Nichilismo politico. Agire senza calcolare le conseguenze dell’azione. Così. Al buio. Spinti da una propulsione oscura, da una logica vendicativa, da un’insopportazione caratteriale, culturale, e da un’ambizione politica che poggia su una sola certezza: distruggere più avversari possibile, scompaginare i giochi, spaccare il partito e la coalizione, fare sponda con chiunque pur di raggiungere lo scopo immediato, distruttivo, anche senza avere una mèta definita. La malattia nichilista è un morbo parlamentare conosciuto, e la Prima Repubblica morì a quel modo, tra le bombe di mafia e l’imperversare di bande in conflitto nel corso dell’elezione di un presidente. Cento e più franchi tiratori, ieri.
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