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Aspettando il B-day nel Pd, con baruffe in casa e Cinque stelle all’uscio

Il “B-day” incombe, può essere oggi come domani (a seconda dei tempi della Cassazione sui diritti Mediaset), ma è come se anche il Pd fosse alla sbarra – forse anche più di B. Da giorni, infatti, l’azione collaterale e indiretta anti larghe intese e anti Partito democratico del fronte del “no” al ddl costituzionale (Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, il Fatto, alcuni settori del Pd stesso), non solo mette in imbarazzo il quotidiano Repubblica che ospita, nello stesso giorno, un Salvatore Settis contrario e un Eugenio Scalfari moderatamente favorevole, ma si salda all’offensiva diretta dei Cinque stelle cui il blog di Beppe Grillo dice: “… dobbiamo aspettare il 30 luglio non per sapere se Berlusconi è colpevole, ma per vedere se cadrà l’ultimo velo dell’impudicizia del Pdmenoelle.

30 LUG 2013

Il Pd decide di rinviare

Il patto del “quadrilatero” e lo spleen dei renziani

Alla fine portano a casa soltanto un’indicazione di massima per il congresso (da fare entro novembre), i convenuti alla direzione del Pd. Non votano sulle famigerate “regole”, alla fine, e ascoltano con un piede già mezzo fuori dal Nazareno le parole del premier Enrico Letta, che dice quello che aveva detto due giorni prima ai deputati democratici ma con parole meno tranchant, mettendo un “esistono ancora i motivi per cui c’è questo governo” al posto di “non esiste alternativa a questo governo”. Il “sistema si è rotto”, dice Letta, marcando la differenza tra il “riformismo” che il Pd “ha nel Dna” e l’attitudine alla “distruzione del sistema” del M5s, e però il problema è proprio il Dna, il “chi siamo e dove andiamo” di un partito che discute sull’opportunità delle larghe intese.

26 LUG 2013

L’estate grillina passa per Ponza, ma anche per il festival di Giffoni

"Bisogna ripulire l'Italia come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall'eroe". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. "L'Italia – sottolinea il leader del Movimento 5 stelle – è come una scimmia ipnotizzata da un pitone. Ferma, immobile, paralizzata. La mancanza di una reazione qualunque di fronte alla protervia della politica sconfina nel mistero. Sembra che un intero popolo sia in attesa di qualcosa che verrà, che percepisce, ma non ha ancora messo a fuoco".

24 LUG 2013

La badessa di Montecitorio

La frase è lo specchio del tutto, e da quella tocca cominciare: “Chi svolge ruoli istituzionali non può avere la libertà di dire qualsiasi cosa gli venga in mente. Dev’essere all’altezza di questo ruolo. Se non riesce a trattenersi non è in grado di fare bene il proprio mestiere”. L’ha detto il presidente della Camera Laura Boldrini – deputato di Sel ed ex portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati – all’indirizzo del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, per via dell’offesa al ministro dell’Immigrazione Cécile Kyenge, definita “orango” nel corso di una kermesse leghista. Ma se si toglie per un attimo dall’orizzonte il caso Kyenge-Calderoli e l’offesa e le dovute scuse tardive, le parole di Boldrini potrebbero attagliarsi perfettamente al caso Boldrini.

21 LUG 2013

La ministra del primo banco

Nel momento peggiore – anno 2006, molta fatica in campagna elettorale e nessuna candidatura alle elezioni politiche, peraltro perse per un soffio dal suo partito – Beatrice Lorenzin, attuale ministro della Salute nel governo Letta, ripeteva a se stessa la frase “la vita non finisce con un’elezione”, ma anche, all’occorrenza, il ritornello motivazionale di un Cav. in versione self-made: “Se non cadi almeno una volta non potrai mai vincere”. Nei momenti migliori (per esempio oggi), Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, predilige le tecniche sommergibili di chi c’è, ma vorrebbe apparire lo stretto indispensabile (ieri, però, intervistata da Vittorio Zincone su Sette, ha espresso qualche dubbio all’idea di vedere Daniela Santanchè a capo della Forza Italia 2.0.

