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Il modello gesuita per la chiesa di Francesco

Come anticipato dal Foglio il 28 marzo scorso, Papa Francesco ha deciso di creare una commissione cardinalizia che lo aiuterà "nel governo della chiesa universale" e che studierà un progetto di revisione della Pastor Bonus, la Costituzione apostolica che regola l'attività della Curia romana. Della commissione faranno parte otto cardinali: Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il cileno Francisco Errázuriz Ossa, l'indiano Oswald Gracias, il tedesco Reinhard Marx, il congolese Laurent Monsengwo Pasinya, il cappuccino americano Sean O'Malley, l'australiano George Pell e l'honduregno Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, che del gruppo sarà il coordinatore. Matzuzzi La grande riforma della curia à la gesuita nei pensieri di Papa Bergoglio

13 APR 2013

Dal frate spagnolo al vescovo della Pampa, le scelte a sorpresa di Francesco

Non se l’aspettava nessuno, oltretevere, la nomina dello spagnolo José Rodríguez Carballo, dal 2003 ministro generale dell’Ordine dei frati minori, alla carica di segretario della congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. L’incarico era vacante dallo scorso ottobre, quando Benedetto XVI decise il trasferimento a Indianapolis, dopo solo due anni, del redentorista Joseph William Tobin. Determinanti sono state le incomprensioni con i vertici della congregazione per la Dottrina della fede in merito alla vicenda delle suore americane riunite nella Leadership Conference of Women Religious (Lcwr), accusate dalle alte gerarchie romane di essere “femministe con la tendenza ad andare oltre Gesù e la chiesa”.

12 APR 2013

Due chiese per Francesco

"Che pena vedere tante parrocchie chiuse”, diceva Papa Francesco il 27 marzo scorso, durante la sua prima udienza generale in piazza San Pietro, lasciando per un attimo da parte i fogli su cui era stampato il discorso. Parlava a braccio, con lo sguardo rivolto alle decine di sacerdoti sorridenti seduti nelle prime file, lì sul sagrato. E spesso, in quelle parrocchie che rimangono aperte, aggiungeva il giorno dopo il vescovo di Roma nell’omelia della solenne messa crismale, “i preti sono tristi, si perdono il meglio del nostro popolo, quello che è capace di attivare la parte più profonda del suo cuore presbiteriale”.

10 APR 2013

Nec rubricat nec cantat

Perché al gesuita Papa non piacciono riti e “clericalismi”

L’idillio tra i grandi media e Papa Francesco continua. Piacciono le sue omelie brevi, sorprende il suo fermare la jeep che lo porta tra i fedeli che gremiscono piazza San Pietro, commuovono i suoi abbracci ai malati e i baci ai bambini. Si sprecano i paragoni: c’è chi vede in lui un nuovo Albino Luciani e c’è chi nota una somiglianza nello stile con Giovanni XXIII. Roncalli, però, la mozzetta la portava. Non solo, ma fu proprio il successore di Pio XII a riportare in auge il camauro nella versione invernale. E’ uno degli episodi cui si appigliano i tradizionalisti che avanzano sul Web le prime critiche a Francesco. Gurrado I gesuiti al governo

03 APR 2013

Nella Pasqua di magro di Bergoglio anche “i riti durano meno”

“La bellezza di quanto è liturgico non è semplice ornamento e gusto per i drappi, bensì presenza della gloria del nostro Dio che risplende nel suo popolo vivo e confortato”, diceva Papa Francesco nell’omelia della messa crismale, giovedì scorso. Una risposta indiretta a chi vedeva nel nuovo e meno appariscente apparato simbolico inaugurato dal Pontefice argentino già la sera dell’elezione una rottura con lo stile di Benedetto XVI.

