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Balotelli, cosa?

Al secondo mese dell’éra Seedorf, la domanda è la stessa del gennaio di un anno fa, quando arrivò: cosa è, che tipo di animale è Mario Balotelli? Abbiamo capito che purtroppo non è un bad boy. Non è George Best né Paul Gascoigne, non ha i fantasmi che ti perseguitano anche di giorno e ti rendono unico, è un bravo ragazzo un po’ cazzarellone con cui al più è bene non fare rissa in discoteca. Ma in campo?

11 FEB 2014

Carne tremula

Non dico quelle armi improprie che erano le gambe dell’indimenticabile Romeo Benetti, ma qualcosa che regga l’urto, che sia più che tremula carne, ci vuole. Anche perché davanti non è che abbiamo geni come possono esserlo quei quattro del Barcellona quando sono al top della forma o saette come li ha l’Arsenal.

04 FEB 2014

Oh, Essien

Essien, oh Essien, baiser salé, sali, tienilo bene questo qui che è caduto lungo il letto, follia dell’inedito, facci vedere come risollevi il proibito, fai rivivere il pene rammollito e tremebondo, fallo scivolare come un guanto, riaccendilo mentre ancora sta allungato,  tienilo bene, tienilo in mano, non c’è limite al piacere dopo la scopata, ce ne stiamo ancora intrecciati, appiccicati, siamo colla sulla pelle, Essien oh Essien, datti da fare, riaccendilo mentre se ne sta allungato, illanguidito, stordito dalla fame (libera traduzione di “Etienne” di Guesch Patti, nota hit di alcuni anni fa sul pompino).

28 GEN 2014

Il triangolo, sì

Archiviamo in fretta la prima vittoria dell’era Seedorf, che se quello dell’Hellas Verona non fosse uscito di senno a otto minuti dalla fine non avremmo vinto nemmeno giocando tutta la notte. Archiviamo anche il dito-dito a distanza fra l’allenatore e Balotelli di cui ci si continua a chiedere perché sia chiamato Supermario anche quando tira loffie e mozzarelle.

21 GEN 2014

Valérie, il blues dell’abbandono di una francese forte ma poco amata

Baciami, baciami sulla bocca gli dice, mentre stanno festeggiando fianco a fianco la vittoria a piazza della Bastiglia. Lei chiude gli occhi, in attesa. Lui la bocca gliela sfiora appena, quasi di sghembo, con le labbra che non si schiudono. Sei il mio grande amore, la donna della mia vita, aveva gridato a lei e al mondo qualche anno prima. Chi si sarebbe mai fidato di questo adolescente attardato che sia pure per l’enfasi del momento dimentica di aver avuto quattro figli da un’altra donna?

14 GEN 2014

Ha ragione Jack

Dal dì che ci ravana le recchie con questa storia che solo il calcio inglese è divertente, Jack O’Malley sarà finalmente contento: la partita di domenica sera a Reggio Emilia, nella bomboniera privata del patron dell’azienda Mapei nonché accidentalmente patron dei patron, è stata davvero all’inglese, per nebbia, intensità e risultato.

14 GEN 2014

Onda su Honda

E’ il gran colpo di Galliani e speriamo che sia l’ultimo. Per presentarsi bene, si presenta bene: lindo di aspetto, parco di parole, forse non ha nemmeno tatuaggi e ha decolorato i capelli bianco platino che aveva fino a poco tempo fa.

07 GEN 2014

Bolliti

La novità della serata è stata Elisabetta Canalis, interista, in tribuna, maglione giro collo, è scattata in piedi al momento del gol facendo ballonzolare  le sue tette, un atto di generosità erga omnes. Il resto è andato secondo copione. Alla sagra del bollito hanno vinto quelli con il punto di bollitura più alto. L’Inter, carnaccia latino-argentina-balcanica  ha retto meglio della tenera frisona cui a venti minuti dalla fine era rimasta da cuocere solo la lingua.

24 DIC 2013

Giovane, figlia del capo e rottamatrice, non può che vincere lei

L'invasione della Santa Barbara

Ovunque va, succede qualche casino. E’ solare, sveglia, vagamente provocante, eccita gli animi: polemiche, frustrazioni, voglie di rivalsa sono la scia. Fa notizia e nessuno va a vedere se sono vere, false, verosimili. Fa tendenza ma a volte è solo prurigine. Per dirla con le vecchie zie di paese che dovevano salvare il mondo è meglio essere giovani, belle, intelligenti e ricche che povere e gobbe, e questo piace poco. Figurarsi poi se la fortunata in questione ama la notte, vuole divertirsi, grida che nessuno le dirà mai di chi innamorarsi, insomma morde la vita.

20 DIC 2013

Barbie

Ma si può perdere la fede per via di Barbie? Vittorio Zucconi l’ha persa: in un rutilante articolo sul Venerdì dice che dopo aver palpitato per sessanta anni per il Milan (più di Scalfari per Napolitano), si chiama fuori. Esce dalla comune. Il club sta per cadere nella mani di “una bambina viziata, Galliani è ormai merce avariata e Allegri fresco come il giornale di ieri”.

17 DIC 2013
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