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Quirinale anti moralizzatori

Così Bersani scopre che il governo nasce solo da un patto con il Caimano

Sbandata o sterzata? Sull’insidiosissimo percorso che separa Pier Luigi Bersani dall’elezione del presidente della Repubblica si è materializzata improvvisamente una biforcazione che sta costringendo il centrosinistra a fare i conti con una scelta  decisiva per capire il destino del prossimo governo. La scelta riguarda un problema che Bersani era convinto di poter aggirare portando a termine l’operazione “scouting grillino” lanciata tempo fa dal segretario per dividere il fronte del 5 stelle e provare a conquistare quei nove senatori che mancano all’appello al centrosinistra per avere una maggioranza a Palazzo Madama. Leggi Bersani al Cav.: "Ti conosco mascherina, no al Governissimo" - Leggi Effetto Renzi

09 APR 2013

Bye bye Prodi

Le larghe intese, già, ma con chi? Anche ieri pomeriggio è capitato che diversi esponenti del Pd, dovendo ragionare sul percorso da seguire per arrivare a una candidatura condivisa del prossimo presidente della Repubblica, hanno ripetuto ad alta voce che il profilo su cui scommettere in vista dell’imminente rinnovo del Quirinale (18 aprile) non potrà essere troppo legato a una parte politica ma dovrà essere frutto di una larga intesa con il maggior numero di forze parlamentari. Già, ma in che senso? E con quali forze?

06 APR 2013

Verso una nuova direzione

Problemi di Unità. Così Bersani scopre il fronte degli ammutinati del Pd

Al di là delle questioni di merito, le mitragliate partite ieri dal fortino renziano contro il direttore dell’Unità Claudio Sardo, colpevole secondo i rottamatori di avere scritto falsità sul presunto “no di Renzi a un governo Bersani”, dimostrano che i sostenitori del sindaco si sono convinti che nel centrosinistra ci sono le condizioni per dar vita a una nuova fase politica. In questo senso, la polemica sul titolo scelto dall’Unità per aprire il giornale di ieri (i renziani rivendicano il fatto che il sindaco non ha mai detto che non vuole un governo Bersani) rientra all’interno dell’operazione “rottamare il vecchio apparato Pd” e in un certo modo nasce da una consapevolezza di cui si sono persuasi i sostenitori del Rottamatore: nel Pd sono cambiati gli equilibri e i tempi per imporre un cambio di passo sono maturi.

06 APR 2013

Renzi o la rottamazione del Pd

L’offensiva consegnata ieri da Matteo Renzi al Corriere della Sera, con la bocciatura della strategia “umiliante” scelta da Bersani per tentare di formare un governo andando a rincorrere quegli stessi grillini che quotidianamente si rivolgono al segretario proponendo varie sfumature del famoso gesto dell’ombrello, ha riportato al centro della scena una questione cruciale legata a una domanda che da giorni gira nell’universo Pd: che diavolo di piano ha il sindaco di Firenze? La prima risposta pigra che si potrebbe dare a questa domanda è che in realtà Renzi non ha un piano e che semplicemente ogni tanto non riesce a trattenersi e con i cronisti si lascia un po’ andare. C’è del vero ma non è tutto.

05 APR 2013

Il berlusconicidio senza monetine

All’interno della gettonatissima pellicola sull’uccisione politica del Caimano, nel Pd esistono due scuole di pensiero molto diverse che in queste ore si stanno confrontando per capire quale potrebbe essere il modo migliore per girare quell’atteso finale che il popolo del centrosinistra attende da anni: il berlusconicidio. Se una buona parte del Pd sogna di regalare ai propri elettori il fotogramma di un Berlusconi che esce di scena con i ferri alle mani e una pioggia di monetine sopra la testa, c’è un’altra fetta del partito che da tempo lavora per un finale diverso. Merlo La rimozione del Caimano