15 LUG 2013

Un Grillo spompato vede Napolitano, chiede la luna e si rianima un po’

E’ il giorno del trambusto parlamentare sul caso Mediaset, con fermo dei lavori, protesta a cinque stelle, giacche tolte in Senato e sit-in fuori da Montecitorio. Ma è anche il giorno dell’incontro “piacevole”, come dice Beppe Grillo, tra il comico-tribuno e il presidente Giorgio Napolitano (“la preoccupazione è condivisa”, dice Grillo raccontando di aver chiesto al presidente di “fare qualcosa”, se necessario “sciogliere le Camere e tornare alle urne”, andando in tv “a spiegare la vera situazione”). Non si sa che cosa abbia risposto esattamente Napolitano a Grillo e a Gianroberto Casaleggio, presente in qualità di cofondatore del M5s e immortalato nella foto ricordo (“gliel’ho voluto presentare”, dice Grillo; “ecco il famoso guru”, ha detto scherzando Napolitano, raccontano i presenti all’incontro).

10 LUG 2013

L’orgoglio grillino del “Restitution day” e l’imbarazzo della trincea

Restituiscono un milione e cinquecentomila euro, gli eletti a Cinque stelle che sventolano soddisfatti, in piazza Montecitorio, davanti a molti fotografi e a pochi attivisti, i piccoli fac-simile degli assegni per il fondo “ammortamento del debito pubblico” e un finto assegno gigante da srotolare marciando verso le transenne, senza temere, stavolta, la pubblicità negativa delle baruffe sulla diaria. Si sentono “buon esempio”, vorrebbero “festeggiare” e si chiedono “come mai nessuno ci emula?”, i Cinque stelle insolitamente rilassati che poche ora prima, su Facebook, apparivano preoccupati di rendere più “evidente” che “si può fare politica senza sfarzi” mentre “la casta banchetta sui cadaveri dei morti suicidi” (deputato Manlio Di Stefano dixit).

04 LUG 2013

Tutta suo padre

Il Cav., a occhio, non deve aver educato Marina come “Lady Oscar”, la protagonista del cartone animato anni Ottanta in cui la figlia femmina viene vestita da soldato “perché il buon padre voleva un maschietto”, ma si capisce che qui, prima che bussi alla porta la storia della “Forza Italia 2.0”, come dicono nel Pdl, la storia è un’altra: una figlia che si fa vera first lady, ma non alla maniera laterale di Marianna Scalfaro; una figlia che si fa anche madre di suo padre e, in una sorta di Biancaneve al contrario, addirittura nume tutelare della sua attuale “matrigna” giovane, Francesca Pascale (che si dice “amica” di Marina, forte della frequentazione ai lunedì di Arcore e delle foto insieme sui rotocalchi, e fa dichiarazioni tra il protettivo e lo scettico sulla futura successione: “Non sarebbe un errore se Marina scendesse in campo, ma non credo che Silvio sarebbe d’accordo, visto quello che è successo a lui”).

29 GIU 2013

Grillo contro Grillo

Chi decide cosa, nel Movimento cinque stelle, non è cosa da decidersi “dal basso”, solo che gli attivisti e gli eletti a cinque stelle sembrano non averlo ancora capito. Capita così che il Movimento cinque stelle Roma decida di decidere dal basso qualcosa che il Movimento cinque stelle nazionale (cioè Beppe Grillo) non vuole decidere dal basso. Risultato: Beppe Grillo scrive un post per sconfessare l’iniziativa (della sera prima) di Marcello De Vito, ex candidato sindaco di Roma per i Cinque stelle e ideatore, con alcuni suoi colleghi, di un sondaggio locale incentrato sul tema: volete voi fornire uno o più curricula allo staff di Ignazio Marino (che aveva offerto un eventuale assessorato)?

26 GIU 2013

Amici miei

Domanda: se uno si candida alla Camera o al Senato con il movimento di Beppe Grillo, sull’onda di un colossale “vaffa” alla casta e ai suoi fratelli, e sulla scia di un “arrendetevi” detto al Parlamento degli zombie putrefatti da giudicare con tribunale del popolo e rieducare con lavori socialmente utili, può mai scandalizzarsi, poi, se Grillo dice, del Parlamento, “tomba maleodorante”? E se uno si arruola nella truppa pensata e gestita alla maniera di Gianroberto Casaleggio, il guru del mistero che vuole arrivare su Gaia, il pianeta governato dall’occhio collettivo della rete su Google può mai stupirsi e persino dissociarsi se, nella truppa eternamente connessa, il singolo non può essere – sorpresa – testa pensante? E può mai avere, al posto della voglia di fare la rivoluzione finora evocata a oltranza, questa voglia, improvvisa o forse no, di politicamente corretto, questo desiderio di farsi politico perbene, questo sogno di mimesi con l’istituzione perbene?

23 GIU 2013
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