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Prima le fiamme, poi Bersani. Storia breve delle sfighe dello Jovinelli

Prima l’incendio che si aggrappa a tutto, alle poltrone di velluto e al sipario, alla mobilia da teatro stile liberty e ai drappi del foyer un tempo brulicante di signore, signori, fan di Totò e seguaci urlanti di pugili suonati. Poi un lungo oblio, con la piazza antistante trasformata in deserto di cemento, paradiso dello spaccio all’Esquilino. Poi il rilancio, la gloria, il sequestro, il limbo, lo stop e infine una rinascita soltanto apparente: e allora gli uomini di spettacolo la chiamano “maledizione” o “sortilegio”, la prossima (ennesima) chiusura del teatro Ambra Jovinelli, con la superstizione da palcoscenico, anche se nessuno ha indossato il vestito viola la sera della prima.

28 MAR 2013

Piccole crepe grilline

Pier Luigi Bersani e il Movimento cinque stelle si incontrano stamattina con il bollino di garanzia dello streaming, tributo alla trasparenza che dovrebbe allontanare dal Pd il sospetto di “mercato delle vacche” e dal M5s quella di “sensibilità” alle sirene altrui. Ma nessuno streaming può cancellare l’ambiguità (e la complessità) delle aspirazioni, degli auspici e dei timori che vivono sottotraccia. Dal lato visibile, infatti, il muro del M5s mostra la schermata della formula discesa dal blog di Beppe Grillo e, a cascata, dalle dichiarazioni dei capigruppo e della maggior parte dei deputati, da Roberto Fico a Carla Ruocco: no alla fiducia a un governo dei partiti, no alla fiducia a Pier Luigi Bersani. Merlo Bersani fa il duro con Alfano, alle sue spalle il Pd tratta con il Cav.

27 MAR 2013

Cinque stelle cadenti

Il senso di Grillo per la rete sbugiardato dalla sua caccia al troll

Deciso a riesumare l’istituto del capoclasse, quello che con inconsapevolezza infantile e sadica del suo essere spione scriveva sulla lavagna i nomi dei cattivi mentre il maestro andava a firmare una carta in segreteria, Beppe Grillo ieri ha invitato gli utenti “autorizzati” del suo blog a “segnalare” i commenti “che contravvengano alle regole del blog”. E’ il secondo giorno della grande caccia ai cosiddetti “troll”, nome da mostro nordico affibbiato per convenzione agli intrusi disturbatori della rete, i diavoletti che si divertono a far litigare gli astanti a forza di sparare su forum e blog quelli che l’ex comico ha chiamato “schizzi di merda digitali”.

26 MAR 2013

De Vito, il candidato grillino per Roma che un anno fa scoprì l’antipolitica

L’illuminazione antipolitica l’ha avuta il 25 aprile di un anno fa, il trentottenne Marcello De Vito, avvocato civilista, esperto di appalti pubblici e da ieri ufficialmente candidato sindaco di Roma a Cinque stelle, grazie all’esito di primarie online in cui ha conquistato cinquecentotrentatré voti (non uno sproposito, ma più di quelli mediamente ottenuti dai candidati – poi eletti – alle “parlamentarie”). Il 25 aprile 2012, dunque, il candidato, allora neppure grillino (ma il movimento “ti prende e ti entra dentro”, ha detto ieri a un passo dalle lacrime), ha udito il presidente della Repubblica affermare che “non si può prescindere dai partiti e che bisogna distinguere tra politica e antipolitica”.

24 MAR 2013

Grillo in van al Quirinale, la rivoluzione à la Casaleggio può attendere

La decrescita felice di Beppe Grillo non inizia in bicicletta ma a bordo di un van nero dai vetri fumè (ecologico?) con cui giocare ai “Blues Brothers” nell’inseguimento a tutto motore con la stampa (in autogrill l’ex comico dirà: “Finché non cambiate modi verso di me, per me non esistete”). Quasi quasi pure la rivoluzione può attendere: la giornata della non-omologazione al potere istituzionale negato ma anche avvicinato (e desiderato) comincia infatti con tutta la grandeur automobilistica ed estetica del caso – e con l’omologazione almeno turistica di chi, entrando al Quirinale per le consultazioni, abbassa gli occhiali a specchio, aggiusta il cappotto buono, fa la fotoricordo come il giapponese in tour.

