Soldi alla cultura: e come no? Ma attenti alla rete contro Israele Soldi alla cultura: e come no? Noi amici di Berlusconi, amico di Gheddafi, dunque amici di Gheddafi anche noi, avremo scritto negli scorsi mesi una cinquantina di articoli, firmati Giulio Meotti, per mettere in guardia i lettori: attenti, queste campagne di boicottaggio di Israele, così popolari tra gli studenti e i professori delle università britanniche, sono sospette. Non eravamo nell’anticamera della verità, come diceva il gesuita padre Pintacuda, con i nostri sospetti. Eravamo nel pieno della verità la più documentata possibile. 06 MAR 2011
Altro assalto poetico al nostro berlusconismo. E una risposta Jago diceva che “forse è la luna che si avvicina alla terra più dell’usato, e rende gli uomini folli”; e concludeva “I’m bleeding, but I do not die”, sanguino ma non muoio. Ho la sua stessa diffidenza per la gelosia e il rancore sociale, che maliziosamente mi piace eccitare, e la sua stessa resistenza agli assalti, o almeno spero. Non ho inventato Berlusconi, è lui che ha reinventato tutti noi, e nella distribuzione dei ruoli il commediografo non ha sbagliato un colpo. 05 MAR 2011
Lettere al direttore Quella strana bestia delle primarie Le primarie sono una strana bestia. A volte deludono, a volte eccitano. Torino è stata un piccolo capolavoro, una persona affidabile come Fassino scelta da ben 53 mila elettori del Pd. In Puglia hanno selezionato un simpatico rètore e poeta di una politica che non esiste. A Napoli un pasticcio. A Milano un risultato poco meno che ridicolo. Leggi Se il Pdl s’illuminasse di primarie - Leggi Tendenza gazebo 04 MAR 2011
La pochette verde del Cav. Uscito dai fumi del malumore personale, pur sempre gravato di mille oscene imputazioni ma in sella al suo cavallo di governo, il Cav. si è presentato al voto sul federalismo municipale con la pochette verde nel taschino. La performance è di quelle gustose, perché la costituzionalizzazione della Lega nord, che ha e manterrà sempre certe sue caratteristiche eccentriche, legate alla retorica antiromana e al radicamento nel territorio che rappresenta, ma è diventata un motore di riforma e di saggia gestione della cosa pubblica, è un capolavoro politico tutto da attribuire a Berlusconi. Leggi Il Cav. preme sugli stati generali, le disponibilità dei ministri e le riunioni tremontiane 04 MAR 2011
Frustata retroattiva Abbiamo avuto nel 2010 una crescita vicina a quella della Francia, e un deficit di bilancio che è la metà. La situazione non è eccellente, per dirla con una litote eufemistica, perché il debito è sempre lì, massiccio e apparentemente inattaccabile, e la disoccupazione, specie giovanile, è tornata ad essere un problema serio. Ma passare (dati Istat definitivi) da un tendenziale 0,8 di sviluppo a un reale 1,3 è una buona cosa, sebbene sia difficile consolarsi del 3,6 di crescita in Germania, nel paese in cui forti e radicali riforme furono fatte al tempo giusto da una socialdemocrazia non scandalistica e guardona, e poi da un governo di unità nazionale. 02 MAR 2011
Infelicità, il tuo nome è donna L’associazione dei ginecologi inglesi ha stabilito che alle donne incinte bisogna dire questo: l’aborto è una pratica medicalmente meno pericolosa del parto. La distinzione relativista tra fatti e valori è un’importante acquisizione della cultura contemporanea, sia nel campo delle scienze umane sia in quello delle scienze naturali, ma qui si forzano parecchio le cose, e nella direzione dell’infelicità femminile. Può essere che in linea di fatto, mettendo da parte quel sostanziale attributo del benessere che è la coscienza umana dell’aver fatto la cosa giusta, un aborto opedaliero sia meno a rischio di un parto. 01 MAR 2011
Bene o male Voi cinici del Foglio che avete esercitato l’egemonia culturale nel ventennio di Berlusconi, stroncando ogni spiraglio di etica consapevole e riflessiva, ogni anelito e speranza nel futuro, ogni fede, ora siete finalmente una isolata minoranza ipercritica, come i radical chic da voi dannati. Il mondo ha bisogno di una retorica banale che parli in favore delle cose buone, e magari anche di quelle che Guido Gozzano considerava “le buone cose di pessimo gusto”. Non è più tempo per l’esteta, il dandy, il brillante e il ghignante, viene ora il momento dello slancio e della scelta, il momento dell’esemplarità. Leggi Così, sine ira ac studio, Serra processa noialtri cinici su Rep. 26 FEB 2011
He thinks his shit don’t stink Roger Cohen è noto per essere un capace reporter e l’autore di una biografia di Agnelli ricomprata dal biografato e misteriosamente mai pubblicata. Ha anche contribuito a una biografia del generale Norman Schwarzkopf, ha appoggiato la guerra di liberazione dell’Iraq, ma non la riscossa finale del generale David Petraeus, ha coperto con onore le guerre balcaniche e ha litigato con l’ebraismo internazionale per i suoi giudizi parecchio controversi sullo status, a suo dire non troppo cattivo, della comunità ebraica in Iran, “paese non totalitario”. 23 FEB 2011
Tutti gli interventi del Foglio sul tema Perché non ci piace la legge sul testamento biologico in arrivo alla Camera Non va bene. La legge sul testamento biologico in arrivo alla Camera è lastricata di buone intenzioni, ma è sbagliata irrimediabilmente. Chi l’ha proposta e formulata parte dalla sentenza che ha condannato a morte Eluana Englaro. Una sentenza sollecitata per quindici anni da un padre che si è fatto militante del laicismo più ingenuo e radicale. Leggi Biotestamento, i punti essenziali della legge in discussione – Leggi Il testamento biologico è un paralogismo. Anzi un autogol d i Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro – Leggi Ma è la politica che deve impedire l’eutanasia per sentenza di Eugenia Roccella – Leggi Se è un testamento, va rispettata la volontà di chi lo firma di Sandro Bondi – Di la tua su Hyde Park Corner , Twitter , Facebook 22 FEB 2011
"Ah, perché non son io con Lele Mora?" Dove è finito lo splendore brioso del nostro teatro? La mia risposta mi stupisce, ma è definitiva: lo splendore brioso del nostro teatro è tornato. Infatti mi sono di nuovo innamorato di Berlusconi, sono preso di vero affetto e da vera comprensione intellettuale e morale per tutti e per ciascuno dei suoi celebri difetti. Ho parlato due ore con un inviato della Sueddeutsche Zeitung, e l’ho sfinito di chiacchiere dal fondo inevitabilmente amabile, gli ho detto che il Cav. è alla fine del ciclo, probabilmente, ma ci ha giocosamente cambiati. Leggi Il Cav. in musica di Giuliano Ferrara 20 FEB 2011