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Lavitola, i partiti, Formigoni. Revival scandalistico (alla faccia dello spread)

Sembravano tutti abituati ad altro, ormai: pensioni e lavoro, lavoro e pensioni, operai col caschetto da Michele Santoro e ministri tecnici da Lucia Annunziata. Sembravano tutti già su un altro pianeta, anche se tutti già a fare le pulci ai bilanci di partito, e dunque tutti proiettati su un’altra forma di cosiddetto “circo mediatico-giudiziario” (contro il tesoriere, nuovo uomo nero, e non più contro il faccendiere).

17 APR 2012

Inchiestina

I numeri di Grillo il caudillo all’assalto di tecnici e partiti

Il camper del “tour elettorale” che corre dalla Puglia al Veneto, la mistica del non-statuto, del non-luogo, del non-partito che corre per il Web, i consiglieri regionali e comunali conquistati negli ultimi due anni (53 solo in Emilia Romagna), i comizi giornalieri contro i “mascalzoni” (i partiti, il governo Monti, la stampa asservita) e poi (ieri) il sondaggio d’incoronazione targato Swg: il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, comico, caudillo e mangiafuoco di riferimento degli indignados del Web, è la terza forza dopo Pd e Pdl.

14 APR 2012

Giornalista, allevatore di maiali e taglialegna: i lavori reietti secondo il Wsj

C’era una volta il mito del reporter da Watergate: per la classifica “careerCast.com”, pubblicata dal Wall Street Journal su dati del Bureau of Labor Statistics e di altri istituti di ricerca statunitensi, fare il giornalista di carta stampata porta dritto al centonovantaseiesimo posto tra le duecento professioni censite (criteri: livello di stress psicofisico, guadagno e appetibilità sul mercato del lavoro). Dopo il giornalista di carta stampata, appaiono in lista solo il lavapiatti, l’operaio su piattaforma petrolifera, il soldato arruolato, l’allevatore di maiali e il boscaiolo-taglialegna.

12 APR 2012

Guardando in tv la strega più convincente della portineria

Poi magari è tutto vero o tutto falso, ma a guardare Rosi Mauro in tv, intanto, non pare tutto così facile, con la strega di qua e il puro di là, ti caccio strega e ne esco pulito. Capita infatti che uno spettatore non leghista, non bossiano, non maroniano, non agguerrito contro i presunti ladroni, ma non per forza innocentista, si butti sul divano, a tarda sera, con sonno che incalza, libro in mano e orecchio a “Porta a Porta”.

11 APR 2012

Ritratto di un niet

Che cosa c’è dietro il no di Camusso a Fornero

Non c’è un vero ultimo samurai, in questa storia di lavoro, tutela, contratti, ammortizzatori e articolo 18, anche se la sera in cui la riforma Monti-Fornero è stata illustrata Susanna Camusso, segretario generale Cgil, aveva l’aria del soldato irriducibile barricato dietro al proprio stesso volto – la voce quasi non le usciva, mentre ripeteva “così si toglie la funzione deterrente dell’articolo 18”, e gli occhi azzurri di ghiaccio neppure si sollevavano.

25 MAR 2012

La divina involontaria

Fenomenologia di Fornero, ministro senza “la” e senza ma

Assolutamente non negoziabile: una frase che per Elsa Fornero, ministro del Welfare nel governo Monti, dev’essere come il braccio del dottor Stranamore, il riflesso indomabile da domare. Sembra sempre lì lì per uscirle di bocca, si capisce che vorrebbe dirla a ogni riforma, e in qualche modo la dice, anche se il giorno dopo le tocca metterci una toppa (le risorse “ci sono”) o un’allusione al dialogo (“testo non blindato, l’accordo si può chiudere”). Leggi Così è nata la strategia sindacale per scongelare il mercato del lavoro

15 MAR 2012

Operai vil razza dannata

Il mare di felpe rosse Fiom si muove a chiazze. Scende dall’Esquilino tra vuvuzelas, elmetti di plastica, anziani barbuti, giovani col fazzoletto al collo, tamburi rotanti, catene umane – tutti uomini, pare, poi si vedono le donne, a due a due, sparse – e lascia spazio, in mezzo alla folla, al polipo di gomma (allegoria della finanza globale e dei suoi “pupazzetti”, dice un manifestante in piazza San Giovanni, indicando le figurine penzolanti di Mario Monti e Mario Draghi). Srotola bandiere-scudo pro articolo 18, il mare di felpe rosse cassintegrate e non, e indossa magliette da posto non più fisso.

09 MAR 2012

L’offensiva dei sindaci per l’eredità dell’anti montismo

Uno, da Napoli, che indossa la felpa Fiom, solidale con la Fiom in piazza. L’altro, da Bari, che non perde occasione per parlare di “listoni” civici di ambizione nazionale, dando nel contempo di “Badoglio” a Mario Monti. Infine i due tasselli mancanti, dal nord: dopo le manovre dei sindaci movimentisti Luigi De Magistris e Michele Emiliano per intestarsi l’eredità del malcontento anti Monti e anti Pd, “scassando” in Italia come nelle città, cominciano a intravedersi pure i passi, seppure molto più felpati, di Giuliano Pisapia e di Marco Doria, sindaco di Milano e candidato sindaco di Genova.

09 MAR 2012

Attenti al lupo

Urlo di dolore dei “dissociati” orfani del nemico che non c’è

C’era, il nemico. Era lì. Spiattellato in ogni salotto, in ogni intercettazione. Di lui si parlava in ogni dove, fino agli estremi confini e oltre. Tre mesi fa, solo tre mesi fa, Silvio Berlusconi – già respirando – motivava ogni piazza, ogni indignato, ogni Palasharp (incredibile tensione drammatica, Roberto Saviano in eterno collegamento, costituzionalisti e comici sul piede di guerra). E però adesso come si fa, chiusi nella Fortezza Bastiani a scrutare il deserto senza tartari.

07 MAR 2012

Parmigiano russo

Da qualche parte tra la via Emilia e l’antica via Porretana, un giorno, un tizio ha deciso di darsi due settimane di tempo per capire che cosa fare della sua vita (aveva trentatré anni, una laurea tardiva in Letteratura russa, un passato di ragioniere parmense in terre arabe – Algeria, Iraq – e un presente di semidepressione incipiente).

26 FEB 2012
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