02 APR 2013

Il pensiero del Papa

Francesco contro la “gioia oscura del pettegolezzo”

Ogni mattina, più o meno alle sette, Papa Francesco celebra la messa nella piccola cappella della Casa di Santa Marta, il residence spartano dai lunghi corridoi bianchi e dall’austero mobilio ligneo dove ha deciso di continuare ad abitare “nella semplicità, in comunione con altri membri del clero” che già da tempo occupano quelle stanze. Nel Palazzo apostolico ci va solo in orario d’ufficio, per le udienze e per gli incontri che il cerimoniale impone. Rigorosamente senza abito corale, vestito solo con la talare bianca. Ma è a Santa Marta, nella mezz’ora di messa mattutina davanti ai giardinieri, ai dipendenti delle poste e dei servizi telefonici del Vaticano, che Bergoglio fa intravedere il suo profilo culturale e pastorale.

29 MAR 2013

Niente diretta tv

Il Papa trasforma il galateo della lavanda in “servizio”

Nessuna diretta televisiva per la messa in Coena Domini di ieri pomeriggio celebrata dal Papa nel penitenziario minorile di Casal del Marmo, a Roma. Giornalisti tenuti a debita distanza, “all’esterno dell’edificio”, come aveva fatto sapere qualche giorno fa la Sala stampa della Santa Sede. Ammessa solo la Radio vaticana,  che ha trasmesso dal vivo l’evento, accompagnato dai canti e dalle chitarre dei detenuti. Francesco ha voluto una celebrazione “semplice e intima”. E così è stato. Da sempre la lavanda dei piedi nel Giovedì santo avveniva nella cornice della Basilica di San Giovanni in Laterano, lì dove è posta la cattedra del vescovo di Roma.

28 MAR 2013

La grande riforma della curia à la gesuita nei pensieri di Papa Bergoglio

Riformare la curia romana sarà “un compito difficile”, diceva qualche giorno fa il cardinale brasiliano Cláudio Hummes, già arcivescovo di San Paolo e prefetto emerito della congregazione per il Clero. La necessità di una “riforma strutturale” si era già avvertita nei giorni immediatamente precedenti il Conclave, quando più di un cardinale era intervenuto in riferimento alla gestione della curia negli anni in cui questa era guidata da Tarcisio Bertone, segretario di stato scelto da Benedetto XVI e confermato da Francesco “donec aliter provideatur”, finché non si provveda altrimenti. de Mattei Re per diritto divino

28 MAR 2013

Nella vigna di Francesco

Attesi per dopo Pasqua i primi tasselli del governo Bergoglio

Papa Francesco continua con le sue consultazioni, diviso tra le stanze spartane di Santa Marta e i saloni del Palazzo apostolico vaticano. Riceve cardinali, arcivescovi e semplici monsignori. Ascolta tutti, prende nota, ma poi decide in completa autonomia. E’ il suo stile e lui è sempre stato così, dice ad Avvenire il suo biografo, Sergio Rubín. Quand’era a Buenos Aires, era lui stesso a mettere a riscaldare l’acqua per il mate, la bevanda tradizionale argentina, che offriva ai suoi ospiti. Si prende tutto il tempo necessario, Papa Francesco, prima di iniziare a ritoccare la complessa macchina curiale.

27 MAR 2013

L’ecumenico Francesco

Più vescovo che Papa per riunire le chiese separate

Fin dalla sua prima apparizione sulla Loggia delle Benedizioni, il 13 marzo scorso, Francesco ha preferito definire se stesso come “vescovo di Roma”. Rare le circostanze in cui ha usato la parola “Papa” – una volta soltanto nell’omelia della messa di inizio pontificato. Cita Ignazio d’Antiochia, il santo “Illuminatore” per il quale la chiesa di Roma presiede nella carità tutte le altre chiese. Vuole al suo fianco, per presentarsi al popolo di Roma che gremisce piazza San Pietro, il vicario di quella diocesi, il cardinale Agostino Vallini. Benini Magdi cerca chiesa

26 MAR 2013
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