• Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
Il Foglio
  • Abbonati
  • Il Foglio AI
  • La guerra in Ucraina
  • Papa Leone XIV
  • Podcast
  • Editoriali
  • Leggi il Foglio
  • Newsletter
  • Lettere al direttore
Il Foglio
  • Politica
  • Esteri
  • Chiesa
  • Bioetica e diritti
  • Giustizia
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Salute
  • Scuola
  • Cinema
  • Scienza
Abbonati
Leggi il foglio
  • Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
  • Gran Milano
  • Roma Capoccia
  • Il Foglio europeo
  • Un Foglio internazionale
  • Terrazzo
  • Una Fogliata di Libri
  • Il Figlio
  • Mobilità
  • Agrifoglio
  • Rubriche
  • Conosci i foglianti
  • Lettere al direttore
  • Le vignette di Makkox
  • Gli articoli del direttore
  • Gli articoli di Giuliano Ferrara
  • Il Foglio Arte
  • Il Foglio della Moda
  • Podcast
  • Editoriali
  • Iscriviti alle newsletter
  • Stage al Foglio
Conosci i foglianti
  • 1
  • ...
  • 285
  • 286
  • 287
  • ...
  • 394

Nel paese in cui si candida l'Inquisitore, il problema non sono gli inquisiti

Il parlamentare Mirello Crisafulli è stato escluso dalla candidatura a Enna per decisione dei probiviri del Pd, i giacubbini. Era stato regolarmente votato dall'80 per cento del corpo elettorale del partito della sinistra nelle primarie tanto celebrate di appena un mese fa. Una campagna di stampa lo ha “inchiodato” alla sua grave responsabilità penale: un rinvio a giudizio per concorso in abuso d'ufficio, l'asfaltamento di una strada che passa nei pressi della sua abitazione da parte di un'amministrazione che Crisafulli poteva influenzare, la Provincia di Enna. Grottesco. La democrazia messa sotto i piedi. Reati come caciocavalli appesi, direbbe Benedetto Croce.

21 GEN 2013

Stille, un grande libro che uccide il padre e lo resuscita nel figlio

Mi imbatto per la seconda volta nel libro di un figlio che in questo secolo piuttosto stronzo sente il dramma del suo conformismo nel confronto con la cinica noncuranza etica del padre novecentesco, e sublima il dramma nella scrittura memoriale, raccontando la storia della sua famiglia. Il primo caso un anno o due fa è stato quello di Gad Lerner e del suo Scintille, un bel viaggio alle radici dell’ebraismo aspro, tragico, sulle tracce di un padre un po’ matto di famiglia, idiot de la famille, e della dolcezza orientale del ramo libanese materno. Ora ho letto un capolavoro nel genere dei memoirs, il libro di Alexander Stille su suo padre e sua madre.

20 GEN 2013

Perché scaviamo nella novità di oggi: la democrazia a trazione elitaria

Lo sforzo che facciamo è quello non già di parteggiare per la democrazia, per la sovranità che appartiene al popolo, per la Costituzione, il che sarebbe banale o almeno inutilmente encomiastico: no, vogliamo descrivere un tema, che si è preso il proscenio senza dubbio, ma anche in uno stato di stuporosa omissione, nessuno che ne rifletta, che ne parli in modo sufficientemente aperto. Leggi Un democratico riluttante - La semidemocrazia di Monti: parla Gardels - Evviva i tecnocrati! Parla Goulard - L’areopago delle elite di Marco Valerio Lo Prete

17 GEN 2013

Sicuri che questa sia la strada vincente?

Lo riconosco. Se Berlusconi avesse scelto la linea che aveva perseguito per mesi e che a me, ostile all'inizio, era sembrata infine più che sensata, non avrebbe mai potuto dare battaglia da Santoro e vincere alla grande contro l'amena coppia degli inquisitori. Non avrebbe parlato in modo eloquente alla nostra pancia, alle nostre pulsioni, al nostro disgusto per le ipocrisie degli Arcinemici del Cav, e invece che il grande entertainer sarebbe arrivato in tv il grande impacciato. La linea "tutti per l'Italia", così l'avevo battezzata, voleva dire una cosa semplice e sensata ma priva dell'appeal televisivo e oratorio speciale che ha la “resurrezione” di Villa Gernetto, cioè il passaggio al grido “muoia Monti con tutti i filistei”, avvenuto esattamente e pasqualmente tre giorni dopo la dichiarazione del 24 ottobre scorso.