04 APR 2013

Assedio a Bersani

Ampie intese, già, ma con chi? Le parole offerte ieri da Bersani durante la prima uscita da presidente del Consiglio incaricato non risolutivo e dunque commissariato hanno confermato che da qui alla prossima elezione del capo dello stato la linea del centrosinistra rimarrà identica a quella illustrata tre settimane fa durante la direzione del Pd: niente inciuci con il centrodestra, niente patti con il Caimano, niente scambio Palazzo Chigi-Quirinale, niente governissimo, niente larghe intese, sì al governo del cambiamento e sì al tentativo di trovare un canale estremo per dialogare con i grillini. Merlo Allarme rosso ad Arcore, “il Pd a 5 stelle si prende il Quirinale e ci stronca”

03 APR 2013

Dopo Bersani

Il Pd studia l’operazione paracadute per salvare il partito dal commissariamento

A prescindere dal nome sul quale Napolitano alla fine deciderà di scommettere per offrire al paese un nuovo governo, da oggi pomeriggio nel centrosinistra si apre una fase delicata in cui le anime del Partito democratico saranno impegnate a trovare alla svelta un paracadute per evitare che il possibile tonfo di Bersani si trasformi in una rovinosa caduta libera per tutto il Pd. Quale che sia infatti il destino dell’attuale segretario, dopo la certificazione del cambio di direzione offerta da Enrico Letta al Quirinale nel centrosinistra è partita una sorta di “operazione salvataggio” che sarà destinata a rivoluzionare la geografia del Pd.

30 MAR 2013

Così il Quirinale commissaria il Pd

Bersani ha provato fino all’ultimo secondo a giocarsi le sue chance per trasformare l’incarico in una nomina utile a formare un nuovo governo ma alla fine della surreale giornata di ieri a Napolitano sono bastate poche telefonate per scoprire che dietro l’ultima puntata e dietro l’ultima scommessa del segretario non si nascondeva una carta vincente bensì un clamoroso bluff. Il bluff tentato dal segretario come ultima mossa per rimanere aggrappato al suo possibile governo è stato quello di spiegare al capo dello stato che senza di lui, senza Bersani, il Pd non avrebbe dato l’appoggio a nessun altro premier. Merlo Napolitano si dà l'incarico

29 MAR 2013

Pokeristi al Quirinale

Bersani e la mossa della disperazione per convincere Napolitano

Pier Luigi Bersani salirà oggi verso le 18 al Quirinale senza i numeri “certi” chiesti la scorsa settimana da Giorgio Napolitano come condizione necessaria per trasformare l’incarico offerto in una nomina utile a formare un nuovo governo. Le lunghe consultazioni portate avanti dal segretario del Pd non hanno dato i risultati sperati e dopo le chiacchierate con le parti sociali, con la Cgil, con Bagnasco, con Don Ciotti, con Saviano, con il Wwf, con il Touring Club e, infine, con tutti i partiti che fanno parte di questa legislatura (si chiude oggi verso le 16 con il Pd, che sarà veramente ricevuto dal segretario del Pd) Bersani, allo stato dei fatti, non ha in mano nessun accordo che possa tranquillizzare il Quirinale sulla questione numeri "certi". Giuli Quelli che “Napolitano non si azzardi”

28 MAR 2013

Convergenze parallele

Perché Bersani osserva con sospetto la strana coppia Renzi-Napolitano

Ieri sera la direzione del Pd ha nuovamente incoraggiato Bersani ad andare dritto per la sua strada e a tentare in tutti i modi di trovare i numeri per convincere Napolitano a trasformare l’incarico in una nomina utile a formare un governo. Sui numeri ancora non è chiaro quale siano le intenzioni del leader del centrosinistra e nonostante tra Pd e Pdl siano in corso trattative – come testimoniato da Enrico Letta che ieri ha ammesso che l’elezione del presidente della Repubblica “deve, ripeto deve, avvenire con un coinvolgimento molto largo” – almeno formalmente Bersani negherà di voler costruire un accordo con il Caimano e continuerà a portare avanti la linea di sempre: o si fa un governo con me oppure si torna al voto. Merlo Il Pdl prepara il dopo Bersani con un nome che piace a Napolitano - L'editoriale Monti-Galli della Loggia 2-0

26 MAR 2013
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