Migliaia in piazza Che cosa succede in Ungheria Il suicidio magiaro ieri s’è consumato all’asta andata male dei titoli ungheresi a tre mesi, la prima collocazione pubblica da quando il governo di Viktor Orban ha approvato alcune leggi “liberticide” che hanno indispettito mezzo mondo, soprattutto il mondo (Fondo monetario, Unione europea e Stati Uniti) che tiene in vita, economicamente parlando, l’Ungheria. 04 GEN 2012
Ritratto di famiglia nordcoreana Lacrime, urla, prostrazione. La reazione all’annuncio della morte di Kim Jong-il suona incredibile per le orecchie occidentali: è morto il dittatore e piangete? Qui ci siamo abituati a piazze in festa, alle urla gioiose e liberatorie, ai brindisi, alle analisi ottimiste sul bello che verrà – e molti dittatori non sono nemmeno morti. In Corea del nord, l’unica monarchia comunista al mondo, i sudditi piangono. 20 DIC 2011
Due chiacchiere al circolo L’Italia non è la Grecia, ha i numeri per dimostrarlo Signor Emmott, lo sa, vero, che quando Silvio Berlusconi fa riferimento ai “circoli mediatico-finanziari anglofoni” sta parlando di lei? Ride, l’ex direttore dell’Economist, l’autore della scandalosa copertina del 2003 “Unfit to lead”, il presidente onorario di quei circoli che da anni mettono in discussione la leadership berlusconiana. Oggi Bill Emmott conosce molto meglio l’Italia, la frequenta, ci ha scritto un libro (“Forza, Italia. Come ripartire dopo Berlusconi”) e dice cose che nei circoli non sono mainstream. 23 SET 2011
La stirpe eletta dei tabloid In principio fu Kelvin MacKenzie, il padrino dei direttori di tabloid, quello che fin da subito ha capito di non essere un gran scrittore, e non si è inutilmente ostinato, perché il suo forte erano i titoli, le impaginazioni a effetto, quel confezionamento del prodotto che la mattina, in edicola, fa la differenza. E’ lui che, direttore del Sun dal 1981 al 1994, ha fatto la fortuna del quotidiano di proprietà di Rupert Murdoch. Segui in diretta il question time di Cameron Leggi Che magnifico spettacolo a Londra di Giuliano Ferrara - Leggi tutti gli articoli del Foglio sul caso Murdoch 20 LUG 2011
Lo squalo si difende Dicono tutti che Rupert Murdoch non uscirà bene oggi dalla testimonianza davanti alla commissione parlamentare inglese che indaga sullo scandalo delle intercettazioni illegali nel gruppo editoriale del tycoon australiano. “Non è una cosa che sa fare”, ha detto il suo biografo Michael Wolff (che ormai è diventato il vate di tutta questa faccenda, non si fa che ascoltare le sue previsioni). Leggi tutti gli articoli del Foglio sul caso Murdoch - Guarda la difesa di Mudoch in diretta 19 LUG 2011
Per salvarsi Cameron deve rispondere a un’unica domanda Il premier inglese, David Cameron, ha deciso di rientrare in anticipo dal tour africano perché a Londra lo scandalo delle intercettazioni illegali nel gruppo di Murdoch diventa ogni giorno più ingestibile (c’è chi dice che per venerdì anche Cameron sarà nell’elenco dei caduti di questa crisi) e perché mercoledì vuole parlare in Parlamento, dopo le testimonianze del clan Murdoch. Leggi Intercettazioni, cade la seconda testa a Scotland Yard - Leggi La fine di Rebekah era registrata da due giorni in una segreteria telefonica - Leggi E se Murdoch decidesse di attuare la “nuclear option”? - Leggi Perché Murdoch ha scelto Mockridge 18 LUG 2011
La fine di Rebekah era registrata da due giorni in una segreteria telefonica "Ora non posso rispondere, ma lasciate un messaggio e Rebekah vi richiamerà”. Questo, da qualche giorno, dice la segreteria telefonica di Kelvin MacKenzie, ex direttore (truculento) del Sun appena passato al concorrente Daily Mail. Nulla meglio di questo messaggio spiega la caduta di Rebekah Brooks , da venerdì ex capo di News International, la filiale britannica dell’impero di Rupert Murdoch. Rebekah, la preferita del capo, è diventata il simbolo della crisi delle intercettazioni illegali. Leggi E se Murdoch decidesse di attuare la “nuclear option”? - Leggi Perché Murdoch ha scelto Mockridge 18 LUG 2011
Casa Murdoch Anche se è una persona generalmente molto piacevole, Rupert Murdoch non è leale a niente e a nessuno, se non alla sua azienda. Fa fatica a mantenere le amicizie; non mantiene la parola data per troppo tempo; sfrutta a suo vantaggio i guai degli altri; e ha tradito ogni leader politico che lo ha aiutato in tutti i paesi in cui opera, eccetto Ronald Reagan e forse Tony Blair. E’ per istinto vicino a quello che pensa la gente, non è soltanto uno bravo con il sensazionalismo da tabloid, ma è un infido creatore di falsi miti, un assassino della dignità degli altri e di istituzioni rispettabili, il tutto sotto le sembianze di uno che è contro le élite. 15 LUG 2011
Anche tu lettore di tabloid sei un ipocrita quando ora invochi la privacy Il poliziotto non se l’è passata affatto bene, ieri, davanti alla commissione della Camera dei Comuni britannica che indaga sullo scandalo delle intercettazioni illegali (da oggi in poi “pinging”, così la pratica era chiamata tra i giornalisti) nel gruppo Murdoch. “Anch’io sono stato spiato”, ha detto John Yates, senior officer di Scotland Yard, e nessuno mi ha fornito le informazioni necessarie per portare avanti un’inchiesta fatta bene. “Credevi che chi stava commettendo reati ti desse indizi utili per essere messo in galera”? 12 LUG 2011