14 GEN 2013

Preso a calci dal Cav., speriamo che Monti non faccia il garante dei mozzorecchi

Va bene, l’alleanza Berlusconi-Monti per l’Italia non s’è fatta, non si farà mai, è contro natura, non è televisiva, non corrisponde al desiderio struggente dei tifosi e all’io profondo di Berlusconi, il Cav. deve esprimersi per quello che è, un eterno outsider, anche alla sua età veneranda, anche con l’esperienza politica ormai ventennale, anche sapendo che l’ostacolo a governare per lui è sempre stato nell’incapacità di dividere l’establishment e scompaginare l’esercito Arcinemico degli odiatori, ostacolo che un’alleanza con Monti e Marchionne avrebbe rimosso ipso facto. Leggi Lo showman e la politica - Leggi Sicuri che questa sia la strada vincente?

13 GEN 2013

Tenerezza per il professor Monti

Per carità, siamo per l’autogoverno. Per l’autodeterminazione. Per l’autonomia del politico. Per la sovranità democratica. Per il bipolarismo competitivo. Per la scelta o di qua o di là. Siamo per una democrazia compiuta, mai sospesa e mai sospendibile, appena corretta dalle cautele di un liberalismo delle regole che fa da ostacolo ai rischi del populismo, che scongiura la dittatura della maggioranza.

08 GEN 2013

Che vuole l’establishment antiCav. e antiMonti? Un ricco status quo, mi pare

Monti dice (Lo Prete ha beccato il punto): il governo delle élite non è scandaloso. Quando lo fecero premier, mi trovai soletto contro un paese che rinunciava all’autogoverno democratico. Ora mi fa piacere essere solo a suggerire: ma se non andava bene Berlusconi outsider, e non va Monti insider, che vuoi, establishment dei miei stivali, a parte un ricco status quo? Leggi l'editoriale Il tecnocrate e la democrazia di Giuliano Ferrara - Leggi La semidemocrazia di Monti - Parla Gardels - Leggi Evviva i tecnocrati! Parla Sylvie Goulard - Leggi Abbasso il prof, dicono i poteri forti - Leggi Le affinità bavaresi di Monti con Benedetto XVI - Leggi Perché Fassina e Brunetta si ritrovano contro Herr Monti

07 GEN 2013

Il tecnocrate e la democrazia

La modestia di Mario Monti, stile personale a parte, è sempre più misteriosa sul piano pubblico e politico. Ha presentato un simbolo o una serie di simboli non così invitante, sia detto per grafica e glamour dell’evento, e alla fine si è infilato in una coalizione con due politici, uno un po’ più passabile ma non freschissimo (Casini) e l’altro un capataz decisamente grottesco (Fini), due che non sembrano fatti apposta per sostenere una credibile offerta politica.

05 GEN 2013

Il vincitore morale

Renzi alla fine ha fatto un onesto e benintenzionato pasticcio

Giusto non fare il capocorrente. Segno di lodevole superbia, di aspirazione a un ruolo più incisivo, più legato alla misura specifica della democrazia elettorale che all’ambiente partitico e d’apparato. Giusto tornare a Firenze, uno non può fare il sindaco per finta, specie in una città rissosa, becera ed elegante, e giustamente pretenziosa, come la città di Dante e dei Medici. Giusto segnare una distanza della leadership personale emersa nelle primarie del Pd dall’esercito degli aspiranti a una retribuzione d’impegno e di peso politico. Tutto bene. Buone intenzioni.

04 GEN 2013

Di chi è nemico Mario Monti?

Mi è venuto in mente che una volta l’Avvocato, cioè Giovanni Agnelli, cioè il re di un establishment che nonostante la Fiat e le banche e Cuccia e il Corriere pesava come una piuma, e che dopo la scomparsa del re non ha avuto eredi al trono, disse di Berlusconi e delle sue invenzioni politiche travolgenti: se vince lui vinciamo tutti, se perde lui perde solo lui. Meschinello, no? Una volta poi che Berlusconi perse, nel 1996 contro l’Ulivo, mi confidò in modo divertente ma piuttosto cinico che era ironicamente d’accordo con la mia proposta di fare di Berlusconi una specie di Chirac italiano, con la presa della carica di sindaco di Milano, per ripartire da quella base alla conquista del paese perduto (uno dei tanti consigli respinti dal Cav.). Disse Agnelli: ma sì, al posto della Madonnina è perfetto, ci mette tutti di buon umore. Frivolo, no? Leggi Monti: "So quello che va fatto per l'Italia"

02 GEN 2013
  • 1
  • ...
  • 285
  • 286
  • 287
  • ...
  • 394
Il Foglio
  • Privacy Policy
  • Contatti
  • Pubblicità
  • FAQ - Domande e risposte
  • RSS
  • Termini di utilizzo
  • Change privacy settings
Torna All’inizio