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Privilege to serve, soprattutto se i liberi diventano guardoni

Gentile De Monticelli. Non vi odio, socialmente anzi vi appartengo, intellettualmente e politicamente vi contrasto. Lei comprenderà che ci possano essere case piene di libri e inquilini che la sera vanno a letto, presto o tardi, avendo letto in Kant che il legno storto dell’umanità non si può raddrizzare; e che per via di queste letture non si sognerebbero mai di vantare la loro dirittura morale e imporla agli altri. Con il mio attacco villano al professor Zagrebelsky e alla immensa platea di insigni blogger e redattori di casa editrice vi ho presentato il conto del vostro rancore. Leggi De Monticelli si domanda perché noi siamo servi (e gratuiti) di menzogna e immondizia

10 FEB 2011

Contro il golpe morale

Rispondo a Ezio Mauro, direttore di Repubblica, uno che purtroppo crede in quel che scrive, anche quando obliquamente cita Gobetti per descrivermi e descriverci (il Foglio) parte di un’adunata di “servi zelanti”. Mi accusa di avere insultato Gustavo Zagrebelsky, bardo dell’azionismo torinese in campagna militante e militare contro Berlusconi, con espressioni “di tipo addirittura fisico, antropologico”. In effetti sono stato sgarbato, aggressivo, emozionale; lo sono stato perché quello di lunedì era un breve testo ritorsivo, nasceva da quanto avevo visto su Repubblica tv, dal fremito di orrore che mi aveva attraversato quando mi era sembrato di capire che una minoranza etica di intransigenti e puritani vuole guidare l’Italia e ripulirla addirittura. Leggi Il fantasma dell’azionismo torinese che rende furioso l’elefantino e l’adunata di servi di Ezio Mauro – Leggi Belle anime del Palasharp, la vostra mancanza di vita è inescusabile di Giuliano Ferrara

09 FEB 2011

L'ipocrisia senza confini dell'establishment italiano

Il bello dell’establishment italiano, o di quel che ne rimane, è che la sua ipocrisia non ha confini. E’ vero che l’ipocrisia è l’omaggio che il vizio rende alla virtù, ma Giuliano Amato sarebbe d’accordo con noi nel chiosare: “Senza esagerare”. Il 22 dicembre, appunto, Giuliano Amato si confessa nel Corriere della Sera con Aldo Cazzullo, che dei confessori dei potenti è il principe, e gli dice chiaramente, ma senza nominare il reprobo, che Berlusconi “è una persona discussa come poche e certo discutibile, che ha segnato di sé i trascorsi quindici anni e ora è sul finire del suo percorso”.

08 FEB 2011

In mutande ma vivi. E’ ora di smascherare il pulpito indecente da cui predicano i puritani

Ma siamo sicuri che non ci sia un pezzettino d’Italia indisponibile come noi a darla vinta ai puritani del Palasharp e di Repubblica? Possiamo riunire in un teatro milanese gente per cui il partito dei pm militanti, delle intercettazioni e delle pornogallery, dello spionaggio ad personam e dell’ipocrisia moralistica is unfit to lead Italy, come disse un tempo l’Economist di Berlusconi? Siamo in mutande, ma vivi. E con William Shakespeare, che conosceva vita e passioni del mondo meglio di Eco e Zagrebelsky, possiamo ben dire quel che dice il suo immortale sonetto 121. Leggi Belle anime del Palasharp, la vostra mancanza di vita è inescusabile di Giuliano Ferrara - Leggi E’ Zagrebelsky o il vice di D’Avanzo?

