Francesco in Laterano Per secoli i papi hanno abitato e lavorato in Laterano, a San Giovanni sul colle del Celio, che come si sa è la cattedrale, il duomo di Roma. In Laterano c’è un magnifico palazzo apostolico, e nella basilica c’è la cattedra del Papa o santa sede. Il luogo ha un’importanza simbolica senza paragoni, per Roma e per il mondo, che notoriamente da Roma dipende, almeno in senso spirituale. Ha un nome latino anche facile da ricordare a memoria: Sacrosancta Papalis Archibasilica Maior Sanctissimi Salvatoris et Sanctorum Iohannis Baptistae et Evangelistae apud Lateranum, omnium Urbis et orbis ecclesiarum Mater et Caput. La dignità o rango del Laterano non ha rivali a Roma, nemmeno San Pietro la supera, con tutta la Sistina. 15 MAR 2013
La missione è partita Le ambizioni della misericordia di Papa Francesco L’invito alla misericordia rivolto ai confessori della Basilica di Santa Maria Maggiore (ai gesuiti sono sempre piaciute le messe frequenti e le frequenti confessioni, perché la direzione delle coscienze richiede buona pratica d’assoluzione) 15 MAR 2013
Un gesuita che si chiama Francesco. Due eccezionali notizie in una Buonasera, sono il Papa. Un gesuita che si chiama Francesco, due eccezionali notizie in una, è stato scelto ieri sera in una Roma piovosa e fredda, a trentadue giorni dalla rinuncia di Benedetto XVI. Lo stile annunciato è di disarmante ed elegante povertà, in coerenza con il nome prescelto. Ha messo l’accento sul suo essere vescovo di Roma, una bella città da evangelizzare. Ha fatto gli auguri al vescovo emerito, Joseph Ratzinger. Ha instaurato un rapporto speciale con il popolo dei fedeli raccolto nella città, chiedendo loro di pregare per lui. Ha citato con amore più volte la madre della chiesa, Maria Vergine. Ha sorriso il minimo indispensabile, con inflessione ironica e malinconica insieme. Offriva l’immagine di una dolorosa consapevolezza. 14 MAR 2013
L'uveite della Repubblica Cercando l’umiliazione di Berlusconi, braccandolo con inchieste multiple e oscure minacce, provandosi a stanarlo da una stanza d’ospedale come fosse un istrice, trattandolo come un disertore della giustizia, sforzandosi in ogni modo di mandarlo in galera, mettendolo nelle condizioni di non esercitare con fair play i suoi diritti di cittadino, affrettando senza ragione alcuna il passo chiodato della procedura, facendosi promessa e profezia di sciagura la Repubblica e la giustizia si fanno un immenso danno, svuotano il senso di una democrazia, usano la legge ad personam e ne abusano per scopi politici. Leggi La giustiziera di Lanfranco Pace 12 MAR 2013
Colpa di Bersani a ruota dei 5 Stelle Serie B mi sembra troppo. Gli amici di Fitch, per quanto sputtanate siano queste classifiche, sono stati indulgenti. Direi serie C. Questo meritiamo. Non tanto per la recessione, che è il prodotto necessario di un calo ultradecennale della produttività, di micidiali tutele corporative mascherate da sindacalismo classista, di piagnoneria nazionale, vittimismo, cialtroneria della stampa e tv, di un debito pubblico bestiale, di un debito privato insufficiente (pochi consumi, poco credito, pochi investimenti), di una politica accidiosa e umiliante per tutto il Paese. Sì, la politica è anche fatta per infliggere danni all'avversario anziché e prima di trovare soluzioni per tutti, ma fino a un certo punto. 11 MAR 2013
Non è come otto anni fa, tanti auguri per l’extra omnes Martedì è il gran giorno dell’extra omnes. Otto anni fa Joseph Ratzinger fu scelto come Papa dopo aver pronunciato un duro giudizio pasquale sulla sporcizia nella chiesa e dopo avere denunciato con sconvolgente vigore omiletico la dittatura del relativismo che riconosce soltanto l’Io e le sue voglie. I signori cardinali sapevano quel che avevano da fare in conclave, e conclusero in fretta il complicato lavoro politico e spirituale di dare un ancoraggio sicuro, un’autorità indiscutibile, alla cristianità universale. Oggi è diverso. Leggi La libertà cristiana in Europa di Christoph Schönborn 10 MAR 2013
La marcia su Roma in Costa Rica Poche cose fanno godere come gli attacchi di Grillo ai media. Meglio ancora del vaffanculo al Pd. Diceva la verità ieri: che i giornalisti sono dei lupi, che vogliono mangiarsi la politica con ogni mezzo possibile, che invadono, sequestrano, intercettano, afferrano la preda, deformano qualunque cosa o persona con il solo toccarla, che se entri nelle fauci del loro sistema, del loro linguaggio, del loro format televisivo, del modulo giornalistico corrente, pagato da oscuri mandanti, sei sputtanato per sempre (lo diceva anche Nanni Moretti: “Citano il tuo nome su un settimanale e sei rovinato per tutta la vita”). Leggi Il conclave dei 57 grillini all’assalto del Campidoglio (Costa Rica a parte) di Marianna Rizzini 08 MAR 2013
Il complesso dell’inciucio Massimo D’Alema esorta i suoi a togliersi il complesso dell’inciucio, a non vivere nella dissennata pretesa che sia possibile fare politica e governare le istituzioni senza compromessi, perché è provocata da intese mancate, e non da impossibili atti di forza, la rovina della politica italiana, con il blocco delle prospettive e lo stallo e la sinistra che perde regolarmente e comicamente, anche quando vince. Detto questo, D’Alema, che seppe essere più lucido, almeno nelle intenzioni, ripropone la tiritera della destra come piace alla sinistra, la destra senza Berlusconi, il popolo o la mezza Italia che sta dall’altra parte senza la sua leadership. Leggi Napolitano: "Farò il mio dovere fino all'ultimo giorno del mio mandato" 07 MAR 2013
Rispettare i grillini? Up to a point In democrazia bisogna rispettare tutti, d’accordo, si dice così. Anche un movimento nato dal fortunato vaffanculo di un attore comico annoiato? Anche una masnada di parvenu organizzati da un couturier del web che teorizza idee da setta new age sul futuro del pianeta Gaia? Bisogna trattare con i guanti una classe dirigente come quella che si lascia ammirare nei video delle prime assemblee di deputati e senatori a cinque stelle? 05 MAR 2013
Per la sinistra i vaffa sono meglio del Cav. Berlusconi è stato per molti anni presidente del Consiglio, dopo aver costruito un complesso industriale e anche editoriale ragguardevole; è l'unico politico italiano che abbia denominato da presidente l'intero corso di una legislatura. Ha partecipato a un numero notevole di vertici internazionali tra grandi reggitori del mondo, da vent'anni in qua; ha nominato legioni di capi dei carabinieri e della polizia, dei servizi segreti interni e di controinformazione militare, commissari europei a Bruxelles, ambasciatori di ogni ordine e grado, ha avuto la supervisione sull'esercito attraverso i suoi ministri della Difesa, partecipando anche nei limiti di una missione d'appoggio a grandi campagne militari dopo l'11 settembre. 04 MAR 2013