Com’è fatta l’Italia pataccara Il termine “definitivo” si adatta al dottore Antonio Esposito, il presidente di sezione della Cassazione intorno al quale dal primo agosto scorso girano i destini della nazione, gettata in un caos da guerricciola civile non guerreggiata per via della sua aurea sentenza “definitiva” contro Berlusconi. Esposito ha scritto la prefazione a un libro di Ferdinando Imposimato sul caso Moro, in cui si sostiene che nuove fonti dimostrano come il covo in cui lo statista fu prigioniero era presidiato da servizi italiani e stranieri, che abbandonarono la postazione il giorno prima del suo assassinio, il 9 maggio del 1978. Rizzini Moro e le verità sepolte (dal ridicolo) 07 NOV 2013
Cancellieri e Ruby, odio fazioso mascherato da sapienza etica Allora, io non voglio litigare con nessuno, sono dell’idea che la Cancellieri è responsabile di un contatto umano pietoso, di un’attenzione comprensibile e alla fine non invasiva delle prerogative altrui nel caso della detenuta Giulia Ligresti e delle sue condizioni penose di salute, non mi pare che debba dimettersi, che la si debba lapidare per compiacere un’opinione pubblica diseducata alla realtà, perfino dei sentimenti veri (quelli farlocchi no, quelli sono sempre presenti a tutti nei cuori e nelle coscienze). Però sono molto, molto incazzato. E cerco di spiegarmi. Leggi anche Merlo Così Cancellieri supera le forche parlamentari. Fra ringhi e battimani 06 NOV 2013
La società infanticida dimentica la curiosità mentale per l’infanzia Chi ha l’età di questo giornale (al limite dei vent’anni) della pedofilia conosce solo l’aspetto mediatico e criminale, ma quasi esclusivamente quello legato alla tragedia del clero d’America o d’Irlanda, alla messa in stato d’accusa della chiesa cattolica e alla sua espiazione, al massimo ai peccadillos di gioventù dei Gruenen e di certa sinistra liberale tedesca post sessantottina, che voleva fare della pedofilia quel che oggi vogliono farne gli psichiatri americani, una semplice inclinazione sessuale. Meotti Gli psichiatri Usa sdoganano la pedofilia, da malattia a “orientamento” - Vietti Manuale di autoerotismo didattico ad anni quattro. E a sei, viva i gay 05 NOV 2013
Altro che pacificazione, è il governo delle trappole Le elezioni si avvicinano. Tutto può succedere, anche il miracolo del cosiddetto «semestre europeo» presieduto da Enrico Letta (questa dei semestri in cui un'ora fatale si leva sui colli di Roma è una scemenza fatua: i semestri presieduti a turno dai Ventisette contano quasi nulla). Più probabile la decomposizione definitiva di una legislatura che doveva essere qualcosa e si rivela una delusione. Bisognava pacificare, e siamo alla ferocia belluina contro l'Arcinemico. 04 NOV 2013
Giù le mani dalla Cancellieri Uno dice, approfittiamone. Berlusconi si è preso sette anni di galera e cinque (ora due) di interdizione dai pubblici uffici per aver fatto, lui ricco e famoso, una telefonata gentile a un funzionario della Questura di Milano che aveva preso in affidamento una ragazza del suo entourage di ospiti, dopo una rissa e una denuncia, e forse avrebbe dovuto girarla a una comunità, cosa che se possibile, disse Berlusconi, è meglio evitare. Ora la Anna Maria Cancellieri è intervenuta da ministro della Giustizia a favore di una amica ricca che soffriva in detenzione preventiva, con l’aggravante che il figlio del ministro aveva lavorato con profitto professionale e personale per la ditta di lei. 01 NOV 2013
Amare il Papa e combatterlo, combatterlo perché lo si ama. Si può Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro risponderanno a queste critiche di don Matteo Graziola, se lo vorranno e quando vorranno. Io mi limito a qualche notazione da laico fervente e ammiratore della fede degli altri e della sua capacità di comunicarsi in una cultura, in una lingua letteraria, in un’etica senza le quali il mondo della mia civilizzazione, quello universalista d’occidente e quello giudaico-cristiano, è spacciato. Gli atei devoti veri, quelli che meritano il crisma da me scelto per me stesso in funzione ironica e polemica per tanti anni, la loro opzione devota, forse superstiziosa, l’hanno già espressa. Leggi anche don Matteo Graziola Discutere Francesco 01 NOV 2013
(Un governo tra parentesi) Non poteva che finire così, con una fucilazione nella schiena di Berlusconi decretata in un clima di paura della libertà di coscienza, questa signorina alla quale tutti la chiedono, perfino il signor Papa e il signor Scalfari, e che la dà quasi sempre. E’ l’effetto della pacificazione del governo tra parentesi. Il governo (tra parentesi) è una buggeratura surreale che gli elettori di sinistra frou frou si meritano, noi no. Cerasa Un congresso tra virgolette 31 OTT 2013
L’omosessualità è complicata, come la vita, piantatela di saccheggiare anime Al direttore - Oggi si parla del suicidio di quel giovane ragazzo che ha denunciato l’omofobia di chi lo circondava; sappiamo anche che in questo momento il tema è in discussione in Parlamento. Non t’ammazzare che poi ti interpretano, saccheggiano la tua anima, e come diceva Majakovskij non si accorgono che “qualcosa si è infranto contro lo scoglio della vita quotidiana”. 29 OTT 2013
Spiate, spiate, qualcosa resterà, ma non fatevi fregare Tutti capiscono che la Frau Merkel dovrebbe licenziare il capo del suo controspionaggio, invece di lamentarsi per lo spionaggio “fraterno” dei suoi amici americani. Che lo scandalo non avrebbe dovuto deflagrare sui mass media, perché una volta gli stati avevano i loro segreti e questo proteggeva tutti, in primo luogo sudditi o cittadini, da rischi e pericoli. Tutti capiscono che nel tempo delle tecnologie digitali e dei dati accumulabili senza limiti bisogna solo specializzarsi nelle arti di difesa digitale, non si può pretendere che per ragioni di amicizia o di diplomazia o di generica moralità gli stati rinuncino a sapere tutto di tutti. Carretta Merkel e Hollande fanno gli offesi, ma chiedono di unirsi alle spiate Nsa - Corneli Dagli al libero scambio 28 OTT 2013
L'obiettivo del Cav. è Renzi Mi domandano il perché. Perché Berlusconi ha ripreso il comando del suo movimento a costo di rompere, se non seguano regola di prudenza, con i ministeriali? Non mi sembra tanto difficile capirlo, a parte il restauro della faccia dopo la giravolta obbligata del 2 ottobre sulla fiducia (e anche queste cose contano). Enrico Letta si è condannato a un ruolo di vice Monti, con l'aggravante che non fa il becco di una riforma e si muove a passettini, in una logica minore di sopravvivenza, e, pur non essendo un tecnico di prestigio, ha deciso di non fare politica, di non lavorare per la pacificazione. 28 OTT 2013