08 FEB 2011

Belle anime del Palasharp, la vostra mancanza di vita è inescusabile

Al Palasharp di Milano, contro il populismo rozzo e grintoso dei berluscones, è sceso in campo per Libertà & Giustizia il moralismo dei ricchi veri, cioè l’azionismo, ma quello di oggi, quello senza alcuna gloria e solo con molto pennacchio, quello dei finti perseguitati, quello degli scrittori billionaires che dicono di andare a letto tardi, sì, “ma solo perché leggo Kant” (così ha specificato Umberto Eco ammiccando con una battuta miserabile a una platea di devoti preoccupati dell’onore dell’Italia e della brutta figura che si fa all’estero). Leggi E’ Zagrebelsky o il vice di D’Avanzo? - Leggi Il Cav. se ne vada à la Nixon, ma basta con questo moralismo farlocco di Giuliano Zincone

06 FEB 2011

Crescita. Wir sind alle Berliner

Salvo per la domanda interna e per l’incremento di produttività, ancora insufficienti, la Germania è in pieno boom con la sua crescita al 3,6 per cento nel 2010. Lo chiamano Wirtschaftswunder, miracolo economico: ricorda qualcosa? Il mestiere del Cav., che non è principalmente un imputato o un indagato, ruoli importanti e da fronteggiare con virile resistenza ma secondari rispetto alla funzione di guidare il paese, gli impone di mettere l’Italia sulla scia di questo miracolo tedesco. La formidabile ripresa partita da Berlino è fondata sulle liberalizzazioni di Gerhard Schroeder e sul Mittelstand.

05 FEB 2011

La buona giornata del Cav.

I pm d’assalto non mollano, e se va avanti così protagonisti e custodi del sistema liberaldemocratico capiranno che è il loro accanimento irresponsabile la radice della crisi politico-istituzionale di questo paese. Nell’attesa Berlusconi, tornato a fare politica a pieno regime, incassa qualche non magro risultato. Le chiassate di piazza e la virulenza tribunizia di Repubblica e del Fatto, ormai giornali gemelli, sembrano invecchiare almeno un po’ di fronte alle novità derivanti da un uso significativo e lucido della leva politica e istituzionale da parte di Palazzo Chigi. Leggi l'intervista a Sacconi Sviluppo al +3-4 per cento: si può

03 FEB 2011

Il ritorno della politica / 3

L'appello di Cicchitto all'aventiniano inconsapevole Bersani

“La mia impressione “, dice al Foglio Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, “è che l’onorevole Bersani sia un aventiniano inconsapevole. In televisione, interpellato martedì sera da Giovanni Floris, ha dovuto ammettere, per un soprassalto del ‘pragmatismo’ generosamente attribuitogli da Berlusconi, che sarebbe inaudito rifiutarsi di discutere in Parlamento, magari per emendarle o bocciarle, le proposte del governo contenute nel piano nazionale per la crescita". L'intervista integrale sarà pubblicata nel Foglio in edicola.

02 FEB 2011

La trappola

Un comunicato politicamente criminale, seguito al vertice riunitosi intorno al presidente del Consiglio, ha rischiato di dirottare nel grottesco la sua iniziativa politica di un piano nazionale per la crescita, che una successiva dichiarazione ufficiale di mano del premier ha rimesso all’onore del mondo. Mentre i cronisti a Bruxelles costringevano il bravo e autorevole Angelino Alfano, ministro della Giustizia, a riparlare del “processo breve”, che non è una parolaccia ma nemmeno una priorità del governo in questi giorni, da Palazzo Grazioli usciva una cosina propagandistica da cui risultava che Berlusconi si era riunito con i suoi per dare a Michela Vittoria Brambilla, che dovrebbe occuparsi del turismo, e a Daniela Santanchè, l’incarico di mobilitare il paese contro i pm di Milano.

01 FEB 2011

L’agenda Berlusconi

Gli sciocchi che indicano il dito, invece che la luna indicata dal dito, sono pronti e vigili come sempre nel Palazzo italiano. Berlusconi vuole governare il paese, guarda un po’, e realizzare il suo programma, la sua agenda liberale ostacolata e sabotata dai poteri “forti e neutri”, e invece dovrebbe rispondere in tribunale delle cene a casa sua e impiccarsi alla paralisi istituzionale perseguita all’unisono dai magistrati d’assalto, dalle vecchie stelle della Prima Repubblica impazienti di prelevare una bella quota di ricchezza dalle tasche dei ceti medi, e da quella parte della sinistra eterodiretta da ogni interesse lobbistico e da ogni venticello fazioso. Leggi La controffensiva di Berlusconi - Leggi Le condizioni del Pd per discutere l’agenda del Cav., “magari con Maroni” - Leggi La dichiarazione di guerra del Cav.

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