22 MAR 2013

Il Grillo friabile

E’ l’ultimo giro di chiave alla porta del castello a Cinque stelle, il paradosso dei coordinatori (e proconsoli) della comunicazione Claudio Messora e Daniele Martinelli che, dopo un solo giorno di servizio, non comunicano più – per permalosità verso i giornali che fanno i giornali e interpretano estensivamente nei titoli il “non so, valuteranno i deputati e i senatori” detto da Messora alla “Zanzara”, sul tema del governo extrapartiti. “Macchina del fango”, “esercito di spalamerda”, ha detto il blogger annunciando il silenzio stampa, ché non basta una normale smentita nel mondo sdegnoso degli Avatar sognati da Gianroberto Casaleggio.

21 MAR 2013

Il non contatto

E’ il giorno dello sbarco a Cinque stelle nel Parlamento da “aprire come una scatola di tonno”, il giorno in cui sedersi in alto per “tenere il fiato sul collo” agli altri, gli eletti dei partiti. E’ giorno di schede bianche (del Pd) e di applausi grillini per i 113 voti al terzo scrutinio (quattro più di quelli attesi) per Roberto Fico, candidato presidente della Camera. Ma il primo sguardo dentro l’Aula, la mattina, trova un gruppo che non può più distinguersi quanto vorrebbe, essendo entrato nel luogo in cui non sempre si potrà liquidare come “inciucio” il reciproco studiarsi con gli altri rappresentanti eletti.

15 MAR 2013

Metti un grillino a cena

Il modello Sicilia, ovvero come il Pd smette di fare il Pd

Non c’è soltanto il voler tenere a mente il cosiddetto “modello Sicilia”, nell’appeasement del Pd verso Beppe Grillo, lungo la strada in salita del post elezioni. E’ come se un dover essere grillino si fosse insediato come un alieno nel corpaccione della sinistra e del Pd in particolare, nonostante Grillo, ogni giorno, dal blog, infilzi il “Pdmenoelle” su qualsiasi cosa – e ieri l’ex comico invitava Pier Luigi Bersani a far firmare ai suoi parlamentari un modulo prestampato con cui dimezzarsi lo stipendio al pari dei colleghi grillini. Resiste, il mito del “modello Sicilia”, anche se poi il “modello” ha tutta l’aria di un governo non proprio di maggioranza.

15 MAR 2013

Sturm und Drang grillino

Omologarsi senza omologarsi Il dilemma a Cinque Stelle

Omologarsi senza darlo a vedere  o non omologarsi senza apparire del tutto isolati? Gira attorno all’istituzionalizzazione temuta, ma anche un po’ voluta, lo Sturm und Drang dei neoparlamentari grillini, ieri al debutto nei palazzi (anche se solo per accreditarsi). Ma che bravi i commessi, hanno detto affacciandosi a Montecitorio, ma sì che mangiamo alla buvette, hanno detto e fatto, ma certo che in Aula dialogheremo, hanno ripetuto, e stiamo attenti “a non rimetterci dei soldi”, avevano detto il giorno prima, quando è stato chiaro che va bene decurtarsi lo stipendio, va bene rivedere la diaria, ma non fino al punto di farsi proprio “francescani”.

12 MAR 2013

Come forzare il lucchetto a 5 stelle

Un lucchetto chiude a chiave il moloch a Cinque stelle: nessuno dica nulla, parlino solo i capigruppo, niente alleanze, niente fiducia, attenti ai lupi, attenti pure ai social media (come tenere, sennò, 162 parlamentari come un sol uomo?). Ma può in qualche modo saltare, questo lucchetto, sottoposto com’è a una pressione forte, nelle strettoie del calendario, tra inizio consultazioni e fine settennato? Esiste un possibile punto di rottura, qualcosa che permetta a Grillo di non dire apertamente sì, permettendo però anche che si vada avanti in qualche forma?

09 MAR 2013
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