogni parte, chiede ai parenti vicini al regime siriano, chiede ai Fratelli musulmani, perché lì pure ci sono parenti, e quando si è disperati vale tutto, anche il cugino che non senti da anni perché c’è davvero troppo poco da dirsi. Papà è andato nei quartieri generali – se così si possono chiamare quegli ufficiattoli – delle diciotto diverse formazioni militari che, a Damasco, si fanno chiamare “polizia”.

07 GIU 2011

A Londra c’è pure un matrimonio infelice. Chiedete a Cameron

Aprile 2011, Regno Unito. C’è un matrimonio apparentemente felice, nonostante la magrezza della sposa e la lista degli invitati bizzarra, nonostante quel ricevimento in piedi che fa un po’ troppo austerità (siete i reali d’Inghilterra, diamine) e i precedenti non proprio rassicuranti. C’è un matrimonio che invece felice non è, nonostante l’iniziale luna di miele piena di effusioni e di promesse carezzevoli, perché è un’unione di convenienza e perché il patto prematrimoniale è stato abbondantemente violato dal più forte della coppia. Leggi La principessa di ferro

29 APR 2011

Solo un sogno triste

Martin Amis ha celebrato sull’Observer Christopher Hitchens, l’amico di una vita. E’ un uomo che piange, Amis, e che fino all’ultimo condivide tutto con il suo Hitch, l’ultimo saluto che di solito si fa dopo e che invece Amis fa prima – un atto d’amore assoluto

26 APR 2011

Il voto sulla questione libica

Ora che Obama reagisce si capisce com’è inattivo il mondo senza America

La primavera araba – che con le rivolte in Libia, in Bahrein, in Yemen ha perso il suo slancio pacifico: molti analisti sostengono che ormai sia “over”, passata, è arrivato l’autunno – ha mostrato al mondo com’è la politica internazionale quando gli Stati Uniti rinunciano alla loro leadership. Indecisa, divisa, inefficace, lenta.

18 MAR 2011

Gli inglesi si fanno prendere in giro, ma Cameron è l’unico con un’idea

Forse un giorno ci spiegheranno che cosa avesse in mente il governo di Londra quando ha deciso di mandare a Bengasi una missione segreta per prendere contatti con i ribelli – talmente segreta che neanche i ribelli ne erano a conoscenza. Un team composto da otto persone, un diplomatico, un funzionario dell’MI6 e sei uomini del Sas (corpo d’élite britannico nato – ironia della sorte – proprio nell’Africa del nord ed emulato in tutto il mondo) è arrivato a Bengasi in elicottero.

12 MAR 2011
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