Addio Santa Alleanza Nell’attesa che il Pd sciolga la sua riserva sulla linea da adottare per accelerare la fine del berlusconismo (elezioni? Governo tecnico? Governo di decantazione?), c’è una questione importante con cui il maggior partito d’opposizione si è ritrovato improvvisamente a dover fare i conti. La questione – sempre più cruciale vista anche la precarietà dimostrata ieri dal governo alla Camera – è presto detta. Leggi L'occasione di Bersani 09 NOV 2011
Perché l'accordo tra il Cav. e il Quirinale scombina i piani del Pd Nel pomeriggio tutto sembrava andare per il verso giusto per il Partito democratico, e invece proprio quando il leader del Pd già si leccava i baffi immaginando concretizzata la propria richiesta di dimissioni succedeva quello che nessuno nel centrosinistra si aspettava: Berlusconi invece di offrire le sue dimissioni a Napolitano propone al presidente della Repubblica di approvare subito la legge di stabilità alle Camere, si impegna a presentare le sue dimissioni un minuto dopo l’approvazione del maxi emendamento. 08 NOV 2011
Opposizioni molto, molto, molto compatte In questi giorni di grande responsabilità, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è spesso ritrovato a dover fare i conti con una questione politica non proprio di poco conto. Problemino: ma se davvero dovessero presentarsi le condizioni per una nuova fase al governo le opposizioni in che modo si comporterebbero? 04 NOV 2011
Renzi e la sua carta di identità Prima delle parole, delle provocazioni, delle rottamazioni, delle immagini, delle proposte, dei contenuti e prima ancora degli abusati resoconti di tutti quei gggiovani (con molte “g” a seconda del grado di coinvolgimento con l’evento) ammassati ad ascoltare i Matteo Renzi, gli Alessandro Baricco, i Giorgio Gori, i Fausto Brizzi e i Luigi Zingales, con il tablet nello zaino, la cuffietta nell’orecchio, il computer sulle ginocchia e l’occhio furbo. 01 NOV 2011
Che cosa viene fuori dalla Woodstock renziana Firenze. Tutti alla Leopolda già se la immaginavano la scena: Matteo Renzi che sale sul palco, che saluta il pubblico, che fissa la telecamera, che osserva la platea, che si aggiusta il microfono, che fa partire la musica, che inizia a parlare, che fa l’occhio furbetto, che lancia un messaggio a Bersani, che lancia un altro messaggio a D’Alema, che lancia un altro messaggio ancora a Vendola e che poi alla fine dice quello che tutti si aspettavano che dicesse e che invece oggi il sindaco di Firenze non ha detto affatto: ok ragazzi, ci siamo, sono pronto, stavolta mi candido. 30 OTT 2011
Come nasce la Leopolda Intendiamoci: il Matteo Renzi che da ieri sera ha ricominciato a mollare scappellotti ai vecchi volti del vecchio establishment del vecchio Partito democratico non nasce solo sulla spinta di quella famosa definizione di successo (“Rottamazione”) che negli ultimi mesi ha contribuito ad amplificare ogni suo tentativo di stuzzicare, di spaventare, di incalzare e di stimolare (e a volte di fare incazzare) i grandi dinosauri del maggior partito d’opposizione. 29 OTT 2011
Il programma che non c’è Prima le iniziative dei quarantenni. Poi l’attivismo dei giovani turchi. Quindi il documento dei trentenni, il manifesto di Nicola Zingaretti, la kermesse di Pippo Civati. E infine – da oggi – la Leopolda di Matteo Renzi. Ci sono due ragioni per cui negli ultimi tempi il mondo del centrosinistra si è ritrovato a fare i conti con quella che potrebbe essere definita una sorta di “primavera democratica”. 28 OTT 2011
Una Terza via per il Pd. Il senso del primo manifesto politico zingarettiano Il presidente della provincia di Roma ha voluto pubblicare sul Foglio il testo del suo primo documento politico 27 OTT 2011
Ahi, e se tocca a noi? Pier Luigi Bersani si sta accorgendo che nel suo stesso partito le policy economiche sono contestate da un fronte così ampio di esponenti democratici tale da far sembrare quasi minoritaria la linea del segretario e del suo braccio destro Stefano Fassina. Un fronte, questo, la cui linea politica potrebbe essere sintetizzata perfettamente con il titolo di un famoso libro scritto a quattro mani da Francesco Giavazzi e Alberto Alesina. Avete capito bene, sì: forse il liberismo un po’ di sinistra ancora lo è. 26 OTT 2011
Il Pd e il manifesto dei t-party Difesa della Bce e delle riforme liberali. Apertura alla riforma delle pensioni e alla riforma del mercato del lavoro. Attacco al massimalismo di sinistra e al conservatorismo del partito. E poi dure critiche ai finti innovatori del Pd, ai falsi portabandiera del rinnovamento, ai critici del blairismo (e del giavazzismo) e a tutti coloro che credono che il modo migliore per far maturare il Pd sia quello di indirizzare la rotta del partito sul binario morto della lotta dura pura e senza paura al famigerato “neo liberismo”. Leggi il manifesto dei T-Party democratici, i trentenni del Pd - Leggi It’s the economy, Bersani 21 OTT 2011