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Parlano Fassino e Orfini

Renzi a Palazzo Chigi

“Dopo un discorso simile c’è solo da agire. Senza perdere tempo. Senza spirito di fazione. E pensando solo ai problemi del paese”. Le parole utilizzate ieri da Enrico Letta al termine del primo discorso pronunciato da Re Giorgio Napolitano da nuovo presidente della Repubblica sintetizzano bene la condizione in cui oggi si ritroverà il Pd durante la direzione convocata al Nazareno per mettere a fuoco la linea da seguire nelle prossime complicatissime ore in cui i democratici dovranno trovare un modo per evitare che, in vista dell’imminente governo e in vista dell’imminente rinnovo dei vertici del partito, la pentola a pressione del Pd si trasformi in una bomba a orologeria. Merlo Fin dove può osare Berlusconi tornato decisivo nel gioco di Palazzo Chigi - D’Alema, i centouno voti contro Renzi e la giravolta di Vasco Errani

23 APR 2013

Tra Palazzo Chigi e governo

Le partite incrociate di Renzi e Letta (tendenza Napolitano) nel marasma del Pd.0

Sul traballante galeone del Partito democratico la rielezione di Giorgio Napolitano ha avuto l’effetto di indirizzare il Pd su una rotta che rappresenterà la nuova stella polare del centrosinistra post bersaniano. La rotta indicata dalla scelta di Napolitano, come è stato evidente già da prima dell’elezione del nuovo capo dello stato, ha infatti costretto il Pd a fare i conti con quella che improvvisamente era diventata la grande tentazione di una buona parte della classe dirigente del partito.

22 APR 2013

Il prodicidio, la resa di Bersani, le tracce dei franchi tiratori

Il no a Prodi, le dimissioni di Bersani, l’addio di Bindi, la balcanizzazione del Pd, la sconfitta di Renzi, la rottamazione della vecchia classe dirigente e probabilmente non finisce qui. Bum! Sono le dodici e trenta, siamo a Montecitorio, è venerdì mattina, i gruppi del centrosinistra hanno da poco votato all’unanimità il nome di Prodi come nuovo candidato per il Quirinale e per la prima volta in tutti i capannelli di deputati e senatori del Pd in Transatlantico si comincia a sussurrare quello che sarebbe accaduto qualche ora più tardi al termine della clamorosa quarta votazione.

20 APR 2013

Prima delle quirinarie

Bersani, i pugnali, il dramma dell’abbraccio al Caimano

Il sapore della sconfitta incassata ieri mattina da Pier Luigi Bersani al termine della prima drammatica votazione per il rinnovo della presidenza della Repubblica non deriva da una semplice insurrezione che il corpaccione ribelle del Partito democratico ha voluto manifestare, bocciando con numeri clamorosi il nome scelto dal segretario per cercare una larga condivisione con il centrodestra sul successore di Giorgio Napolitano; ma nasce soprattutto dalla strategia per molti versi autolesionista portata avanti dal leader del centrosinistra dal giorno successivo alla “non vittoria”.

19 APR 2013

Il Pd, Marini e la trama di D’Alema per prepararsi al caos

Fino a ieri pomeriggio – ovvero fino a poche ore prima che Bersani consegnasse a Berlusconi la rosa dei candidati per il Quirinale, con Franco Marini in testa – sul percorso seguìto dal Pd per arrivare all’elezione del successore di Napolitano molte delle impronte lasciate sul terreno continuavano ad avere l’inconfondibile forma di Massimo D’Alema. Formalmente, il nome dell’ex premier non è mai stato in cima alla lista dei quirinabili, e nell’ottica di Bersani ha rappresentato solo una soluzione d’emergenza da utilizzare in caso di fallimento delle trattative sui due veri candidati del segretario: prima Giuliano Amato e ora, come confermato ieri sera da Pier Luigi Bersani, Franco Marini.

18 APR 2013

Leader incartati

Il Pd scopre che sul Quirinale anche Renzi ha un piano B

A ventiquattr’ore dalla convocazione dei grandi elettori che da domani mattina si riuniranno a Montecitorio per scegliere il nome del successore di Giorgio Napolitano, i segnali che arrivano dall’interno del Pd, e soprattutto dall’effervescente (eufemismo) fronte renziano, indicano che dietro alla battaglia combattuta in questi giorni dal sindaco di Firenze in vista del rinnovo del Quirinale esistono due partite parallele che ancora non sono perfettamente emerse alla luce del sole. Una partita più di bandiera, e per questo sbandierata, e l’altra invece più di sostanza, e per questo meno sbandierata.

17 APR 2013

Chi uscirà vincitore dalla lite tra Renzi e Bersani - Il commento di Claudio Cerasa

Ascolta e guarda il commento

15 APR 2013

Chi uscirà vincitore dalla lite tra Renzi e Bersani

15 APR 2013

Nella pentola a pressione del Pd

Nella complicata e per molti versi indecifrabile partita a scacchi che il centrosinistra sta giocando in vista dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica, le mosse di Pier Luigi Bersani saranno condizionate dalle varie microesplosioni che in questi giorni hanno rivoluzionato la geografia interna al Partito democratico. L’intervista, clamorosa, rilasciata ieri alla Stampa da Rosy Bindi, che da presidente del Pd ha bocciato la strategia del segretario con la quale si “rischierebbe di regalare a Berlusconi le chiavi del nostro cosiddetto governo del cambiamento”, è solo l’ultimo dei numerosi segnali d’insofferenza arrivati all’orecchio di Bersani. Merlo Il discorso del Cav. a Bari - Rizzini Né fresco né nuovo né di rottura. Eppure Barca prenota il dopo Bersani - Pomicino La sintesi fallita dal Partito democratico è oggi nelle mani di Barca e Renzi

12 APR 2013

“L’accordo con il Pdl è possibile, e siamo aperti per il Quirinale”. Parla Gotor

Quel “siamo solo all’inizio” sussurrato con un timido sorriso da Enrico Letta alla fine del colloquio tra Berlusconi e Bersani è stato interpretato da una buona parte del Pd come un piccolo ma comunque significativo segnale che forse, nonostante le diffidenze tra il giaguaro e il suo smacchiatore, nel dialogo tra centrodestra e centrosinistra qualcosa si muove. La strada indicata ieri da Bersani al leader del Pdl non prevede un’apertura alla richiesta del Caimano di entrare con le proprie truppe dentro il governo a guida Pd ma al netto delle differenti posizioni tra i due schieramenti dopo l’incontro di ieri nel Partito democratico c’è chi vede aprirsi in modo imprevisto uno spiraglio per un governo a guida Bersani.

10 APR 2013
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