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I primi giorni del terzo Cav.

Vita agra al Castello - Versione integrale

Tremonti e Letta. Letta e Tremonti. Sono giorni di afflizione, ha detto Berlusconi. Forse ci saranno sorprese, ha anche detto. Decido io, ha ripetuto più volte parlando con il mondo della finanza e delle imprese. Che cosa significano queste tre frasi? Penso di saperlo, più o meno. L’afflizione non deriva dai dettagli: Berlusconi è capace di affliggersi, quando si fanno le liste per Camera e Senato, anche per un qualche diniego periferico che è costretto a opporre a desideri intensi di rielezione.

25 APR 2008

Anticipazione di un lungo articolo dell'Elefantino sul Foglio del 25 aprile

Vita agra al Castello

Tremonti e Letta. Letta e Tremonti. Sono giorni di afflizione, ha detto Berlusconi. Forse ci saranno sorprese, ha anche detto. Decido io, ha ripetuto più volte parlando con il mondo della finanza e delle imprese. Che cosa significano queste tre frasi? Penso di saperlo, più o meno. L’afflizione non deriva dai dettagli: Berlusconi è capace di affliggersi, quando si fanno le liste per Camera e Senato, anche per un qualche diniego periferico che è costretto a opporre a desideri intensi di rielezione.

24 APR 2008

Si è svegliato?

W. a Repubblica en provocateur

Singolare coincidenza Foglio-Repubblica. Noi abbiamo fatto le cifre economico fiscali, e definito la cornice politica, della presa del potere di Berlusconi sulle macerie del governo Prodi. W. su Repubblica ha finalmente detto: niente autocritica, la colpa è di Prodi.

18 APR 2008

Dal Foglio del 18 aprile

Chi ha perso le elezioni? Prodi, Padoa-Schioppa e Visco. O no?

Sulla valanga elettorale che ha consegnato l’Italia a Berlusconi e a Bossi si fa molta sociologia, molta semiologia. Ma il mistero glorioso di cui non si parla, e che spiega la sostanza delle cose, è tipicamente politico e tipicamente economico.

18 APR 2008

Dopo la sconfitta pazza

Lettera di amicizia ai compagni di lista, a chi ha speso soldi, tempo, energia...

Oggi scrivo io. Scrivo alle amiche e agli amici che hanno speso il loro tempo, il loro denaro, le loro energie, la loro faccia nella battaglia elettorale per la vita e contro l’aborto. Li ringrazio e voglio loro un gran bene. So che continueranno come continuerò io a pensare le cose che ci siamo dette in tante riunioni belle e che valeva la pena di tenere.

16 APR 2008

L'elefantino in versione integrale

Rovesciate la frittata

Il gran finale della corsa commerciale alla Casa Rosada è degli sponsor, Totti e Clooney e Ronaldinho, gli idoli polemici della vigilia. Era inevitabile, dopo le donne orizzontali, il sesso nei parchi, la cordata, la grafica delle schede e altre bellurie di nuova e vecchia stagione. Quando scarseggiano le idee e le passioni significative, quando la politica si veste per la festa della propria insignificanza, questo succede. (Ma quello che avete appena letto è l’attacco moralistico del pezzo. Ora ne scrivo un altro, un poco più sobrio o almeno di tono politico). *** E’ il momento delle grandi scelte, due visioni di questo paese e del suo futuro sono nelle mani degli elettori. Veltroni e Berlusconi... no, non mi viene. (C’è qualcosa che non va. Devo trovare un’altra soluzione per l’attacco, che è sempre la parte più difficile di un articolo. Chissà che non funzioni ancora l’apocalittica all’italiana, il comunismo di Veltroni o il conflitto di interessi del magnate dei media... no, non funziona).

12 APR 2008

In morte del conflitto di interessi

Cinici va bene. Politicanti anche. Ma fino a che punto? Vi sarete accorti che il conflitto di interessi del magnate dei media, inteso come idea guida tormentosa e radicale, come febbrile termometro del carattere e dell’autenticità della democrazia italiana, è scomparso completamente dall’agenda politica e culturale di questo paese. Se ne occupa ormai qualche fissato, qualche Pancho Pardi. Ma i pezzi grossi della politica, della cultura e dell’informazione hanno dimenticato questa epocale battaglia, questo orizzonte intrascendibile di lotta, di mobilitazione, di impegno appassionato. In un attimo.

11 APR 2008

Fumogeni, equivoci e voti

Cara Rosy Bindi, a Firenze lei ha dichiarato che due libertà sono in conflitto, quella di abortire e quella di obiettare. Non so se sia una verità cattolica, e ne dubito, ma so che non è giusto da un punto di vista laico. Al solo scopo di combattere l’orrendo fenomeno dell’aborto clandestino, e non come mezzo di controllo delle nascite, la legge italiana 194 concede dal 1978 la possibilità di interrompere volontariamente la gravidanza, a certe condizioni e soltanto nelle strutture pubbliche. Non esiste una generica libertà di aborto. Che un ex ministro della Salute e della Famiglia cada in un simile lapsus, omaggiando l’idolo libertario celebrato nelle piazze in cui si lanciano in suo onore sedie, fumogeni, pomodori e uova, è la conferma del fatto che l’aborto è diventato una convenzione moralmente indifferente e che negli ultimi trent’anni siamo scivolati in una cultura oscurantista, primitiva e barbarica. Ci rifletta laicamente, onorevole Bindi, visto che per umanità, per cultura e per fede con quella cultura lei non ha o non dovrebbe avere niente da spartire. Senza rancore.

09 APR 2008

L'editoriale dell'Elefantino, lettera dal tour elettorale

Non ho bisogno di spot

04 APR 2008

Scioperi per la morte e scioperi per la vita

Non molto tempo fa Piergiorgio Welby, un uomo molto malato e sofferente, scrisse una lettera a Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, in cui chiedeva il diritto di essere aiutato a morire con la desistenza terapeutica, contro ogni accanimento. Il presidente Napolitano si rivolse immediatamente al Parlamento e all’opinione pubblica, esigendo attenzione e riguardo per il diritto di morire. Giornali e televisioni rilanciarono con estrema forza il doppio messaggio, di Welby e di Napolitano, e l’Italia fu inchiodata per mesi a una storia dolente incentrata sul desiderio di buona morte.

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