La libertà e quella porcellina maramalda della Oppo L’ho soprannominato dottor Gribbels, quando se la prende con una giornalista e annuncia liste di proscrizione metaforiche non posso certo solidarizzare con lui. Aveva cominciato con Marianna Rizzini, del Foglio, che dà del suo movimento e delle sue bizzarrie un resoconto puntuale, divertente, equilibrato e sempre pieno di ironia sottile. Dal palco patibolare di San Giovanni in Roma l’aveva additata alla pubblica esecrazione dei fans e in sostanza espulsa, del che ce ne siamo come sempre allegramente fottuti. 08 DIC 2013
Madiba e il Che Siamo nati al mito politico con il medico argentino Ernesto Guevara, ne moriamo con il regale profeta della libertà e autodeterminazione del Sudafrica Nelson Mandela (1918-2013): questo è un beatifico progresso, per una generazione che ne ha sbagliate parecchie e che, almeno per una parte di essa, ha bruciato nel nichilismo e nell’utopia le mito-ideologie del Novecento. Sono gretti e un po’ stupidi quanti polemizzano sul concetto di riconciliazione politica e civile, che è centrale nella figura di Madiba ed è stato evocato, prima che dalla destra italiana, dagli editorialisti del New York Times (in modo peraltro impeccabile). 06 DIC 2013
Se Matteo non taglia la testa del Re Il caso Matteo Renzi è questo, e ci riguarda tutti, specie ora. Nasce alla scena pubblica con uno strappo. Si prende Firenze a furor di popolo contro i boss del partito. Trasforma sé stesso, con i suoi trentott’anni, in un programma di rottamazione, espressione sgradevolmente violenta ma persuasiva, del vecchio personale politico del centrosinistra e del Pd. Predica l’avvento dei trentenni alla guida del paese, per cambiarlo con idee e pratiche radicalmente nuove. Segni Signori della Corte, io vi accuso - Merlo Si consumano vendette antirenziane sulle spoglie del Porcellum 06 DIC 2013
Da 7 anni siamo incostituzionali La Costituzione italiana sarà anche la più bella del mondo, ma da sette anni il sistema politico la contraddice, secondo la Consulta, e insomma tutto l’ultimo ciclo politico è virtualmente nullo. Prima di vedere le conseguenze politiche (a chi giova, a che cosa giova, che cosa fare), esaminiamo il fatto in sé, che è la vera notizia. 04 DIC 2013
Stabilità illegittima e debole Specie in tempi di crisi e ristrutturazione, e con profili drammatici nella vita sociale, i governi devono agire, convincere, trascinare, non galleggiare. Giorgio Napolitano ha provato due soluzioni dopo la caduta dalla guida dell’esecutivo e della maggioranza di Silvio Berlusconi (novembre 2011), che è stato l’ultimo premier votato dagli italiani. La prima era una depoliticizzazione tecnocratica della democrazia italiana, con l’operazione Monti. Iniziativa ambiziosa, che ci ha precluso la via dell’autogoverno maggioritario, elettorale, ma che qualcosa di importante ha dato, naufragando infine nei marosi confusi della politica di partito. Leggi anche Merlo Berlusconi e l’arte dell’indecidibile 04 DIC 2013
Perché Napolitano non deve temere il voto degli italiani Nota per Giorgio Napolitano. Nel 1994 nasce il primo governo della Seconda Repubblica maggioritaria. Dura poco e, sotto l'incalzante offensiva della magistratura, con il decisivo contributo finale della Lega di Bossi, l'esecutivo salta e Scalfaro proibisce la soluzione naturale delle elezioni politiche. È il ribaltone. Gli italiani hanno votato in un modo, ma chi comanda è legittimato dall'alto e contro la loro volontà politica. Leggi anche Sechi Ristrette intese 02 DIC 2013
I Lupi e i Formigoni nel bestiario orrendo dei sepolcri imbiancati Ho molto amato il popolo ciellino e alcuni dei loro leader che si esposero con passione e foga rudimentali ma autentiche nelle battaglie culturali dei primi anni del nuovo secolo. Non posso non detestare l’ala politica e business che quel popolo sopporta, ha sopportato e sopporterà in nome del valore dell’obbedienza gerarchica così radicato, non senza grandi ragioni di cuore e di fede ecclesiale, nei cristiani, anche in quelli di movimento. Ferrara Perché Napolitano non deve temere il voto degli italiani - Sechi Ristrette intese 02 DIC 2013
Ruby, il comune senso del pudore e un rito inquisitorio che non lascia scampo. Aspettando il Grande Arresto Berlusconi non ama giocare a canasta con delle coetanee. Lele Mora non faceva di mestiere il notaio, bensì il procacciatore di starlet per l’industria dello spettacolo, in particolare televisivo. Emilio Fede, che è una maschera della commedia all’italiana da sempre, era amico di Berlusconi. Hanno organizzato con amiche anche avventizie numerose cene private di tono scollacciato e teatrino di un gioco burlesque chiamato bunga bunga. 30 NOV 2013
La controffensiva Saint-Just diceva che il Re deve morire perché la Repubblica viva. Non aveva previsto che duecento anni dopo il collo del primo Re europeo ghigliottinato da tribunali del popolo avrebbe subìto il supplizio di una lama di gomma. Il colpo si è sentito, certo, e non c’è giubbotto antiproiettile che ti protegga da un plotone di populisti, sinistri e opportunisti scrocconi, ma una situazione che non potrebbe essere peggiore, se vista a teatro e nel melodramma, può risultare in termini politici il meglio del peggio. Il drammaturgo del teatro della crudeltà e della caduta è stato Berlusconi in persona, questo è chiaro. 29 NOV 2013
La gigantesca gogna anti Cav. che fa sanguinare la democrazia Sono piuttosto un realista che un apocalittico. Ma ora bisogna dirla tutta. Una mostruosa macchinazione giudiziaria espropria la democrazia italiana e lo Stato di diritto del suo significato. Nessuno può tirarsi fuori dal giudizio. Nessuno può rifugiarsi, come fossero uno schermo neutrale, tecnico, dietro le surreali condanne nei processi Ruby1 e Ruby2 o al riparo delle procedure dell'accusa nell'imminente Ruby3 ovvero la devastante pretesa dei pm di Milano di estendere all'imputato e alla sua intera difesa, testimoni e avvocati, le accuse di ostruzione della giustizia e falsa testimonianza. 25 NOV 2013