Stranezze Come li vogliamo chiamare? Faccendieri, uomini di mano, facilitatori, mediatori, lobbisti segreti? A ciascuno il suo. Non esistono a memoria d’uomo politici che se ne siano mai privati. Non importa quanto dediti al bene pubblico, quanto onesti o disonesti, questi politici. Mai al mondo l’uomo di stato, il rivoluzionario o il conservatore o il riformista, mai al mondo e in tutto il mondo, è privo di queste protesi umane spesso decisive per la sua opera e per il risvolto incognito della medesima. 25 OTT 2013
Per Santoro serve la Buoncostume Qui ci vuole il migliore on. Prof. Brunetta (e Bondi la smetta di dire stupidaggini ireniste sull'unico parlamentare della destra che combina qualcosa). Michele Santoro bisognerebbe chiuderlo con ordinanza della Buoncostume. Il conduttore unico delle coscienze ha trovato (ma non è la prima volta) la sua «bottana socialdemocratica», come diceva sfarzosamente il dialogo di un celebre film della Wertmueller. «Bottana» poi è un po' forte, «de sinistra» sì, «socialdemocratica» sì, ma a essere «bottane» un po' bisogna studiare. 21 OTT 2013
Perché il Togliatti di Macaluso mi sta simpatico Il libro su Togliatti di Emanuele Macaluso (Feltrinelli, in tutte le librerie) è sottile. Potrebbe sembrare una bizzarria senile, se Macaluso non fosse un giovanotto e se non avesse scelto un taglio di interpretazione intelligente e ambiguo, intelligente perché ambiguo, di questa figura storica per certi aspetti indecifrabile. Togliatti fu padre della Patria e internazionalista filosovietico; fu riformista non a chiacchiere e rivoluzionario; fu stalinista da Hotel Lux e profondo strutturatore della democrazia italiana; fu intellettuale di prim’ordine e rozzissimo agit prop di idee ristrette. 21 OTT 2013
I nuovi eretici Curiosa coincidenza. Questo giornale ha pubblicato, tra molti altri articoli problematici, di studio, di curiosità e di sostegno alla nuova chiesa o antica di Francesco, una serie di articoli critici. Gli ultimi , ma non in ordine di importanza, erano firmati da uno scrittore cattolico e da uno studioso e canonista, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro. Non hanno la tonsura, in questo senso sono laici. Si definiscono “paolotti” della bergamasca. Sono credenti devoti, hanno una loro idea della tradizione liturgica, teologica, e una loro impostazione di cultura religiosa ispirata agli aspetti più rigorosi e appunto canonici dell’apostolato cristiano. 19 OTT 2013
I nostri cari auguri al Papa Ieri nella omelia di Santa Marta, il breve discorso evangelico del mattino nella sua residenza Vaticana, Francesco si è scatenato contro gli ideologi, i moralisti, gli eticisti, coloro che mettono le idee, un tentativo di interpretazione razionale in dialettica con la fede, e magari la dottrina cattolica intesa rigidamente o rigorosamente, al posto della preghiera e della misericordia del cuore che provengono direttamente da Cristo, oggetto del credere e garante che il credere sia un credere del cuore, relativizzabile al soggetto che sente cum ecclesia ma non razionalizzabile nello spazio del discorso pubblico. 18 OTT 2013
La coscienza di due cristiani liberi Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono molte cose insieme: due liberi scrittori di cose cattoliche da un punto di vista cattolico, capaci di obbedienza e di sincerità, di conformità dottrinale (a modo loro) e di argomentazione razionale, storica, il che non dovrebbe essere un reato intellettuale o un tratto immorale, tanto più per dei laici extra muros, che non appartengono alla chiesa. Elevano da queste colonne, con scandalo degli ipocriti e magari sospensione di giudizio o sofferenza dei devoti, una serie di critiche a Papa Francesco. Sono degli scismatici? Gnocchi e Palmaro Orgoglioso lamento cattolico 16 OTT 2013
La via obbligata di Angelino Alfano Da un certo punto di vista il pasticcio è fatto: i ministri della destra si sono emancipati dalla sua leadership politica, raccogliendo le adesioni di un numero di parlamentari pensosi delle sorti del Paese (e delle loro personali) sufficiente per togliere a Berlusconi il potere di vita e di morte sul governo, nel quale consiste essenzialmente quella leadership. Da un altro punto di vista il pasticcio non è venuto bene, non è cotto a puntino: l'impresa a sfondo opportunistico, che non è necessario bollare con la categoria moralistica di «tradimento», non ha sbocco politico. 14 OTT 2013
Scalfari stia attento, il Papa gesuita dissimula meglio di lui Quando il Papa dice a Scalfari che il proselitismo è una sciocchezza, mente sapendo di mentire, gioca con lui, esprime un todo modo per realizzare l’evangelizzazione con i mezzi, abbastanza vari, e sinuosi, tipici dell’ordine religioso di appartenenza. Scalfari deve tenere a mente, nelle prossime conversazioni con il Papa, che è per natura difficile sapere che cosa pensi un gesuita, com’è universalmente noto, e che i Reverendi Padri sono i principi della dissimulazione onesta. Favre è anche molte altre cose che assomigliano a Francesco come una goccia d’acqua e che fanno tutta la differenza tra lui e il Papa emerito o il predecessore polacco in via di santificazione. Sechi Un Papa senza distanza - Gnocchi e Palamaro Questo Papa non ci piace - Rossi Francesco sta fondando una nuova religione opposta al Magistero cattolico - Introvigne Capisco il disagio, ma nella chiesa si cammina col Papa o si va verso lo scisma 14 OTT 2013
Aprire le frontiere o chiuderle Mentre si vivono nuove angosce, mentre cinquecento povericristi vengono salvati e altri duecento nuotano nel mare a settanta miglia da Malta, e avanza lo spettro di una nuova strage per acqua, quando le bare di centinaia di adulti e bambini se ne stanno lì nell’isola a dormire in attesa di funerali di stato che non si riesce a organizzare, ecco che si ripropone il dilemma tra demagogia e morale. Il partito del cinismo fazioso se la prende con la Bossi-Fini e fa passerella con gli appelli cercando di insinuare il dubbio che siano quei codicilli i responsabili del disastro. Ferrara La morte per acqua e l’ipocrisia: aprire le frontiere 11 OTT 2013
Napolitano, l’amnistia e la battaglia contro il prepotere della magistratura politicizzata Giorgio Napolitano ha compiuto con il messaggio alle Camere un atto di legalità con motivazioni umanitarie e insieme un atto politico speciale. Chiede, visto che la Costituzione gliene dà la facoltà, che il Parlamento risponda allo stato umiliante del nostro sistema carcerario sovraffollato, un inferno di dolore e di incivile barbarie. Che lo faccia con rimedi radicali e tempestivi, rispondendo ad appelli e censure delle istituzioni europee di salvaguardia dei diritti umani. Che lo faccia riprendendo in mano la questione dell’amministrazione della giustizia, riforma anch’essa indilazionabile, un profondo cambiamento di sistema, pena l’inefficacia degli strumenti più controversi indicati: l’indulto e l’amnistia combinati insieme. Il testo integrale del messaggio di Napolitano 08 OTT 2013